WRC17. Yves Matton: “La Citroen C3 WRC c’è!"

WRC17. Yves Matton: “La Citroen C3 WRC c’è!"
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Di questi tempi è più facile parlare di quello che non va piuttosto che di quello che è già a posto. È il destino dell’innovazione. Per esempio, in molti si sono già accaniti sul presunto ritardo di Citroen. Ma è proprio così? Yves Matton…
3 marzo 2017

La C3 WRC. Secondo me c’è una certa invidia. Una forma velata e persistente di gelosia che permea pensieri e parole (non quelli di Lucio) e funge da lente deformante della realtà. Per esempio, c’è una grande urgenza generale, lo si percepisce abbastanza diffusamente, nel promuovere o bocciare sin dai primi risultati i progetti più in vista, i più importanti. E naturalmente, trattandosi di primi passi, è più facile inciampare in errori di gioventù che nello sviluppo del massimo potenziale. È il caso, andiamo dritti, delle nuove WRC+, figlie del nuovo Regolamento sportivo inaugurato ufficialmente con il Monte-Carlo di quest’anno. Quattro Marche alla sbarra, quindi, Citroen, Ford, Hyundai e Toyota, le rispettive imputate C3, Fiesta, i20 e Yaris, e una grande fretta di verdetti. Molti scontenti, molti disillusi, fiorire di critici. Toyota è “assolta”, al momento perché vincere non è reato, ma si insinua che non tutto sia a posto (e allora sì, tribunali), Hyundai potrebbe aver vinto due volte, ma il suo Pilota ha buttato tutto al vento, quindi qualcosa di sbagliato c’è per forza. Mannaia. Ford ha vinto al Monte, ma non convinto in Svezia. Non abbastanza visto che aveva in un cockpit il piede quattro volte giusto e nell’altro un Pilota scatenato. Rupe Tarpea. Citroen è al momento la più criticata, perché anche “grazie” agli errori di Meeke raccoglie senz’altro meno di quanto fosse legittimo aspettarsi. Ghigliottina, è chiaro.

Talvolta mi chiedo se il mondo non si divida in gufi e scellerati, entrambi comunque contenti solo quando qualcosa va storto o quando qualcun altro è… scontento.

Il mio pensiero semplice è che le prime due Gare della stagione appena iniziata, due gare del tutto particolari, non presuppongono il patibolo di nessuno, e che soprattutto hanno rivelato un fatto cruciale: nessuno è indietro, nessuno ha perso il treno del nuovo Regolamento. C’è chi si ritrova molto lavoro già ben fatto, chi può sfruttare gli errori degli altri per bruciare le tappe, chi ha più cose da sistemare nell’inevitabile lista dei to do, chi ci ha messo una pezza e chi non ha saputo o potuto sfruttare il pronti via come in effetti poteva fare. Il testo sacro è la classifica di Campionato del Mondo dopo due prove. Parla in effetti chiaro: Latvala, Ogier, Tanak, Sordo. La prima Citroen è quella di Breen, che però ha corso una volta con la DS3 e l’altra con la C3 WRC, e Lefebvre ha vino un Col de Turini. Ma i numeri fanno presto a lasciare il tempo che trovano (in questo caso freddo in entrambi gli appuntamenti, meno male che arriva il Messico). Anzi, se ci tenete ai numeri, il responso può essere non indecifrabile, non sconcertante, bensì addirittura sconvolgente.

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Vediamo. Prendiamo le vittorie di prova speciale e la permanenza in testa al Rally PS dopo PS, e mettiamoli a confronto con la classifica generale. Latvala non ha mai vinto e non è mai andato al comando al Monte-Carlo. Una somma di zeri, che tuttavia produce il fantastico secondo posto del finlandese e di Toyota. In Svezia Latvala ha vinto sei volte e per sei speciali è stato in testa, compresa l’ultima. Ha vinto, ma numeri dicono globalmente ancora poco, quasi allineandosi al fato all’ultimo momento, ma Latvala è in testa al Mondiale. Al contrario, in due Rally Neuville ha vinto 12 volte ed è stato in testa per l’impressionante cifra di 22 PS. Ma lo sfortunato belga non esiste nella generale, ottavo con appena otto punti raccolti. I numeri dicono ancora meno, ma Neuville è già spinto sulla passerella verso le fauci degli squali. E così via. Tanak ha vinto 5 volte ma non è mai salito al comando, Ogier con due sole speciali vinte è stato in testa nelle ultime 4 PS del Monte e se l’è portato a casa, Sordo è quarto con la miseria, si fa per dire, di due vittorie. Il suggerimento più evidente che scaturisce da una qualche forma statistica di analisi dei risultati è: portate pazienza, siamo davvero solo all’inizio. Le Macchine ci sono tutte e inizieranno a farsi notare non più in maniera così sconcertante o casuale ma con maggiore forza logica. Due Prove sono andate, ma fanno spesso storia a sé, adesso arriva il Messico, la Terra, i Rally scassamacchine come l’Argentina e tuttocurve come il Corsica. Per il momento è meglio fidarsi che lanciare dardi e anatemi.

La C3 ha già fatto vedere delle belle cose. A Monte-Carlo siamo saliti fino alla vittoria, avremmo potuto anche concludere al terzo posto se non fosse stata annullata una Speciale e se Lefebvre non si fosse permesso di andare in testa-coda

Fidiamoci e parliamo con Yves Matton di questa C3 che qualcuno ha già pensato bene di vedere come la Cenerentola del Gruppo.

Yves Matton. “La C3 ha già fatto vedere delle belle cose. A Monte-Carlo siamo saliti fino alla vittoria, avremmo potuto anche concludere al terzo posto se non fosse stata annullata una Speciale e se Lefebvre non si fosse permesso di andare in testa-coda, Meeke è andato subito fortissimo e si è fatto notare, ma come abbiamo visto ha avuto un week end che definire sfortunato è riduttivo. In Svezia, analogamente, sin dall’inizio si è visto che la Macchina funzionava a dovere, piazzandosi tra i primi, poi Meeke non ha avuto un altro week end da incorniciare e Breen si è preoccupato piuttosto di portare a casa la Macchina e il suo migliore risultato. Quello che è sicuro, dunque, è che il potenziale della C3 c’è. Poi, è chiaro, ci sono delle condizioni, come quelle del Monte-Carlo di venerdì e sabato, per le quali ci resta ancora da lavorare. Non c’è alcun grosso punto negativo, ma un insieme di piccole cose su cui dobbiamo lavorare, soprattutto per l’asfalto, superficie sulla quale del resto abbiamo lavorato di meno. Di fatto abbiamo lavorato soprattutto sul comportamento della nuova C3 WRC sulla Terra, ed è così che abbiamo potuto identificare alcuni punti sui quali possiamo intervenire in tempo per il Tour di Corsica, e altri elementi, peraltro più specifici per il Monte-Carlo. Dunque il bilancio generale può essere considerato positivo, ma sappiamo che ci resta ancora del lavoro da fare.”

C’è qualcuno, a tuo giudizio, che si è rivelato come una bella sorpresa, o cattiva? Pensi che siete tutti più o meno sulla stessa linea sulla griglia di partenza della stagione?

YM. “Penso che abbiamo avuto una bella sorpresa, ma che non è un fenomeno individuale. Penso che la bella sorpresa di inizio stagione sia che tutti i costruttori hanno dimostrato di esserci, e questa è veramente una sorpresa, perché le Macchine sono tutte nuove, c’è un Costruttore che può essere anch’esso considerato “nuovo”, e penso che sia veramente un fatto importante. Analogamente, abbiamo visto che, più o meno, tutti hanno qualcosa su cui devono ancora lavorare, e questo è del tutto logico, ma possiamo considerare tutti sullo stesso livello. È un fatto chiave, soprattutto per il Campionato!”

Restando in tema di buone sorprese, quale tra i Piloti?

YM: “La buona sorpresa per me resta Ogier. Non si è Campioni del Mondo per quattro volte se non si è davvero capaci, indipendentemente dalla Vettura. Ogier ha ancora una volta dimostrato di saper gestire alla perfezione le situazioni. Poi ci sarebbe da parlare di Neuville, che è una faccenda delicata. In ogni caso Neuville ha dimostrato di poter sorvolare il Monte-Carlo, e del tutto analogamente anche lo Svezia. Lui e Latvala hanno dimostrato, in questo primissimo scorcio di stagione, di essersi un po’ staccati dal resto del gruppo, e questa è un’altra bella sorpresa che ci porta l’inizio di stagione. Infine vorrei aggiungere anche altri Piloti, e tra questi metto Meeke, che è comunque una conferma, e i nostri Piloti giovani, Breen e Lefebvre, che hanno svolto il loro compito in modo eccellente.”

Riassumiamo, per favore, il programma che coinvolge i tuoi Piloti giovani.

YM. “Sì. Entrambi faranno, nel corso della stagione, 11 Rally con la C3 WRC. Ciascuno correrà, quindi, una prova con la Ds3, e ciascuno non parteciperà a una prova d’oltremare. In chiaro, solo Lefebvre andrà n Messico, e solo Breen in Argentina. Dal Corsica, inoltre, sarà presente definitivamente anche le terza C3 WRC del programma.”

Lefebvre vittorioso sull’iconico Col de Turini, e a un soffio dal “colpaccio” anche nel Power Stage. Una sorpresa anche questa?

YM: “No, non direi. Già l’anno scorso aveva dimostrato di poter essere veloce, proprio sul Turini e sulle prove di domenica, e poi il Power Stage bisogna ammettere che è stato un po’ bizzarro, con la neve l’ordine di partenza è stato molto influente.”

E allora, il Regolamento 2017: è buono o no?

YM: “Per il momento direi che non si può muovere alcuna critica al regolamento. I Piloti hanno fiducia nelle nuove Vetture, e gli spettatori hanno l’aria di apprezzare lo spettacolo delle nuove Macchine. Pare anche che stia funzionando al livello dell’affidabilità. Probabilmente restano alcune piccole cose da correggere, come dappertutto, ma direi che è piuttosto un buon Regolamento.”

Per il momento direi che non si può muovere alcuna critica al regolamento. I Piloti hanno fiducia nelle nuove Vetture, e gli spettatori hanno l’aria di apprezzare lo spettacolo delle nuove Macchine

Insisto su un pilota, ne sono quasi tifoso: Meeke. Ancora alti e bassi. È un Pilota difficile da gestire?

YM. “No, non si può dire che sia difficile da gestire. Kris è un purosangue, ma tutti i Piloti di questa levatura lo sono, e sono ad un tempo facili e difficili da gestire. Ciascuno ha la sua personalità e le sue specificità. Kris, è vero, ha la tendenza a stare sempre molto vicino al limite, e la statistiche dicono che si può dormire più tranquilli con un Pilota come Loeb, ma oltre questo stadio, ho già gestito dei Piloti di questo genere, e posso dire sono tutti trascinati da un’enorme voglia di vincere. A partire dal momento in cui le gestione è basata sulla trasparenza, e si riesce a instaurare un clima di fiducia reciproca, tutto funziona nel modo migliore. Stiamo parlando di professionisti.”

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