WRC18 Finlandia. Lampi rossi nel cielo di Jyvaskyla, poi “sereno”

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Contesto spettacolare e agonistico vicino al parossismo della passione. Molti interventi sulle Macchine, nuovi motivi di interesse. Citroen domina lo shakedown, Toyota il Prologo con Tanak, Neuville e Ogier pazientemente in attesa di conferme
27 luglio 2018

Jivaskyla, 26 Luglio 2018. Il Festival della Velocità non è in Inghilterra. È qui, in Finlandia, Jivaskyla al centro dell’orbita del Rally più veloce del Mondo. Difatti qualcuno ha pensato subito alle balle di paglia per contenere i rischi legati alle medie da capogiro che si possono tenere qui. Poi ha prevalso la corrente che vuole dare “fiducia” agli Assi delle WRC Plus nuova, incredibile generazione. Ecco, dopo sette settimane di break (non la chiamerei vacanza, soprattutto viste le novità) il Mondiale World Rally Car ritorna con la sua icona della velocità e le 23 Prove Speciali tra veloci e… supersoniche del Neste Rally Finlandia. Dieci Pove nelle foreste dell’Ovest di Jivaskyla, venerdì, per un totale di 126 chilometri cronometrati. Otto “soltanto” sabato, ma per uno sviluppo di oltre 140 chilometri. Infine le quattro che completano il programma con lo strappo domenicale due più due per complessivi 46 chilometri, due volte la nuovissima Lauka e due la rivista Ruuhimaki con finale in regime di Power Stage e il salto “monstre”, così definiscono, da cuore in gola, per gli Equipaggi e gli Spettatori.

Ma prima di tutto questo lo Shakedown e il Prologo-Spettacolo della cortissima, neanche due chilometri e mezzo, “urbana” Harju, la prova inaugurale che apre il programma del Rally-Gran Premio ottava prova del calendario 2018, il sessantottesimo Neste Rally Finlandia per sessantasette partenti. È qui che si abbassano le visiere e si rientra in pieno WRC+, che finalmente si torna a quel livello di adrenalina che trabocca dai marziani del volante, alla realtà filtrata da una bravura da fantascienza di traiettorie impensabili, disegnate nell’aria e nel cielo. Poi verrà il “peggio”, sugli interminabili sterrati perfettamente levigati, alberi, dossi, salti e curvoni che arrivano a velocità supersoniche a filo degli specchietti, passaggi al millimetro che vogliono dire un’esecuzione decente o una figura fallimentare. Tanta bravura, e coraggio a secchi!

Ott Tanak mette tutti in fila al termine della prima, la… prima Harju, buoni sette decimi che più che una circostanza vanno presi come una promessa e una sfida. Subito dietro il tiro a due che porta direttamente, salvo “imprecabili” imprevisti, al Titolo Piloti 2018. Thierry Neuville davanti a Sébastien Ogier. A seguire Andreas Mikkelsen, che aveva fatto urlare il primo “wow”, Esapekka Lappi, il vincitore dell’edizione 2017 del Rally, e le due Citroen di Mads Ostberg e Graig Breen, perfettamente appaiate e che, dopo lo shakedown dominato dalle “rosse”, seminano inquietudine in un contesto emotivo già abbastanza teso e difficile. L’ottavo posto di Jari-Matti Latvala significa che le caldaie del finlandese non sono ancora in pressione e deve essere considerato “trasparente”, mentre il dodicesimo di Fabio Andolfi, dietro Evans, Paddon e Suninen, ma ottenuto con la prima delle R5 in Gara, va sostenuto da tutto il nostro tifo.

La situazione è complessa e delicata. Per la grande occasione del Finlandia, che arriva dopo quasi due mesi di ”pausa” costellati da test di vario tipo, compreso un indicativo e utile Rally di Estonia, vinto guarda caso da Tanak, vengono attualizzati un gran numero di pensieri e di incognite, legate a doppio filo ai due temi fondamentali del cartellone: la sfida Mondiale e la sfida al singolo Rally di Finlandia. Sono argomenti forti, tali da far pensare che l’evoluzione generale del WRC, tecnica, agonistica e tattica, invece di rallentare in questi due mesi di vuoto, abbia subito una forte accelerazione. Per alcuni è necessità di conferma, per altri di verifica dei cambiamenti in modo datale da poterli definire miglioramenti, per tutti di non fare passi falsi. Nessuno se ne può permettere. Tutto quanto in un tangibile, al Parco di Assistenza di Jivaskyla, regime di urgenza e apprensione. Forse perché, come noi, anche gli attori protagonisti non vedono l’ora che si ricominci.

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Il Mondiale ricomincia con Neuville in testa, 27 punti davanti a Ogier, e la Macchina, Hyundai i20 Coupé, complessivamente più a punto. Non la più veloce, forse, ma molto equilibrata, redditizia e affidabile. Quello che ci vuole, al belga, per garantire la difesa della sua fortezza di vantaggio. Ogier, dal canto suo, si presenta con la Ford Fiesta by M-Sport finalmente dotata di quegli aggiornamenti di cui si parlava da tempo nei corridoi del paddock. I più vistosi sono all’aerodinamica e al diffusore, ma si parla anche di qualcosa sotto il cofano. La Fiesta di Malcom Wilson era già la Macchina più “facile”, versatile, ma è chiaro che l’Ogier di oggi ha bisogno anche di un’arma, una Macchina con la quale andare all’attacco. Entrambi i Piloti sono sotto pressione. Ma non è quella giusta che pensate voi. A mettere la pressione a tutti e due siamo noi, i rompiscatole. I più continuano a chiedere a entrambi se si sentono… sotto pressione. Al che, al teatrino del mercoledì, vuol dire sentirsi dire che no, non c’è motivi alcuno di essere tesi. Chi è in testa perché lo è, che insegue perché ha ancora metà Campionato per riprendersi quello che considera un maltolto.

La grande novità d’atmosfera è quella che regna in casa Citroen Total Abu Dhabi. Fiducia. La C3 WRC è stata sottoposta alle cure del programma rivitalizzante inaugurato da Pierre Budar. Motore fuori da ogni ragionevole dubbio, si è intervenuti prima sul retrotreno, poi sul bilanciamento generale della vettura, infine con un nuovo disegno anche per la geometria dell’avantreno. La Macchina si è comportata bene in Estonia e benissimo durante lo shakedown, dando l’impressione di aver fatto un altro salto di qualità. Ostberg e Breen sono chiamati a confermarlo in Gara, il primo “maturando” quella mentalità da ufficiale che ancora non ha, il secondo salendo di livello e sbarazzandosi del ruolo di buon rincalzo. Semmai, sotto le tende dell’Armata Rossa, può preoccupare un poco la natura del Rally, un po’ alla “o la va o la spacca”, e la doppia, contraddittoria necessità di ottenere quel risultato su cui Budar punta dalla sua investitura e una continuità di rendimento che tenga alto il morale.

Toyota a parte. Ne parliamo altrove. Tutti qui per iniziare… così tanti motivi che questo Rally è come il primo della stagione. Sicuramente sarà il più veloce…

 

Photo Credits: PURE WRC AGENCY - Ronnie Sbaragli - Suti Salonen - Aurel Petitnicolas

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