WRC18 Italia Sardegna. Neuville e Hyundai verso l’Infinito e oltre!

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Il Mondo del Rally è un quanto più avanti, più in alto, più forte, e non si torna indietro. Neuville vince il più bel duello del decennio e consacra il lavoro dei creatori del WRC plus e di Hyundai. Ogier: non è finita, naturalmente!
10 giugno 2018

L’Alguer, 10 Giugno 2018. Tutto perfetto in un giorno di Mondo imperfetto, bellissimo, avvincente, emozionante da pelle d’oca. Tutto perfetto, il Rally, Alghero, il lavoro eccezionale di un esercito di appassionati diretti nell’eccellenza di una prestazione organizzativa professionale e superlativa, tutto eccellente e inimitabile, tutto tranne l’Aquatica, antipatica onda malevola travestita da bar ristorante sulla banchina dell’Alghero che non merita simile onta e l’unico neo di un Evento stratosferico. Così è, esperienza negativa per fortuna isolata, appunto, in mondo non perfetto e per questo ancora più bello.

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Ha vinto Thierry Neuville. Ha vinto Hyundai con la i20 Coupé all’apice della parabola Michel Nandan. Era già successo nel 2016, Neuville e Hyundai anche quella volta, ma questa è diversa, è tutta un’altra cosa. Non un evento estemporaneo e solo marginalmente costruito, bensì il rito di passaggio verso un nuovo punto di riferimento, di non ritorno. È successo tutto in un crescendo irresistibile e fragile, eppure potentissimo, da non credere e non voler quasi guardare per paura di rompere con la propria curiosità divenuta morbosa l’incantesimo del più bel Rally del decennio.

Il Rally Italia Sardegna toglie il velo su un Thierry Neuville tutto nuovo. Del “vecchio”, della versione Beta il belga non conserva che quei buffi occhialetti ostentatamente rossi dietro ai quali lo sguardo è ora più tagliente, consapevole, ironico e divertito. Ovviamente, nella circostanza, felice alla follia.

La macchina del Rally gira come un orologio, precisa al millesimo, regolare e inarrestabile, sontuosamente Sardegna e impagabilmente attenta ad ogni dettaglio che, insieme agli altri infiniti, crea l’insieme insuperabile nel quale la Competizione non si può esimere dal mandare in scena un suo incomparabile atto unico.

on un evento estemporaneo e solo marginalmente costruito, bensì il rito di passaggio verso un nuovo punto di riferimento

È l’atto unico del duello tra Ogier e Neuville, su un altro palcoscenico, su un altro mondo che si stacca da quello ormai antico di inizio stagione, quando c’era un mucchio di galletti pronti a spaccare il… mondo.

Ogier è andato in testa subito, la prima sera. Il messaggio era chiaro. Un piccolo vantaggio, finirla di partire per primo, e un’idea chiara di come sfruttarlo, vincendo e tornando in scia all’obiettivo, il sesto Mondiale. Però è solo un biglietto da visita, che i più sono disposti a dimenticare in fondo alla tasca quando, alla fine del primo giro di venerdì, il Campione del Mondo è tristemente quinto, dietro allo scatenato Mikkelsen e al noto Tanak, all’imprevedibile Suninen, e dietro a lui, Neuville.

Pomeriggio, è la rivoluzione, cominciano a fioccare le ammende Sardegna, i prodotti regionali tipici, per lo più sassi e pietre come dicono qui con le vocali strette e gravi. La carcassa del Rally comincia a scuotersi, e Ogier stacca quello che, in rapporto ai diffusi momenti di debolezza, diventa il “tempone” con cui balza al comando del Rally. Ancora una prova, e neanche a metà pomeriggio del venerdì il Rally passa dalla battaglia al duello, Ogier, Neuville e, sempre di più e inesorabilmente, nessun altro. Dieci secondi a favore del Campione del Mondo. Prima della chiusura della giornata Neuville sbaglia l’incrocio delle gomme e concede altri otto secondi al “collega”. Sembra un indirizzo scritto chiaramente, ma il Rally è tutt’altro che a destinazione.

Tanto spettacolo e tanto pubblico
Tanto spettacolo e tanto pubblico

Sabato. Si riparte. Riparte soprattutto Neuville, che inizia a erodere il ritardo, ma nella 12ma Speciale, la prima, mitica Monte Lerno, succede un fatto strano. Inspiegabilmente Ogier regala a Neuville quasi quindici secondi, e altri due quando gli si spegne la Macchina alla partenza della seconda Ittiri Show. Tra Ogier e Neuville, a quel punto, meno di tre secondi, tutto da rifare.

No, tutto da seguire, il Rally. Sta per succedere quello che gli appassionati sognano di seguire a bordo strada per una vita. Alle spalle del duello c’è solo una piccola variazione, in tono minore, dello stesso tema, il confronto ravvicinato tra le Toyota di Latvala e Lappi per il terzo gradino del podio, sistemato tuttavia molto, molto più in basso rispetto alla piattaforma di eccellenza su cui si incrociano le lame di Ford e Hyundai. Sono spariti, nel frattempo, Mikkelsen e Tanak, la WRC2 ha cambiato padrone già tre volte e resistono, puro atto di presenza eccellente ma non fastidiosa, Paddon al ritorno a Casa, le Citroen di Ostberg e Breen obbligate dalle circostanze clamorose degli ultimi tempi a una presenza garantista. A fine sabato il vantaggio di Ogier cresce di un secondo, si va a tre e nove, ma a crescere di più è la tensione, impalpabile governatrice delle emozioni della passione.

Passaggi spettacolari sugli sterrati sardi
Passaggi spettacolari sugli sterrati sardi

Otto decimi, un secondo e otto, mezzo secondo. Neuville è lanciato in un recupero drammatico e spettacolare, Ogier ancora padrone di una difesa solida e quasi spudorata. Tipica del Campione, prima di tutto padrone di mezzi eccezionali. Quando si va all’ultima prova speciale, alla lussuosa, incredibilmente bella Sassari-Argentiera, gioiello senza prezzo del Rally sulla gemma sarda del Corallo, a Neuville mancano otto decimi di secondo. Ogier è in testa da quattordici Speciali.

È un’apnea di 4 minuti, 52 secondi e 9 decimi, senza audio e solo le immagini del volo perfetto e potente, spettacolare e da brividi di Thierry Neuville. C’è una scena madre da libro cuore. Julien Ingrassia non raccoglie la Tabella di Marcia al controllo della penultima Speciale, e Ogier parte impossibilitato a prendere il via in quella successiva. Fiato sospeso, silenzio, poi arriva l’antico Compagno di M-Sport, Ott Tanak, con la tabella in bocca. Ogier parte sulla tripla linea di confine tra cielo, terra e mare dell’Argentiera. Ci mette un secondo e mezzo di più, e il finale è da capogiro!

Julien Ingrassia non raccoglie la Tabella di Marcia al controllo della penultima Speciale, e Ogier parte impossibilitato a prendere il via in quella successiva

Neuville partito per primo vince il secondo Sardegna della carriera, conquista anche l’intero bottino in palio con il Power Stage, fa l’en plein di 30 punti e ne aggiunge altri 8 al vantaggio della vigilia che era di 19 lunghezze. Non c’è limite alla felicità, quando questa scaturisce da un diritto legittimo e ineluttabile, pulito e sofferto. Thierry Neuville e Nicolas Colsoul distruggono il tetto della Hyundai i20 Coupé numero 5, sempre più numeri 1, il Team esplode e gonfia Hyundai Palace di gioia, Nandan diventa biondo, occhi azzurri e longilineo, pare più Mikkelsen che il vecio, ansioso Team Manager che ha sofferto anche troppo.

Il Mondiale WRC Plus ha infranto il muro del tempo, e si avvia accompagnato dal time-lapse del suo ineguagliabile show verso una nuova galassia, visibile già dal prossimo Neste Rally Finland del prossimo fine Giugno. Non si torna indietro!

Photo Credit Pure WRC Agency: Manrico Martella, Paolo Grassi, Simone Calvelli Fabrizio Buraglio Jakub Pojmiz Giuseppe Mazza

 
 

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