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L’Alguer, 9 Giugno 2018. Ancora disturbati dalla strana pioggia caduta sul Rally in Sardegna? Bene, allora sappiate che uno dei problemi che crescono con il passaggio del Rally è il rischio d’incendi… da tifo. Una sigaretta, un bengala, la scintilla di una marmitta o il carbone di una grigliata, con l’aiuto del vento possono scatenare un disastro. Per questo, come ci spiega Piero, di guardia sul Monte Lerno con la Compagnia Barracellare di Pattada, la più antica forza di polizia d’Europa oggi a regime di prezioso volontariato locale, la pioggia è stata una benedizione. E comunque, se questo era il vostro tarlo, ha smesso di piovere e la seconda Tappa del Rally Italia Sardegna numero 15 gode di una giornata clamorosamente ideale, da emozionarsi di Sardegna fino alle lacrime agli occhi.
Siamo a 42 chilometri dalla fine. Mancano le due esecuzioni della CXala Flumini e le due bordate della Argentiera di cui la seconda, come è noto, in regime di Power Stage. 4 Prove Speciali all’epilogo di un’Edizione del Rally in sardegna perfetto anche nell’equilibrio che propone al pubblico della Domenica, o verp della grande occasione.
Eccoli qua. Sébastien Ogier, primo con la Ford Fiesta di M-Sport, Thierry Neuville con la Hyundai i20 Coupé. tutti e due stanno facendo esattamente quello che ci si aspettava da loro. Il francese è in testa, il belga insegue. Il Campione del Mondo per una volta non partiva per primo, il iù accreditato aspirante al Titolo non è stato poi così svantaggiato dal fatto dii “pulire” le strade già abbondantemente “lavate”. Ogier ha vinto due volte, Monti di Alà 1 e Coiluna-Loelle 2, e non si è mai mosso dalla testa della Corsa conquistata con un venerdì pomeriggio di fuoco. Neuville ha vinto tre volte, oltre alle due Monte Lerno, la più lunga e iconica del Rally, anche l’altra Monti di Alà, ma il triplice successo non è bastato allo Sfidante per raggiungere, e magari superare, il Detentore. Cinque volte Neuville ha fatto meglio di Ogier, su sette Speciali del giorno, e due è successo l’inverso, e per ben due volte Ogier ha concesso all’avversario un ritardo importante, 15 secondi sulla prima Monte Lerno che non trova una spiegazione chiara, e due e mezzo nell’intermezzo di Ittiri 2 per lo spegnimento del motore. Ritmo sbagliato, dice il Campione del passo falso. Di ritorno, Neuville ha accusato una foratura lenta e qualche problemuccio indotto da una guida non propriamente “pulita” e che solo il buon esito generale della Gara impedisce di definire errori.
Sta di fatto che dopo due giorni e mezzo di bagarre e sedici Prove Speciali, Ogier e Neuville sono separati da meno di 4 secondi. Un equilibrio quasi perfetto, mantenuto anche in condizioni imperfette o per ragioni misteriose, su cui ci sarebbe da riflettere. Davvero poco, comunque, per farsi un’idea che dia un senso possibile della più particolare delle giornate del programma, la conclusiva domenica, corta e “cattiva” con lo show e i punti in palio del Power Stage.
Il Rally Sardegna Italia, insomma, va al suo ultimo riposo, la sospensione tra sabato e domenica, con il massimo della suspense. Perfetto. Rally perfetto anche in questo e per questo.
Dietro c’è il vuoto, segno che i due battistrada non sono andati a passeggio e che il duello dell’anno ha alzato l’asticella del Mondiale selezionando duramente i candidati, al punto da lasciarne in lizza, a metà stagione ormai, soltanto due. Lappi, terzo, è quasi a un minuto e Paddon, buon rientro, a oltre due e, volendo, “minacciato” dalla regolarità di Ostberg.
Fino alla fine della Tappa c’era anche un altro interessante duello in pieno svolgimento. Quello tra Latvala e Lappi, separati da una manciata di secondi, per il terzo posto. Latvala era e sarebbe rimasto in vantaggio, se la Yaris numero 7 non si fosse fermata irrimediabilmente per un problema elettrico, alternatore, lungo la strada del rientro a Alghero. Niente da fare, neanche il migliore Latvala riesce a tenere a distanza la sfortuna. Niente da fare, scende Latvala e, oltre a Lappi, salgono anche le Citroen di Ostberg e Breen, ora quinta e sesta, e al settimo posto assoluto sale anche la prima WRC2, la Skoda di Jan Kopecky.