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Salou, Spagna, 26 Ottobre 2018. Siamo punto e a capo. Se il Mondiale si fermasse qui, congelato al termine della prima Tappa del RallyRACC 2018, vedremmo le cose in questo modo: Tanak 193 punti, sorpasso riuscito, Neuville 191, Ogier 188. Incredibile. Naturalmente non può essere, perché… non è. Ci sono ancora due giorni di Gara, si passa dalla terra all’asfalto, non ci sarà una rivoluzione catalana a fermare il Rally, e sono sicuro che non c’è al mondo una causa di forza e gravità tali da impedire di andare alla guerra stellare del power stage del secolo. Questo per dire che potrebbe essere davvero il Power Stage del Rally Australia l’episodio chiave, lo scontro mai visto delle galassie del WRC.
Per quanto esplicita, la situazione attuale, alla fine, cioè, della prima Tappa del 54° Catalunya, è da considerarsi del tutto teorica. Primo perché si cambia superficie e si dovranno ridistribuire gli equilibri di prestazioni generali delle Macchine sull’asfalto. Secondo perché cambia l’ordine di partenza, anche se lo svantaggio accusato da chi è partito per primo sulla terra, Neuville il “condannato”, difficilmente può essere compensato dal vantaggio di partire meglio sull’asfalto. Terzo perché potrebbero cambiare anche le condizioni climatiche, ci si aspetta che sia almeno “umido”. Quarto perché la separazione del volo solitario dell’aquila Tanak, in testa con mezzo minuto di vantaggio su Sordo, dall’affaticato gregge degli inseguitori non è così abissale come viene descritta dalla classifica. A parte Tanak lontano, infatti, in dieci secondi ci sono tutti i diretti interessati alla vicenda chiave.
Ma c’è dell’altro. I giochi di Squadra, per esempio. Al momento attuale solo Toyota, oltre ad avere Tanak a queste condizioni inviolabile, può permettersi di disporne con grande efficacia. A scapito, tuttavia, della favolosa Gara di Jari-Matti Latvala. Il “Senatore” del Team Toyota Gazoo Racing ha dato una prova di forza impressionante, di colpo il miglior Latvala di sempre. Lasciati dieci secondi sul Super Special Stage di Barcellona a causa di una cattiva scelta di pneumatici, Latvala si è scatenato sulle successive Gandesa, secondo, e la lunga Pesells, primo. Lanciato sulla prima Fatarella a veder concretizzato il proprio attacco, Latvala ha invece finito sul cerchio per una foratura e, suo malgrado, buttato tutto. A quel punto stizzito, si è lasciato scappare che senza quella foratura avrebbe vinto il Rally.
Poi ha ricominciato a rosicchiare secondi e posizioni e, alla fine della Tappa, ne ha recuperate cinque passando dal decimo posto in cui era piombato dal secondo, al quinto. A questo punto Latvala è a caccia almeno di uno dei posti sul podio.
Per come abbiamo visto e sentito Jari-Matti alla viglia, contratto rinnovato, forma ritrovata e idee chiare sulla sua missione in seno al momento particolarmente delicato per la Squadra, sarei pronto a scommettere che non avrebbe vinto il Rally, lo avrebbe invece “ceduto” a Tanak ma dopo aver dimostrato di poterlo vincere. Ora il gesto di stizza è più chiaro: il compito di Latvala torna a essere quello del gregario, e la missione quella di mettersi tra Tanak in testa e Neuvile e Ogier dietro.
Neuville e Ogier, presto detto. Il belga ha pagato esageratamente la partenza da leader, e Ogier, in secondo battuta, ha fatto quello che ha potuto, tra l’altro scivolando molto e finendo in un campo. In sostanza i duellanti di metà stagione hanno limitato i danni, al momento riuscendoci solo parzialmente. Il caso comunque è da archiviare senza ripensamenti. Sull’asfalto cambieranno molte cose.
Se Tanak è l’aquila solitaria, Loeb è la belva a caccia nella savana in compagnia di Jena Elena. Incredibile Loeb. Come Latvala in ritardo per una svista al Montjuic venerdì sera, il Cannibale si è svegliato sabato mattina con la bava alla bocca e, affilando progressivamente il suo talento e la C3, è risalito fino quarto posto assoluto viaggiando sui tempi di Tanak o poco di più. Obiettivo podio, anche per Loeb. Almeno il podio ma è difficile, come sempre, dire dove potrà arrivare sua Maestà se riesce a mantenere la continuità, cosa difficilissima quando si sta troppo tempo fuori dalla mischia. Certo viene da ridere, in una circostanza come questa, all’idea di veder riunita nel Team Citroen la coppia basata sull’attuale bravura e popolarità di Ogier e Loeb. Però se Mago Budar riuscisse nell’impresa, sarebbe a metà dell’opera e il Team Citroen Total diventerebbe di colpo una bella “inquietudine”.
Bella gara di Dani Sordo e bella gara di Elfyn Evans. Lo spagnolo rappresenta bene l’orgoglio del Pilota di Casa e la competitività di Hyundai, l’inglese sorprende un poco, giusto come era accaduto in Galles un anno fa, ma merita il meglio dopo una stagione così sfortunata. Non si rilassino, Sordo e Evans, perché rispettivamente secondo e terzo, sono nel mirino di Loeb e Latvala, e magari anche di Mikkelsen, quest’ultimo bravissimo sulle lunghe Fatarella, la prima vinta, ma sotto tono sulle Pasells, scivolando troppo sulla prima e urtando una pietra nella seconda.
Qui in questo Spagna, una volta passati i primi, ci si dimentica quasi delle WRC per concentrarci sulla gara delle 22 WRC2, o R5. Fantastica. A parte Kopecky Campione del Mondo che si permette la distrazione da effluvi di alloro, un minimo di sorpresa e un massimo di eccitazione accompagnano la Gara delle Volkswgen al debutto. Ci si aspettava che fossero competitive, ma fino a questo punto forse no. Eric Camilli, è bravo e sta facendo una bellissima Gara, ma è chiaro che la Macchina lo aiuta molto, da subito e con un già caratteristico comportamento in trazione, molto efficace.
Tuttavia è soprattutto la Gara di Petter Solberg che affascina. Mister Hollywood, una carica di simpatia ineguagliabile nel “circus”, sta prendendo rapidamente le misure con un tipo di Macchina che ha lasciato dieci anni fa. C’era da aspettarselo. In compenso a tenere banco è la particolare situazione che si è venuta a creare con la vicinanza a Rovanpera, che anima lo straordinario scenario di un confronto tra due Piloti di almeno due generazioni di distanza, e che si spiega solo con una parola: talento.
Vediamo cosa succede sabato. Non è la Tappa più lunga, ma potrebbe essere quella più avvincente.
Photo credit: Pure WRC Agency. Manrico Martella, Claudio Cavion, Jakub Pojmicz