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Concepcion, Cile, 8 Maggio 2019. La prima del Mondiale World Rally Car in Cile è per forza una tabula rasa. Per tutti. Dagli organizzatori ai motoristi e tecnici vari, e va da sé che lo sia soprattutto per gli Equipaggi. È necessario e difficilissimo prendere le misure di un “tutto nuovo”, predisporre delle strategie sicure e delle tattiche attendibili al cento per cento. Entrano in gioco due variabili di contorno che assurgono al livello di stato dell’arte nel supporto alla crescita “forzata”. Una è il talento. L’altra l’attenzione. A 500 chilometri da Santiago, sulle coste del Pacifico, si gioca una mano molto delicata che si aggiunge alla distribuzione delle carte delle cinque precedenti prove come un atout, o come… l’uomo nero.
Se si parla di talento si capisce meglio come mai Hyundai abbia scelto di far correre Sébastien Loeb. Il Nine Times ha tanta di quell’esperienza da potersi considerare ormai universale, e dunque buona anche per un inedito. Se si parla di attenzione, ecco che salta fuori ancora il Loeb, protagonista prima a ancora della cerimonia di apertura del gioco.
Ecco la news che è rimbalzata come la pallina impazzita del flipper nel fittone di tam tam degli appassionati.
Loeb ha “incrociato” un camion sul percorso delle ricognizioni. Tomeco. Uno di quei mostri carichi di legna che sono poco meno solidi di una… montagna. Poteva essere la tragedia. Non è successo nulla. Una strusciata stridente ma indolore e pochi danni. Più importante il polverone sollevato dal social, e più rumorosa delle lamiere che si accartocciano la speculazione generalizzata su quello che poteva essere.
Intanto il “di chi è la colpa”. Certo, uno dei due non doveva essere lì in quel momento. Dato per scontato che Loeb fosse partito in ricognizione con tutte le carte in regola, non doveva esserci il camion. Chiaro. Ma è già successo. Si chiudono le strade ma è difficile farlo per tutta la lunghezza e per tutto il tempo necessario. Il classico è il trattore che sbuca dal bosco, non sa nulla e si infila sulla strada, per la legge di Murphy rigorosamente contromano. Non è il trattore antropomorfizzato di Cars, è il suo conducente con la testa tra le nuvole.
Insomma, è il caso che ci prova. E per fortuna non ci è riuscito.
Non è finita. Appurato che nessuno si è fatto niente, ecco il seguito “sportivo”. E come è andata, dopo? Discussioni? Constatazione amichevole? Poca roba.
Si introduce il sospetto “sportivo” più importante: e se c’è una denuncia? In questo caso il Pilota non può correre. Regolamento.
Altro rimbalzo di pallina impazzita. Ma nessun “fittone”. Il Generale dell’Arma in persona prende la parola. No, non c’è stata alcuna denuncia. In buona sostanza, dal punto di vista sportivo, che è quello che conta, non è successo nulla.
Loeb e Elena possono raggiungere la loro Squadra, finire di prepararsi e lanciare la loro sfida al Copec Rally Chile. Bello.
E l’altra variabile? Beh, certo, garantito il talento, forse un po’ meno di attenzione nelle ricognizioni può esserci stato, qualche nota che sarà impossibile verificare prima della Corsa. Nessun test, nessuna nota di road book. E allora? Allora bisognerà vedere se sarà, poi, così grave, e quanto il talento di Loeb riuscirà a mettere una pezza anche in questo frangente.
Buon Rally del Cile. Se ne riparla venerdì, ora italiana, con le prime notizie e le considerazioni del caso.