WRC17 Svezia. Serata Inaugurale all’Ippodromo. Con Mr. Latvala (Toyota)

WRC17 Svezia. Serata Inaugurale all’Ippodromo. Con Mr. Latvala (Toyota)
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Latvala, Neuville, Sordo, Ogier “Solo” quinto. È il risultato del “Derby” all’Ippodromo di Karlstad, inaugurazione ufficiale sotto i riflettori dello Svezia 2017. Si è visto poco, la colpa è delle 24 gomme, troppo poche per darci dentro
10 febbraio 2017

Torsby, 9 Febbraio 2017. Spenti i riflettori dell’ippodromo, lasciarsi alle spalle Karlstad, dove è andata in scena la prima prova-tutto-spettacolo del Rally Svezia lascia perplessi. Ma come, le Macchine girano tutto un giorno, ma sia lo shakedown che la prima PS non sembrano dire molto! Anzi, più esattamente, sembrano non dire la verità. Ci scusino Latvala e Toyota soltanto. Più che delusi, siamo quasi arrabbiati. Che succede? Ma passa subito. Pochi chilometri di strada di notte e non ci pensiamo più. Torniamo verso Hagfors, dove fino all’anno scorso c’era la “base” del Rally, ora spostato più a Nord, a Torsby, per andare incontro alla neve e mantenere la promessa del Rally “più” invernale. La pianura innevata, “rigata” dai corsi d’acqua e interrotta dalle “chiazze” dei centomila laghi, che abbiamo visto di giorno all’andata, si è trasformata in una cupola di buio. Ma quassù, a un passo dalla Norvegia dove lo Svezia si è spostato per “ambientarsi” come da copione, ovvero per interpretare la parte del più invernale dei Rally della Stagione, anzi, l’”unico” Rally bianco, anche il buio è un’altra cosa. È un buio… tridimensionale, ha profondità, si… vede! C’è sempre un chiarore diffuso là in fondo, dietro alle nuvole o che viene da terra e si specchia sfumando. Non è latitudine da aurore boreali, ma ce l’aspettiamo da un momento all’altro. Le strade sono libere, dritte e solo poche pendenze, ogni tanto un topolino attraversa la strada, ogni tanto un alce, un cervo, la sciabolata dei fari si specchia in fondo alle retine dell’animale, che percepisce pericolo e si tuffa tra i fusti dritti degli alberi che incorniciano il paesaggio. Nel buio. Viene pace, il Rally si allontana e sfuma anch’esso, poi riaffiora con la soluzione degli inspiegabili affanni mancati.

Qui si fa la sceneggiata. La verità è che con 24 gomme soltanto bisogna economizzare al massimo. Suona strano, nevvero? Si spendono miliardi per le Macchine e si rompe il salvadanaio per i pneumatici. La messinscena della saggezza, della considerazione ambientale, della sobrietà. Mah. Allora diamogli trenta litri di benzina verde a testa e imponiamo loro di portare a termine la giornata e di confrontarsi in regime di economy run.

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No il Rally è un’altra cosa, e questa storia delle gomme ce ne farà vedere solo una parte, perché quella di stasera è solo l’anteprima in vetrina, e lo shakedown addirittura una piccola, inutile farsa, o un’utile passerella ad uso e consumo degli Spettatori. Da qui in avanti si rischia di vedere più “grinta” nelle ricognizioni, magari con le macchine di serie o, all’antica, in affitto. Probabilmente questa parte del regolamento è da rivedere, autorizzando un set tutto per lo shakedown. Qualcuno si lascia scappare la solita frase, più “pesata” sulle circostanze: “The action begins tomorrow, real things starts tomorrow!” Diciamo dunque che si inizia domani, e non se ne parli più. Solo che in fondo questo è un atteggiamento talebano, perché di fatto hanno girato, e i più generosi non si sono risparmiati poi troppo. E poi ci sono delle novità, come sempre. Da dove cominciamo? Da tutti quelli che sono rimasti con un palmo di naso, senza una Volkswagen Polo 2017, non più ufficiale e neanche, da ora a alla fine dell’anno, privata? Sono in troppi, e ciascuno adesso dirà la sua, per lo più cercando di giustificarsi nel proprio orticello ma in realtà giustificando VW che non è riuscita a piazzare alcuna Macchina, almeno fino ad ora. Cosa resta, dunque, di tutta la storia? Poco, qualche indizio incrociato e qualche ripensamento, qualche direzione presa quasi all’ultimo momento e qualche… assente, come Andreas Mikkelsen. Quasi non c’entra, ma parliamo anche di Mads Ostberg, che fa il suo debutto con una Fiesta WRC Plus, naturalmente di M-Sport, ma sotto le insegne del Team OneBet. E si scopre che c’è un legame con il Team immaginato da Martin Prokop, con una VW per sé e una addirittura per Ogier, visione avventurosa e affascinante, poi svanita quasi nel nulla. Morale, è l’avanzo di un nulla di fatto, che però registra io ritorno di due forti Piloti con una forte Macchina, che poi è la stessa scelta da Sébastien Ogier, il Grande Ingarbugliatore di fine stagione.

Poche storie, Ostberg, con quella che è dunque la prima Fiesta WRC Plus Privata, vince lo shakedown, davanti a Breen, che ha rilevato Lefebvre sulla seconda Citroen C3 WRC e Paddon, con la nuova Hyundai 120 Coupé. Quarto è Meeke, e ci sta, quinto Sordo e via così, Neuville, Evans. Ogier neanche nei dieci, roba da metà classifica o da WRC 2. Ma c’è “la” ragione, le gomme. Qualcuno è andato un po’ di più, molti molto di meno, per risparmiare.

Una Toyota, due Hyundai, tre Ford. E via. Le auto verso il Parco Chiuso di Torsby, una quarantina di partenti sgranati. Venerdì mattina, sei e mezzo, si riparte, due chilometri sono fatti, ne restano 329, in 17 Speciali. Sicuro, ne vedremo delle belle!

Se non altro la classifica della prima Speciale, la dunque “mitica” Karlstad di neanche 2 chilometri sul giro del “prato” ghiacciato, è più verosimile. Latvala contro Ogier. Il miglior tempo lo “stacca” Jari-Matti Latvala, lasciamo perdere, non ci caschiamo nel gioco di parole tra nome del Pilota e della Macchina, Ogier prende il quinto. Latvala, ancora una volta, non sa come spiegare l’exploit. Però improvvisa alla grande: “Volevate qualcosa di ancora meglio dopo il Monte-Carlo? Ecco, accontentati. Ma andiamo con i piedi di piombo, siamo solo all’inizio e ancora bla-bla-bla…” Eppure questo Latvala ci piace sempre di più. È il finlandese di tipo allegro, solare, anti-triste, che sente, che si emoziona, che l’ha fatta finita di cercare di guidare come Ogier per quattro anni e ora è tornato nei suoi “cenci”. Bei panni, veloci, ed ecco il migliore, spontaneo sorriso del Nordico più latino del Mondiale WRC.

Ogier ha fatto quinto. “Si inizia domani…”, le due Hyundai di Neuville e Sordo sono alle spalle della “Toy” Gazoo di Latvala, vero mattatore di questo inizio di Svezia. Una Toyota, due Hyundai, tre Ford. E via. Le auto verso il Parco Chiuso di Torsby, una quarantina di partenti sgranati. Venerdì mattina, sei e mezzo, si riparte, due chilometri sono fatti, ne restano 329, in 17 Speciali. Sicuro, ne vedremo delle belle!

Foto: Manrico Martella, Fabrizio Buraglio, Giuseppe Mazza, Simone Calvelli, Nikos Mitsouras 

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