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Bastia, 8 Aprile 2017. Tutta da raccontare, una tappa formidabile in tre atti. Il Mago di Partinico aveva detto. “Chi vince la prima La Porta-Valle di Rostino vince il Rally”. Questo dopo aver visto il risultato della prima giornata di gara. Quindi, quando Thierry Neuville vince la Speciale, la prima del secondo giorno, rifilando quasi nove secondi a Meeke e quasi quindici a Ogier, è vero che lascia tutti di stucco, ma da lì a pensarlo come un possibile vincitore c’è ancora un po’ di strada da fare. Tra l’altro il dubbio origina nello stesso Pilota Belga, che alla sera di venerdì l’aveva detto chiaramente: “Io vado al massimo, mi sento bene in Macchina, la guido bene, ma i tempi non sembrano venire. Manca qualcosa, e tocca agli ingegneri capire cos’è. Io non ho una risposta, ma dubito che si possa risolvere la questione in questo Rally!” Detto, fatto. Si riparte al mattino di sabato, primavera, sole caldo che rialza immediatamente la temperatura della notte, fa freddino, e il Rally va immediatamente in ebollizione. Neuville vince la prima, Hanninen “stacca” un tempone, Meeke è lì, terzo. I 48, micidiali, “sporchi” chilometri della Speciale hanno suggerito qualcosa di nuovo, neanche intravisto alla vigilia. Neuville è a un soffio da Ogier, Sordo scavalca Breen. Al momento, comunque, a guadagnarci è ancora Meeke, che nonostante il terzo posto allunga leggermente.
Ci perdono ancora Latvala e Paddon, l’uno con un’idea sul da farsi per migliorare il modo di frenare, l’altro convinto che i miglioramenti all’assetto hanno portato un peggioramento del rendimento. Ci perde soprattutto Ogier che si stacca ancora da Meeke e non trova convinzione, gli manca qualcosa, forse la Macchina troppo “schiacciata” che tocca lo infastidisce. Lefebvre tocca ed è fuori, e più tardi stessa sorte per Evans.
Seconda Speciale, i 17 chilometri della Novella. Chi va a pensare…
Neuville vince ancora, questa volta davanti a Sordo, altro “tempone” di Hanninen. Bene Hyundai e anche Toyota, allora. Benissimo Thierry che cambia faccia, quasi più incredulo di Hanninen che, almeno, lo dichiara. A Ogier è meglio non chiedere nulla, non ha risposte e altro per la testa che capirci anche lui. Ed è meglio lasciar stare Meeke. Kris Meeke è riuscito a chiudere la Speciale, ma con il nono tempo. Si è fumato quasi per intero il vantaggio, gli resta un secondo appena, e a fumare è il motore della C3 WRC. Di lì a poco il motore cederà, e il Team annuncia il ritiro. Incredibile. Il Mago di Partinico chiama subito: “No, non è esattamente questo che volevo dire!” Neuville salta in testa al Rally, Ogier resta improvvisamente secondo, ma cambia “padrone” ed è dietro a un altro Pilota. Sordo è terzo, distante. Il primo duello del Rally, tra Meeke e Ogier, è venuto meno, il secondo, tra Ogier e Neuville, stenta a decollare vista la disparità di “umori” tecnici.
Sembrava che a questo giro, inteso come Rally, non ci fosse più niente da fare che occupare una posizione dignitosa mantenendosi in convoglio. Invece la Macchina ha “esploso” un guizzo d’orgoglio, trasformato la fisionomia della Corsa e restituito completa fiducia a Neuville
Ricapitolando. Meeke si perde per strada e lascia sull’asfalto dove la Citroen ha espresso un potenziale imbarazzante una grossa opportunità. Quando un motore cede possono essere mille le cause, oggi di solito un particolare difettoso, ma a rimetterci all’altare dell’affidabilità è sempre la paura che sia troppo spinto. E si riparte, spesso facendo un passettino indietro. Toyota. Cosa succede? Come si connettono i “temponi” di Hanninen e le incertezze di Latvala? Forse semplicemente con il modo di guidare? Forse. Quando almeno una Macchina va bene, comunque, non sempre è questione di Pilota ma di “assieme”. Hyundai. Sembrava che a questo giro, inteso come Rally, non ci fosse più niente da fare che occupare una posizione dignitosa mantenendosi in convoglio. Invece la Macchina ha “esploso” un guizzo d’orgoglio, trasformato la fisionomia della Corsa e restituito completa fiducia a Neuville. Un altro grande risultato a portata di mano. La bella gara di Sordo e il miglioramento di Paddon dicono che era solo un problema di assetto in una i20 evidentemente molto sensibile alle regolazioni. A proposito, Ogier e questa Fiesta. Se non ci capisce nulla il Pilota figuriamoci quanto possiamo capire noi, quindi è l’occasione d’oro per buttarla lì: un problema di asseto, evidente! resta da stabilire chi lo ha chiesto o deciso. Roba da vedersi, almeno per quanto riguarda il “verdetto”, al secondo passaggio del “nuovo” Tour de Corse.
Terzo atto. Ci ascoltano. Il Mago di Partinico si è sbagliato? Mettono mano all’assetto della Fiesta di Ogier per l’ennesima volta e la Gara prende la sua terza piega nel giro di un giorno. Il Campione del Mondo viene giù come una “fucilata”, “disintegra” anche il tempo ottenuto da Neuville nel giro precedente, vince la speciale e “divora” sei degli otto secondi di vantaggio dell’avversario. Tour de Corse completamente riaperto, stupendo. Anche Latvala torna tra i “disumani” (il “glossario” internazionale si arricchisce ad ogni curva del WRC), ritrova la confidenza in una macchina completamente stravolta nell’assetto, è secondo, scavalca Breen e inquieta Sordo, e annusa il podio.
Ultima “mano” del giorno, i 17 chilometri della Novella. Duello all’ultimo… niente. Nessuna strategia. A fondo. Ogier parte all’attacco dei due secondi e due che lo separano dalla vetta, ma è già praticamente arreso per il forfait dell’impianto idraulico. Porta al traguardo una Fiesta senza servo, differenziali e a trazione posteriore ma conclude oltre mezzo minuto alle spalle del vincitore e leader, ormai certo, del Tour de Corse, meritatissimo. Thierry Neuville. Il Mago al momento ha ragione.
Emozioni a non finire, colpi di scena e spettacolo del WRC. E manca ancora la diabolica Antisanti – Poggio di Nazza di 53 chilometri e il Power Stage di Porto Vecchio. Bellissimo!
Foto: Manrico Martella, Nikos Mitsouras, Simone Calvelli, Elisabetta Preto