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Coffs Harbour, Australia, 18 Novembre 2018. Coramba, Sapphire, Wedding Bells, Latvala, Paddon, Lappi. Breen scivola due, tre, un sacco di volte a lato della strada, si riprende subito, Tanak invece ci resta venti secondi e restituisce la leadership a Latvala. Nuvole dense, pioggia, strade scivolosissime nella giungla attorno a Coffs Harbour, paura.
Si va all’ultimo giro del Mondiale 2018. Le stesse del mattino, l’ultima Wedding Bells in regime di Power Stage. Debole “febbre” per la vittoria, i cinque secondi che separano Latvala da Tanak portano in primo piano il confronto tra le prime guide di due epoche diverse riunite da Toyota, in un certo senso distraendoli dalla difesa del Titolo Costruttori cui Toyota tiene in modo particolare. Si va avanti. Serviranno quegli ultimi, maledetti punti del Power Stage per decidere il Rally e il Campionato? No, la vicenda è snervante, ancora due colpi di scena, inezie rispetto al colpo di scena “vero” che solo Ogier potrebbe suo malgrado offrire inebetendo definitivamente il Rally.
Comunque è Neuville che si ritira dopo due toccate e la rottura di una sospensione nel corso della 22ma Prova Speciale, la seconda Coramba. In quella successiva è la volta di Tanak che, uscendo a sua volta di strada, mette fine all’agonia a quel Rally che doveva essere la battaglia del secolo e che invece ha messo in rilievo solo la parte meno “attiva” e discutibile della competizione, l’attesa della vicenda disgraziata. Nell’ultimo giro vincono Latvala, ancora Latvala e finalmente l’Ogier “liberato” che fa il pieno dei punti Power Stage. Tuttavia non ci sarebbe bisogno di proseguire fino alla fine, dopo il ritiro di due dei tre protagonisti della stagione e dell’ultima corsa al Titolo, o della corsa al Titolo dell’ultimo minuto, il Power stage non serve più a nulla. Jari-Matti Latvala davanti a Hayden Paddon e Mads Ostberg, vince il 27° Kennards Hire Rally Australia, che chiude almeno in maniera insolita Campionato e il confronto “a tre vie” che è stato il motivo conduttore di un lungo, sicuramente snervante, quasi isterico finale.
È stato un Rally sfinente, a tratti antipatico e così impietoso sin dall’inizio con la cancellazione dell’incontro di cartello tra Neuville e Ogier. Era il Rally che doveva decidere chi sarebbe diventato Campione del Mondo, e così è stato, immancabilmente, ed è stato il Rally che ci ha restituito Jari-Matti Latvala, dopo 21 mesi di nuovo, incontestabilmente, un numero 1. Lo è semrpe stato, ma ultimamente molti ne mettevano in discusisone la “lucidità”. Naturalmente è stato il Rally di Sébastien Ogier, 35 anni, di Gap.
Sébastien Ogier il Campione del Mondo. Per definizione, ormai. 219 punti per il Super Fuoriclasse dell’era attuale del WRC. 201 per Neuville che conserva il secondo posto. Ancora un secondo posto, questa volta accompagnato da una grande, infinita delusione. E 181 punti per Ott Tanak, recordman mancato della stagione. Non deludente, anzi, e certamente non deluso, Tanak è la grande rivelazione della Stagione, 4 Rally vinti e 70 prove speciali in un “messaggio” del WRC+ lanciato al mistero del futuro.
Sébastien Ogier è Campione del Mondo per la sesta volta consecutiva, dal 2013 al 2018, prima con Volkswagen poi con Ford. Andiamo avanti. Per asset. Ogier vince per la seconda volta con la Fiesta EcoBooster di M-Sport. Ogier vince ancora con l’unico Team privato che rappresenta una Casa, Ford, per il volere, la concessione e, soprattutto, la grandissima passione di Malcom Wilson. Ogier vince tutto e, come già sappiamo, porterà il numero 1 sulle portiere della Citroen C3 WRC La stagione 2018, bellissima, incredibile, davvero emozionante, trasporta le imprese dei suoi fenomenali protagonisti e il Mondiale World Rally Car su un livello più alto.
Nel lungo anno, iniziato a Gennaio con il Monte-Carlo e concluso in Australia a fine Novembre, tre Piloti, con i rispettivi navigatori, hanno vinto undici delle tredici Prove. Ogier ha vinto Monte-Carlo, Messico, Corsica e Galles, Tanak Argentina e Finlandia, Germania e Turchia in una magnifica successione consecutiva, Neuville Svezia, Portogallo e Sardegna. A infrangere la “regola” solo Sébastien Ogier, vincitore del Rally di Spagna, e oggi Jari-Matti Latvala, che si è imposto di forza e di cuore nell’ultima occasione utile, l’Australia. Oltre alle vittorie, Ogier conta anche 3 podi e un ritiro, Portogallo, Tanak due podi e il ritiro nello stesso Rally al quale aggiunge la resa in Australia, e Neuville aggiunge ai 3 podi quel ritiro d’Australia che nega a Hyundai anche la soddisfazione nominale della stagione “immacolata” che avrebbe consacrato la fama consolidata di Vettura affidabile per definizione.
Il Mondiale per i Team, che sottintende il Titolo dei Costruttori, invece, registra l’affermazione diToyota e del Team Gazoo Racing, della nuova era Yaris WRC, di Tommi Makinen e delle performances di Ott Tanak, Jari-Matti Latvala e Esapekka Lappi.
Foto: Pure WRC Agency, Ross Hyde