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Bastia, 5 Aprile 2018. È un’edizione del Rally in gran parte nuova. Ma non nuova davvero, non rivoluzionaria, ci dice Massimo Carriero, Head of Rally Engineers di M-Sport e nostro riferimento Rally dopo Rally del Mondiale. quello che non cambia del Tour de Corse è la configurazione delle strade, uno standard eccellente e irripetibile, ma anche invariabile, che definisce i contorni di una caratteristica generale del Rally piuttosto che ogni singola edizione.
Intanto il meteo. Sarà clemente secondo te?
Massimo Carriero. “Non secondo me, secondo i meteorologi, dopo lo shakedown asciutto-ma-umido, i tre giorni di gara dovrebbero essere garantiti all’insegna del bel tempo. Gara, dunque, prevalentemente asciutta. Forse, dicono sempre gli esperti, un po’ scivolosa di mattina presto.”
Shakedown indicativo, secondo te?
MC. “Non molto nella circostanza e se si parla del Rally nella sua globalità. Probabilmente sarà l’unica prova “anomala”, influenzata dalla pioggia del giorno precedente, dell’intero week end. I piloti hanno dovuto “tirare” e fare il tempo al primo passaggio, perché inevitabilmente le strade si son sporcate molto dal passaggio dei concorrenti che hanno tagliato le curve, anche di poco, portando in mezzo terra umida e sassi. Comunque il “tempone” di Meeke ha un suo valore intrinseco. Meeke è andato forte l’anno scorso, e sono sicuro che andrà fortissimo anche quest’anno!”
Molte parti nuove, speciali rivedute e corrette, che ci puoi dire a questo proposito?
MC. “Che in realtà il Tour de Corse di quest’anno è molto simile a… se stesso. Caratteristiche molto simili a quelle dello “standard” e speciali tra loro non molto dissimili, a parte la lunghezza. Anzi, Rally sempre molto delicato e difficile, ma con un vantaggio: è un Rally per il quale si può pensare ad un unico assetto per tutta la Gara.”
Gomme & Temperature?
MC. “Secondo quando si è visto nei test le gommature, anche, non sono un problema. Dipende naturalmente dalla costanza del meteo e comunque bisogna mettere in conto le Speciali molto, molto lunghe e guidate, che poi sono quelle che danno il carattere alle Tappe e all’intero Rally, curva dopo curva. Hanno caratteristiche tali da rendere difficile la continuità, tendono a rompere il ritmo. Tempo bello e speciali lunghe, uguale gomme “endurance”, scelta praticamente obbligata.”
Visto che ti è vicinissimo, che diciamo di Ogier? Un grande passo avanti anche quest’anno?
MC. “Credo che Ogier abbia iniziato a sentirsi veramente a suo agio dopo aver vinto il Mondiale. Che il progresso nel feeling con la Macchina sia altrettanto sensibile non lo so, ma sta di fatto che abbiamo trovato delle soluzioni che, applicate dopo la pausa invernale, hanno prodotto dei grandi benefici, sia per Ogier che per Evans. La Macchina è migliorata, siamo cresciuti, e di conseguenza è migliorato, cresciuto il potenziale del rapporto Macchina-Pilota.”
Citroen, Toyota, Hyundai: chi secondo te ha lavorato meglio durante l’Inverno?
MC. “Diciamo intanto che il prodotto migliore di questo regolamento, fisso per tre anni, è di essere tale da produrre, come ho sempre pensato, un buon livellamento. Ne guadagnano le Gare, lo spettacolo e la tecnicità dei Rally del Mondiale. Chi poi abbia lavorato meglio o peggio non lo so con certezza, per cui non voglio esprimermi. Posso dire che noi siamo migliorati, siamo riusciti ad andare avanti tecnicamente. Mi sento di dire che il più grande miglioramento di Toyota è… Tanak, che qui in Corsica le Citroen andranno davvero forte, e che la Hyundai erano già veramente forti. Noi siamo e restiamo forti.”
Foto Credits:
Manrico Martella, Carlo Franchi, Dennis Milesi, Simone Calvelli
Agency: PURE WRC