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5 Dicembre. Tra una settimana chiudono le iscrizioni al Monte-Carlo 2017. Quindi potremmo dire che dopo quella data, che diventa davvero fatidica perché ingloba tutta la serie dei “misteri” sin qui ben protetti e finalmente da svelare, chi c’è c’è e chi non c’è non c’è. Banale, ma lapalissiano. Sappiamo molto, non perché siamo dei geni ma perché la “maggioranza” parla chiaro, che quasi tutti i Team sono, almeno sulla carta, a posto. Citroen e Hyundai in testa, ma anche Toyota seppure a mezza bocca e M-Sport “comunque vadano certe cose”! Credevamo di sapere tutto, o quasi, anche di Volkswagen, ma adesso che il tempo stringe, ci accorgiamo che non sappiamo, invece, un bel niente. E allora vi parliamo di un’idea che Martella ed io abbiamo elaborato nei lunghi giorni dell’”indagine”. “Ma che senso ha ritirarsi, fare un dispetto allo Sponsor e a un organizzatore, Red Bull e il Rally di Svezia, e abbandonare in nome di una crisi morale a cose quasi fatte, ovvero quando la litania dei mea culpa inizia ormai ad affievolirsi e, nel frattempo, in ogni caso la Macchina non è ancora andata al museo a far la figura dell’aborto alla fine di un’epopea gigantesca e già leggendaria?” Tiriamo il fiato e ci rispondiamo: “A nulla”. Meglio pensare ad una sceneggiata.
Vediamo.
VW ha lasciato di sasso e di sale l’ambiente della stagione sul tramonto annunciando il ritiro del Team 4 volte, consecutive, Campione del Mondo. Succedeva esattamente il 2 novembre, un mese fa, anche meno se si considerano i giorni lavorativi e spogliamo il periodo delle tregue domenicali e delle award ceremony che hanno travolto ancora VW e il “suo” Pilota, Sébastien Ogier. Da lì in poi, tutto è buono. Che Ogier, lasciato “libero” provi tutte le Macchine che vuole, che sia o si faccia intendere indeciso, che nel frattempo blocchi, almeno ufficialmente, anche i movimenti delle Case interessate e dei suoi compagni della “vecchia” Squadra. Un disastro. Le notizia alimentano un grande interesse attorno alle vicende del WRC, e di questa fonte insperata di visibilità il Promoter sarà senz’altro felicissimo, ma di fatto si sta tirando la corda un po’ troppo.
Ergo, molti dei giochi che vogliono farci intendere work in progress, sono fatti, ma gli esiti delle trattative e delle formule inventate in questo corto e avvincente inverno tra le due stagioni, vengono tenuti segreti per il grande colpo di scena che rimetterà al loro posto tutti i tasselli sparsi del puzzle.
Che c’entra Volkswagen in tutto questo? C’entra, perché appare sempre più inverosimile che la Polo “R” pronta, lo dicono a Casa VW, al 99%, vada al museo. Ed è ancor più illogico che si stia pensando, sono sempre affermazioni ufficiali, di omologarla comunque. Per che fare? Ricordiamolo: tra una settimana si chiudono le iscrizioni al Monte-Carlo, quindi possiamo pensare che la Polo “R” 2017 è già omologata (o almeno in piena pratica, già annunciata da Frank Welsch), e che se è stata omologata non è perché finisca sui mattoni o in una stanza tra tendaggi e luci soffuse. La Polo “R” WRC è rimasta qualche tempo sepolta sotto la neve, ma tornerà ad esplodere tuta la sua grinta.
E come? In pieno WRC Fantasy, ormai siamo nella corrente impetuosa delle voci, dei rumours, e perfettamente, onestamente in linea con la formula ufficiale scelta per il comunicato del ritiro annunciato il 2 novembre, a disposizione dei “Clienti Sportivi”. Lo conferma “Boss” Wolfgang Durheimer, che ritiene ormai una priorità assegnare la Macchina ad un “utilizzatore” private che disponga della liquidità per farlo. In un Team esterno, ovviamente, neanche tanto “satellite”, un’unità progettuale sportiva di primo livello. Contenti tutti, lo Sponsor che continuerebbe ad affiggere la propria, iconica immagine sulle fiancate della Polo “R”, che starebbe per “Revenant”, i Rally come la Svezia che continuerebbero a contare sul supporto del marchio e, naturalmente e in primis, i Piloti incaricati, o auto-incaricati di guidarla. E chi potrebbero essere i fortunati?
Che c’entra Volkswagen in tutto questo? C’entra, perché appare sempre più inverosimile che la Polo “R” pronta, lo dicono a Casa VW, al 99%, vada al museo. Ed è ancor più illogico che si stia pensando, sono sempre affermazioni ufficiali, di omologarla comunque
Certo ci chiamate ad esporci, eventualmente, alla berlina del ridicolo, ma azzarderemmo volentieri dei nomi come quello di Nasser Al Attiyah, o come quello di un certo Sébastien Ogier. Non insieme, probabilmente, e non escludendo a priori che altri “ex” Volkswagen rimanessero nell’orbita, anche Tecnici e Logistici del reparto corse WRC solo un po’ più esterna, di VW.
Sarebbe indubbiamente un colpaccio. Ritiro, sì, ma con il risultato di continuare e, effetto di non secondaria importanza, risparmiare una valanga di soldi. Soldi da reinvestire in tecnologie nella direzione dell’elettrico, proposito incluso nel famoso comunicato, o magari in altri settori, o in altri Marchi da reintrodurre in un piano di Gruppo di riassetto e diversificazione agonistica.