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Barcellona, Spagna, 25 Ottobre 2018. Grande atmosfera, come al solito alla partenza del Rally, ma quando si parla di Catalogna, di Barcellona, diventa festa grande. La scena è come sempre grandiosa, e quei cento chilometri per raggiungere la Città, dal quartier generale di Salou, centrare in Plaça de Hyspania e da lì affrontare la prima Specialina… specialissima ai piedi del Montjuic è una piccola tassa che si paga volentieri.
Migliaia di spettatori ai lati del viale Regina Maria Cristina, due autentiche ali di folla per assistere a uno spettacolo cui si è affezionati in tutte le declinazioni passate accanto o intorno alla fontana magica. Il colpo d’occhio è eccezionale, lo spettacolo sontuoso, la scenografia… beh, trovatene vuoi una migliore. Last but not least, l’urlo del cuore iberico innamorato di questo sport da sempre. WRC alle stelle.
I Meccanici, come al solito con la M maiuscola non essendocene una più grande, hanno rimesso in sesto la i20 che Thierry Neuville aveva ribaltato in 500 metri al mattino, pronti via dello shakedown. Così sono loro che si guadagnano il primo frammento di quel Titolo Mondiale che resta così aperto che non ci si crede quasi. Si parte a fine pomeriggio, manca solo il tramonto sul mare ma arriverà una luna piena gigantesca. Poche note, per fortuna, ma anche le prime ansie. Ogier staccherà ancora il miglior tempo. Vi ricordo che tra le ragioni che il Campionissimo adduceva per essersi lasciato convincere da Citroen pare ci fosse la scarsa competitività della Fiesta in proiezione 2019. Bene, magari l’anno prossimo, non so, ma direi che dal Galles la Ford di M-Sport è tornata top.
Dopo arriva Neuville, staccato di oltre un secondo al chilometro. Per quello che valgono i 3.200 del Super Special Stage, naturalmente. Il che sta a indicare che Ogier interpreta alla lettera la necessità di attaccare, a magari che Neuville doveva prima di tutto controllare la Macchina sottoposta al “tagliando” extra, post shakedown.
E poi Tanak, mezzo secondo preso da Neuville. Non ci siamo ancora, il “vero” Tanak è ancora tutto da vedere, anche se i soli sprazzi dello shakedown sono una testimonianza di rabbia controllata che ha fatto rizzare i capelli (non a me, ovviamente).
Si passa subito alla “anomalie”. La prima è Loeb che si pianta stallando il motore della C3 WRC e scende giù a più di quindici secondi dalla testa della iper provvisoria Corsa. La seconda è il ritardo delle altre due Toyota, Latvala e Lappi oltre i dieci, ma si penserà che hanno sbagliato gomme pensando al domani. Volendo emettere i soliti, inutili verdetti, non è normale che uno come Ken Block, il mago delle giravolte attorno ai birilli, si prenda mezzo minuto in tre chilometri. Solo che in questo caso il giudizio è avventato: Block non ha fatto altro che il suo mestiere, indugiando su quegli schemi di curve che lui solo può articolare e che sono il visibilio del pubblico.
Hey, non è così normale che ci siano così tante R5 in mezzo alle WRC. Eric Camilli è il dio promosso del giorno, sesto con la debuttante Volkswagen R5.
l’incertezza di Solberg sceso indietro e fuori dalla mischia. Bene anche Rovanpera con la Skoda, bene Lefebvre con la Citroen. Discorso a parte per Jan Kopecky e Pavel Dresler, cinque successi su cinque prove di Mondiale, che vincono il loro primo Mondiale nel momento in cui Skoda annuncia e conferma che non andrà in Australia. Peggio per Tidemand, ma il primo Titolo dell’anno è assegnato.
E gli altri? Calma ragazzi, calma. La strada potrebbe essere ancora lunga, e tra i tre contendenti e il Titolo potrebbe benissimo esserci di mezzo… il mare.
Ogier, Neuville, Tanak. Questo ordine di Super Special Stage, visto in prospettiva di Campionato, sacrificherebbe Tanak. È solo un’indicazione. Se, infatti tutti facessero del loro meglio in funzione dei punti di cui hanno bisogno secondo una classifica di necessità, ovvero se lo Spagna dovesse finire con Tanak, Ogier e Neuville primo, secondo e terzo nell’ordine, classifica di Power Stage compresa, si arriverebbe davvero al filo di lana.
Rimettiamoci a sedere e stiamo calmi, perché questo RalllyRACC già corre accanto alla Storia.
Photo credit: Pure WRC Agency. Manrico Martella, Claudio Cavion, Jakub Pojmicz.