WRC17 Svezia. Sussurratelo: Thierry Neuville (Hyundai) al top

WRC17 Svezia. Sussurratelo: Thierry Neuville (Hyundai) al top
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Un po’ di scaramanzia. Il belga pupillo di Hyundai è in testa al termine della prima Tappa. Il duello iniziale con Latvala diventa un confronto più aperto, cui partecipano anche Tanak e Meeke. E magari Ogier…
11 febbraio 2017

Torsby, 10 Febbraio 2017. Siamo in pieno dejà vu, ma preferiamo considerarlo un atout dei tempi maturi di Hyundai. La sua Squadra ufficiale, sin dall’inizio del Campionato accreditata della maggiore omogeneità di evoluzione, porta ancora il suo Pilota di punta, Thierry Neuville, al comando del Rally Svezia al termine della prima tappa. Come al Monte-Carlo. All’inizio è un duello tra il belga e Jari-Matti Latvala, serratissimo. Poi il confronto si scioglie e si apre alla partecipazione di Ott Tanak e Kris Meeke, ma i due Piloti in testa resteranno il riferimento dell’intera giornata. E nonostante lo sfavorevole ordine di partenza, ma non dovremo esserne così sicuri almeno per il primo dei due giri di speciali, siamo “obbligati” ad includere nella “mappa” della prima parte del Rally anche Sébastien Ogier, quinto a meno di un minuto dalla testa del Rally.

Bello Svezia. Il Rally del Nord, l’”Unico, autentico Rally Invernale del campionato del Mondo”, non mantiene, al momento la promessa del bianco, manca il sole, la profondità della luce tersa di queste latitudini, e si avvolge di grigio, un po’ piatto e lattiginoso, fiacco e un po’ freddo nell’anima, anche se per fortuna non fa troppo freddo. Neve ce n’è quanta se ne vuole, da fissare l’icona del Rally, e altrettanto spessore di battaglia agonistica, sottintesa ad una tensione che è meno isterica dell’evoluzione tempestosa del Monte-Carlo, ma non per questo meno interessante. Lo spettacolo delle nuove WRC Plus è autentico, evidente, quasi tangibile perché il rombo dei motori, il fischio dei dischi freno e le mitragliate del passaggio dei chiodi sul ghiaccio sono partecipazione sensoriale diretta, avvincente.

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All’improvviso Domenico, il mio Regolatore WRC che invece se ne sta al caldo della Sicilia, mi urla un messaggio nel telefonino. “Latvala va forte”. Lo vedo anche io. “Ma non è, forse, troppo forte? Controlla per piacere, qualcosa non va, si dice che la sua Yaris non sia regolarissima.” Va bene Domenico, vado a vedere di che si tratta, se riesco, ma figuriamoci che valore potrà avere la mia investigazione di fronte all’ermetismo dell’ambiente, riluttante ad ogni forma di fastidio. La risposta apparente è che siamo di fronte a una situazione in cui si mescolano paura di sbagliare e fairplay. Probabilmente qualche piccola misura, non tutta la serie delle condanne a priori, è da controllare e da sistemare, ma non staremmo parlando di peccati capitali.

Correzioni di margini oltrepassati, calibrazioni in funzione del nuovo Regolamento, vantaggi irrisori, stando ai bene informati. Però il Pubblico, di cui Domenico si fa interprete e ambasciatore, una ragione ce l’ha. Ed è che non si possono aspettare due, tre Rally di un Campionato del Mondo per decidere di che si tratta e in che modo comportarsi al riguardo. È così che, poi, partono gli anatemi, e non è colpa dell’appassionato ma della lentezza della “burocrazia”. Allora, vediamo di mettere fine alla sceneggiata, e facciamo fare alla migliore Toyota la sua prima stagione del rientro accompagnata dal dovuto rispetto per la Squadra WRC e per i suoi Equipaggi.

Intanto è di nuovo la migliore Hyundai e il migliore Neuville. Al mattino, all’inizio della giornata, va in scena un magnifico duello tra il belga e Latvala, tra la I20 Coupé e la Yaris WRC. Spettacolo purissimo, totale

Intanto è di nuovo la migliore Hyundai e il migliore Neuville. Al mattino, all’inizio della giornata, va in scena un magnifico duello tra il belga e Latvala, tra la I20 Coupé e la Yaris WRC. Spettacolo purissimo, totale. Se il parco di Assistenza, allestito all’aeroporto di Torsby, freddo e grigio è un po’ deprimente e per niente accogliente al di fuori dei “palazzi” dei Big Team, sulle strade le nuove WRC Plus spiegano la loro essenza scatenando un legittimo delirio. I passaggi fanno venire la pelle d’oca, si è portati a credere che quella non è gente normale, e il risultato è visivamente sconvolgente. Vanno forte, Macchine e Piloti, e quando ci si accorge che passano sulla neve e sul ghiaccio, su linee quasi immaginarie di traiettorie ritenute “sicure” a duecento chilometri all’ora, si deve ammettere che l’upgrade tecnico ha portato sulle nostre strade dei fenomeni che vengono da un altro Mondo.

Bello è anche vedere Neuville al riordino subito dopo, che si mette una giacca a vento e le scarpe di lana sopra a quelle da corsa, e scambia sorrisi, saluti e commenti con i tecnici e con gli amici, con il “gommista” e l’ingegnere, con i tifosi come se fosse appena arrivato da casa sua. Venti metri più in là Jari-Matti Latvala. Come il belga, il finlandese ha fatto cose straordinarie, eppure non è affatto scosso, è totalmente sereno. Si sforza di esprimere la contentezza, di spiegarla, prima di tutto a sé stesso, forse per gustarla meglio. Ma come per Neuville, esattamente, la spiegazione si chiama confidenza con la Macchina, esserci dentro come in una seconda pelle. Da qui si parte per fare delle grandi cose.

Neuville vince, in totale, cinque delle otto speciali della prima Tappa, Latvala se ne aggiudica due, il belga è in testa, scende alle spalle del finlandese alla fine della quarta speciale, poi risale, e l’ultima Prova, quella che domenica mattina sarà anche il Power Stage, la vince un ottimo Tanak, che ha conteso il podio provvisorio all’arrembante, ma più moderato rispetto al “Monte”, Meeke con la Citroen C3.

Il gruppo si è progressivamente sgranato. Ogier era fuori gioco dall’inizio, ma sabato partirà dietro e avrà restituito il favore, Latvala partiva con la vittoria della piccola Karlstad di giovedì sera, Neuville ha rotto gli indugi sin dalla prima Rojden di 18 chilometri ed è passato in testa. A un certo sembra la mattina perfetta di Latvala, che recupera e ripassa al comando, ma nel finale, e più decisamente nella settima e ottava frazione cronometrata, il finlandese perde il contatto a favorisce il rientro di Tanak, Meeke e… Ogier. I Magnifici 5 mettono in ombra tutto quello che succede alle loro spalle, che per la verità non è molto. Molti ritiri, della quarantina di Equipaggi al via, e le solite “papere”, per fortuna non troppe e non per tutti “fatali”. Bertelli è abbandonato dal motore e Hanninen si ferma prima di mandare arrosto il suo per un problema al circuito di raffreddamento. Ostberg, che rientrava in pompa magna con la prima Fiesta M-Sport privata, è ancora “grezzo” in rapporto alle evolute performance delle nuove Macchine. Si mette quasi paura quando si rende conto della velocità che si raggiungono con le nuove WRC Plus. Sordo va lungo, Breen idem un paio di volte. A metà del secondo giro inizia a nevicare. Poco ma è quanto basta per ridurre la visibilità, nascondere le traiettorie già devastate dal passaggio delle Storiche, e rendere scivolosissime le bande ai lati del “pulito” sull’asfalto. Un piccolo errore e la Macchina vola via. Meeke, questa volta, è stato fortunato, è uscito di lato, ma ha lasciato in strada solo una quindicina di secondi e il terzo posto.

Neuville vince, in totale, cinque delle otto speciali della prima Tappa, Latvala se ne aggiudica due, il belga è in testa, scende alle spalle del finlandese alla fine della quarta speciale, poi risale, e l’ultima Prova, quella che domenica mattina sarà anche il Power Stage, la vince un ottimo Tanak

Ci sono Rally nei quali dieci secondi di vantaggio sono un patrimonio e una garanzia, per cui si è portati a dire che il mezzo minuto di vantaggio che Neuville ha su Latvala potrebbe valere l’intero Rally. Dirlo al Monte-Carlo, perché obiettivamente l’Ufficiale Hyundai aveva fatto una bellissima gara consolidando una superiorità che si poteva ritenere definitiva, è stato un errore, per cui ci imitiamo a proporre, ora, di seguire con la massima attenzione la Corsa del belga.

Dopo al prova generale della Torsby, che ha fissato con uno spettacolare finale il conto della Tappa e che domenica sarà Power Stage, rientriamo a Hagfors, l’”antico” quartier generale del Rally. Infreddoliti, non siamo abituati a un freddo così costante, ma effettivamente convinti che in Svezia si corre il Rally invernale per definizione. Speriamo che sabato arrivi anche il sole.

Foto: Manrico Martella, Fabrizio Buraglio, Giuseppe Mazza, Simone Calvelli, Nikos Mitsouras

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