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WRC Planet, 14 Dicembre 2018. Citroen ha voluto tributare l’onore speciale di un saluto video al Campione più rappresentativo e “concreto”, direi risultante, della sua Storia sportiva. È un micro film forte pur non essendo niente di inedito, emozionante pur non mostrando niente che non fosse già visto, struggente pur senza portare niente di drammatico o particolarmente romantico (a parte uno spettacolare, esemplare cappottamento) al “peso” della parabola. Un niente di che, insomma, che tuttavia è capace di far accapponare la pelle, di suscitare 4 minuti e quindici di brividi. Come mai?
Perché è come in “richiamo”, una piccola dose per riattivare il meccanismo dell’affezione a un Campione e a una Vicenda che non hanno eguali, che non può e non potrà avere niente di simile in seguito e nel futuro. Il richiamo di un vaccino, l’apertura del bacino di raccolta dell’adrenalina della Storia Citroen-Loeb per una nuova inondazione di passione.
Detto delle emozioni, la rabbia. Come è possibile farsi da parte e lasciar andare via un pezzo di storia così importante?
Ogier che se ne andava da Ford era scritto ancora prima di farsi. Wilson e il Pilota hanno impacchettato una fetta di leggenda e l’hanno consegnata, anche questa da pelle d’oca, alla Storia del capolavoro dell’ingegno, dell’amore e della Guida. Loeb è diverso. È stato il primo, è l’unico, l’intera strepitosa carriera, se si esclude un ininfluente scorcio iniziale, legata a un Marchio. Film finale per un saluto in risposta ai guizzi personali di richiamo all’attenzione. Loeb è il Pilota che ha portato una boccata di ossigeno anche all’asfittica stagione appena conclusa. Unico a interrompere con la Peugeot 208 T16 WRX, poi condannata, il monologo di Kristoffersson nel Mondiale Rallycross, unica vittoria Citroen nel Mondiale WRC con la sensazionale esplosione emotiva del Rally di Spagna vinto con la C3 WRC.
Proprio vero che tutto ha una fine. Tocca ammetterlo. Forse nessuno pensava più a quella possibilità del Mettet, e ancora meno a una nuova capriola di trionfo sul podio di Salou. Forse in nessun modo si è tenuto conto dell’incredibile estensione tonale e di tenuta del Fuoriclasse alsaziano. Forse quando il gran finale di stagione lo ha “svelato” al Mondo in questa nuova veste, furibonda di talento e di passione, Loeb aveva già le porte chiuse con cura da chi, invece, almeno aveva “temuto” questa possibilità, questa distrazione dell’occhio di bue sul “vecchio” mito del palcoscenico del WRC. O forse dovremo ammettere che venti anni di epopea non valgono i soldi di un giorno, che il mondo nella sala dei bottoni non è più così appassionatamente romantico come lo abbiamo sempre immaginato e voluto.
In ogni caso “We Loeb You”, eccome!