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Parigi, 20 Novembre. Citroen ritira il World Rally Team dal Mondiale WRC. Sébastien Ogier è libero… di andare da Toyota. Makinen può stringere il patto della vendetta e sistemare l’affronto della fuga del neo Campione del Mondo e ex “delfino” di Ogier. Ogier può passare da una situazione difficile a un upgrade. Un Campione del Mondo casca sempre in piedi. Se lo merita. Lappi, invece, che ha girato le spalle al Team di Toyota in favore proprio di Citroen giusto un anno fa, finisce disoccupato. Va ad aggiungersi al plotoncino di precari eccellenti che conta già Piloti del calibro di Paddon, Breen, Ostberg, magari Mikkelsen e magari, se il cerchio si chiude, anche Latvala e Meeke. Del caos in atto, e del quale il passaggio di Tanak da Toyota a Hyundai è uno degli elementi di maggior carico esplosivo, sembrerebbero così poter beneficiare M-Sport, che potrebbe pescare nel cesto dei precari e scegliere a quotazione ridotta (per non dire di svendita) e Elfyn Evans dal momento che fosse confermato il suo passaggio da M-Sport e Toyota.
Non è chiaro di chi sia la “colpa”. Di certo la relazione Ogier-Citroen non è stata idilliaca. Come il dilemma atavico della precedenza tra uovo e gallina, Ogier si è direttamente (e disgraziatamente anche indirettamente) lamentato dell’assetto tecnico, e oggi Citroen depone le armi giustificando la decisione con l’abbandono della nave da parte del Pilota. Risulta meno oscuro il fatto che il contratto in essere potesse valere meno di una velina di promemoria.
Se fino a una settimana fa ci permettevamo di sdrammatizzare ironizzando sulle ipotesi più disparate che martellano da sempre la carriera di Ogier oggi siamo enormemente dispiaciuti. E arrabbiati, anche. Soldi, rivoluzioni, budget, Piloti, Macchine, ambizioni. Tutto buttato, un anno buttato al vento, neanche l’umiltà di ricominciare con un programma-purgatorio per scavare negli errori e riparare, raddrizzare un’annata insoddisfacente e sostituirla con una di rilancio, dignitosa, far capire di aver capito e correggere il tiro. Chiudere una porta è sempre una brutta cosa, che sia accostata o sbattuta equivale quasi sempre all’arroganza di girare le spalle senza dare una spiegazione. Senza darsi una spiegazione. In questo modo si spalanca la porta alla fuoriuscita indiscriminata e impietosa dei j’accuse, dei l’avevo detto, dei vi dico io perché. Anche questo non ci piace. A suo tempo e in ben altra situazione abbiamo detto che non potevamo concepire una Squadra impegnata nel WRC con ambizioni massime ma con due sole Macchine, sia pure con dei Piloti della caratura di Ogier e Lappi. Non riuscivamo a concepire come potesse essere stato deciso di affrontare a trazione ridotta la stagione del WRC coincidente con il centenario di Citroen. Non c’è spiegazione che ci hanno dato che tenga, non abbastanza e mai in modo convincente. Resta quindi l’impressione di un peccato di presunzione.
Che poi l’annata non soddisfacente non è stata neanche così disastrosa. Se non è messa in relazione con l’opportunità di celebrare degnamente l’anniversario del centenario della Marca, e se è inquadrata nel programma di due anni contestuale al contratto originario di Ogier, non tutto è da buttare. 3 vittorie, 11 podi, il debutto vincente del “pacchetto” al Monte-Carlo.
Comunque è un fatto: il Team si ferma e non sapremo mai se, risolti i problemi di quest’anno, Citroen e Ogier sarebbero stati in grado di riscattarsi l’anno prossimo. Lo stop chiude anche questo argomento.
Altro da dire, intanto è tempesta di sensazioni contrastanti e tristi, ma lo faremo più avanti.