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Sankt Wendel, 17 Agosto 2018. Mentre un meteo incerto apriva il venerdì del Germania numero 36, nona prova del Mondiale 2018, stavamo ancora pensando alla farsa che tiene banco, qui in Germania ma ormai ovunque, e che sembra la messinscena fatta apposta per turbare le acque della Mosella, già sufficientemente agitate dalla natura del Rally e della posta in palio. L’argomento “scottante” è il mercato Piloti, e la caccia a Ogier. Da capo, da metà stagione in poi, niente da fare, non lasciano in pace il Campione del Mondo, che si limita a tamponare palleggiando: “Un sacco di opzioni. Mi lasciate guidare in pace, per favore?”
La notizia bomba è che Citroen gli starebbe dando la caccia. Bomba davvero, sono solo tre anni che ci provano! Ma siccome lo “ammette”, arrendendosi alla perspicace pressione degli interlocutori, lo stesso Pierre Boudar, Direttore di Citroen Racing e Team Manager del Citroen Total Abu Dhabi WRT, allora è cosa fatta. Mi chiedo cosa ci potrebbe essere di più logico della gloriosa Marca francese che cerca di riprendersi il Super Campione francese. Mi rispondo agitando a mia volta le acque e ricordando che, poiché anche Neuville è in scadenza di contratto con Hyundai, la vera verità è che Neuville salirà sulla C3 WRC e Ogier, per ripicca non essendo riuscito a spuntare la luna, prenderà posto sulla i20, nel frattempo…
Piaciuta questa? Beh, è una come un’altra e un invito ad essere pazienti: ce lo diranno a cose fatte. Torniamo quindi al Germania, che nel frattempo ha consumato la sua prima Tappa.
Guarda caso… a parte una prima Speciale mattiniera e bugiarda, vittoria di Ogier, il venerdì 17 del Germania si risolve con pochi colpi di scena, nessuno, direi, importante, qualche brivido, Neuville, e riprende pari pari il discorso interrotto in Finlandia da Ott Tanak e convertito questa volta, sarà il desiderio il farsi ascoltare e spiegarsi meglio, in un monologo. Presto detto, allora. Lasciata la prima Stein und Wein al successo di Ogier – ma cosa sta succedendo? – Tanak ha poi vinto tutto, e cioè la ripetizione della prima, due Mittelmosel e due Waden-Weiskirchen. Ricordando che aveva già vinto il Super Special Stage di Giovedì sera a Sankt Wendel, risulta che l’estone ha fatto sue sei delle sette Speciali e suoi circa l’80 per cento dei… cento chilometri cronometrati iniziali del Rally. Non così spietatamente come in Finlandia, ma in modo altrettanto eloquente e, forse per questo, ancora più disarmante.
Dietro, alle spalle del Bingo Toyota (e qui non si capisce come mai, restando in tema di Mercato, non ci sia stata una battaglia feroce e senza esclusione di colpi per accaparrarsi l’esclusiva del servizi dell’estone) riaffiora il duello per l’assegnazione del Titolo Mondiale 2018 che vede in coerente confronto Thierry Neuville e Sebastien Ogier. Il Campione del Mondo in carica ha avuto, finora, complessivamente la meglio, ma anche in questo caso di poco. Ogier ha infilato una vittoria e tre “podi”, Neuville quattro podi ma, tranne una volta, è stato sempre alle spalle dell’Avversario. La differenza in termini di tempo, contenuta nel primo giro, è cresciuta nel secondo a causa del migliore ritmo di Ogier rispetto a un Neuville a tratti impacciato, decisamente al di sotto del potenziale. Ritmo e note, probabilmente, non il lungo brivido lungo la schiena quando, tra la terza e la quarta Speciale, Neuville si è accorto che la i20 Coupé perdeva olio. Niente di serio, un trafilaggio probabilmente da stress negli accoppiamenti, panico rientrato e avanti tutta. Che non è “tutta” come vorrebbero Nandan & Co, ma ancora una Hyundai in leggero deficit di ossigeno sull’asfalto. Anche questo era in conto.
Nel parterre sotto il podio virtuale a un terzo di Rally, si parla comunque già di oltre trenta secondi di disavanzo, un cocktail che potremmo definire di bravura e di esperienza. Evans, che è anche uno dei migliori “trainer” della Fiesta M-Sport, Latvala, con l’altra Yaris WRC, che ha preso il sopravvento sul bravo ma meno esperto Lappi, Sordo, che mette a frutto la parte più collaudata, la regolarità, del suo bagaglio di esperienza e l’efficienza generale della i20. Bravura a parte, non sembrano ancora veramente partite le Citroen. La C3 WRC, in bella evidenza in Finlandia, è sostanzialmente nuova nel comportamento e ne soffrono sia Breen, che non è certamente un esperto in queste condizioni di “terreno”, e Ostberg, che ha preso in mano la Macchina da troppo poco tempo per sfruttarla di precisione sulle millimetriche traiettorie e sui tornanti del Germania.
Leggera fioritura estiva di italiani, Fabio Andolfi è in top… 20, Umberto Scandola 22° e se la ve.de direttamente con il “rumeno” Tempestini, poi Brazzoli, Tavelli, Oldani
E questo è ancora nulla. L’attesa perché si materializzi il terrificante Baumholder è finita. Sabato è, tra le altre, l’Arena Panzerplatte e, soprattutto, la Panzerplatte vera e propria, 38 chilometri di incubo di quei maledetti “cordoli” di cemento. 150 chilometri d’inferno, la tappa più lunga e difficile del Rally, per guadagnarsi il paradiso di Domenica.
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