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Jivaskyla, 27 Luglio 2018. Solo in parte lo sviluppo della prima giornata di Gara del Rally Finlandia corrisponde al disegno preventivamente redatto in base ai pronostici. Quello che spiazza le previsioni non sono i nomi in evidenza, bensì la dimensione dei fenomeni da questi espressi al termine della prima Tappa del Rally. A questo punto la Corsa è fortemente condizionata dalla pressione imposta dalle Toyota, in particolare dalla Macchina di Ott Tanak, e dalla consistenza della risposta di una sola delle “alternative”, ovvero di Citroen con la prestazione potente e cristallina di Mads Ostberg. Più indietro le Hyundai, e più indietro le Ford. Resta il fatto, inconfutabile, che la sospensione sottilissima determinata dall’equilibrio nel duello tra Ott Tanak e Mads Ostberg rende la corsa estremamente incerta, e per questo senza mezzi termini entusiasmante. Che Tanak potesse fare la differenza con la Toyota se lo aspettavano un po’ tutti. Quello che non era per nessun motivo certo, almeno fino allo shakedown, era che quella differenza potesse essere non così evidente, e soprattutto che dei probabili “interlocutori”, in particolare nell’attesa discussione in “famiglia”, nessuno potesse essere così “presente” quanto l’inedito, e per questo sorprendente, Mads Ostberg con la ritrovata Citroen.
Tanak è partito subito fortissimo, effettivamente piegando immediatamente i compagni di Squadra, meno inizialmente reattivi, come Latvala, o più “sporchi”, come Lappi, e non incontrando opposizione alcuna negli altri protagonisti abituali, alcuni dei quali estraniati dalla battaglia, come Neuville e Ogier che hanno ben altro nella testa, o scarsamente in sintonia con il ritmo della giornata. Partito fortissimo, comunque, si diceva. A partire dal prologo di giovedì, nel quale avevamo individuato un segnale forte, e continuando sin dall’inizio vincente del venerdì. Due speciali vinte, due terzi posti e il primato al termine del primo giro. Meno preciso all’inizio del secondo, Tanak scivola al secondo posto, nonostante la vittoria nella seconda Moksi, e “stalla” nella successiva Urria.
È il momento della riscossa Ostberg/Citroen. Il norvegese, già in testa per un momento al termine della quarta Speciale, approfitta del calo di Tanak e parte all’assalto del rivale, ormai si tratta di un duello tra Tanak e Ostberg, e della Gara. Ostberg torna al comando e prende un buon margine, parliamo tuttavia di pochi secondi, che conserva per tre Speciali. Quando ci si aspetta che il finale diventi incandescente sulle vertiginose volate nella foresta, la corsa, ma non il duello, cambia ritmo concedendosi a un respiro meno affannoso. Ostberg, che ha anche un altro imperativo, non sbagliare, portare la Citroen al traguardo, toglie pressione per preservare i pneumatici oltremodo usurati nel corso delle prime speciali del pomeriggio, e concede a Tanak una maggiore regolarità di marcia, che l’estone sfrutta per incrementare lievemente il proprio vantaggio. Alla fine Tanak vincerà sei Speciali, Ostberg 3, e il vantaggio dell’estone sul norvegese si fisserà in sei secondi scarsi. C’è da spiegare, a questo punto, la “latitanza” del resto della “truppa”, ma è presto detto. Lappi, tensione del “detentore” a parte, va in testa coda e spegne la Macchina nella prima speciale, scende fino alla decima posizione e riparte con un handicap difficilmente recuperabile. Latvala, teso ormai dall’inizio della stagione, preferisce prendere le misure della prima Tappa rimandando ogni ambizione alla seconda, e nonostante il terzo posto e paga quei venti secondi che, se il ritmo del duello resta tale, sono un abisso. Paddon è quarto a oltre trenta secondi, bella Gara, effettivamente regolare e interessante ma il neozelandese, che sfrutta la perfetta efficienza delle Hyundai, è lontano dell’essere un’insidia.
Ci si poteva, o doveva aspettare qualcosa di più da Suninen, ma solo per il fatto che è un altro che gioca in casa, da Evans, altra “vittima” della speciale atmosfera Toyota/Finlandia, da Breen dopo l’exploit shakedown, ma l’irlandese ha incontrato una foratura all’inizio e un problema di pressione carburante alla fine. Non ci si aspettava, onestamente, che Neuville e Ogier, volessero fare del Finlandia un loro spettacolare campo di battaglia. Lì la guerra è più sottile, e partendo per primi c’era ben poco da sognare. Entrambi hanno sofferto il problema di dover pulire le strade. Ogier ce l’ha messa tutta, come è naturale visto che si può gestire un vantaggio, ma non un ritardo, e ha anche vinto l’ultima Speciale della Tappa, la ripetizione del Prologo di Harju, fermando i giochi al sesto posto assoluto e guadagnando una migliore posizione di partenza del sabato.
Neuville, invece, ha gestito come ha potuto, ovvero con grande difficoltà considerando che era in primo a partire e dunque a… patire, con un andamento di Gara al limite e un po’ nervosetto. All’Ufficiale Hyundai in testa al Mondiale, 27 punti di vantaggio, è andata anche bene quando, nel corso della quinta Speciale, la prima Aanekoski, è andato in testa coda oltre un incrocio e, lasciato un pezzo di carrozzeria della i20 Coupé sugli alberi, è riuscito a riprendere limitando i danni. Sceso al decimo posto, Neuville non si è più mosso.
Lasciamo tutto in sospeso e vediamo cosa porta il Sabato di Jivaskyla, ma prima di chiudere la raccomandazione di tenere d’occhio Kalle Rovanpera, il diciassettenne finlandese che sta dominando come un rullo compressore, con la Fabia R5, la Gara delle WRC2.
Photo Credits: PURE WRC AGENCY - Ronnie Sbaragli - Suti Salonen - Aurel Petitnicolas