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Torsby, 8 Febbraio 2017. La FIA ha detto NO (non è lingua toscana!). Niente Volkswagen Polo R WRC 2017 sulla linea di partenza di un Rally di questa stagione. Il piccolo romanzo d’appendice che accordava male i nervi dei diretti… disinteressati è arrivato presto al suo epilogo. Così emerge dall’ufficialità, anche se ancora non ci giurerei.
Ad “arrendersi” ufficialmente, riconoscendo e accettando il veto arrivato dalla Federazione Internazionale Automobilistica, è proprio Sven Smets, il “Capo” di un regno breve e che dalla salita al trono al ritiro di Volkswagen Motorsport dal WRC ha visto passare appena una luna. Niente da fare, per le WRC 2017 VW quest’anno non se ne parla più.
Contenti e scontenti. Come sempre bisognerebbe saper leggere nei cuori e poter distinguere tra moine e sincerità per avere una visione più realistica, ma la prima cosa che salta all’occhio è il dispiacere generale, filosofico. Visi scuri per il fatto che non sarà possibile vedere, allineata alla partenza dei Rally mondiali di quest’anno, la Macchina che per lungo tempo è stata la più attesa, e che fino alla fine della stagione, e ben oltre nel tira e molla che ha coinvolto i suoi Equipaggi putativi, è stata al centro del pettegolezzo e delle trattative più disparate e segrete. È il discorso principe della grande retorica. Niente Volkswagen, peccato, ci rimette lo Sport.
Sì, ma vallo a chiedere alla “concorrenza”! A Citroen, a Toyota, anche a Ford nell’accezione di Malcom Wilson. Forse per tutti il “dispiacere” è mitigato dalla chance in più che rappresenta quel “NO”, per l’apertura di un corridoio altrimenti per buona pace di tutti con ogni probabilità chiuso. Certo, non è il caso di spingere il processo alla ricerca di un “colpevole”, del “sicario” che ha messo il bastone tra le ruote della Federazione spingendola a rispettare rigorosamente le regole e ad atteggiarsi un po’ all’”antica” in un mondo che ha fatto della negoziazione la sua più attuale bilancia di giustizia.
Vien da pensare, infatti, che non sia solo “colpa” della Federazione o dei paladini della “giustizia”, ma forse anche della situazione particolarmente ingarbugliata che si era venuta a creare, a cui poco si adattava il copione del regolamento, d’accordo, ma soprattutto il carattere di urgenza nel quale la faccenda si è venuta a trovare. Una difficoltà oggettiva che ha finito per inibire, forse più di tutti, proprio Volkswagen.
Guardate quanta gente interessata a una Volkswagen c’è oggi in giro. Si è parlato a lungo, prima di tutto, dello stesso Ogier. Vero o no, per scendere in campo con un proprio Team e presentarsi alla partenza del Mondiale, se non al Monte-Carlo almeno in Svezia, chiunque, anche a chiamarsi Ogier, avrebbe dovuto mettere d’accordo Sponsor, Sponsor, e Sponsor, e poi ingegneri, tecnici, logistici, gommisti, autisti e fattorini. Troppo da fare e, ammesso che tutte la ciambelle nascessero già col buco, in poco tempo. Si è sentito dire di Martin Prokop, interessato fino all’ultimo minuto a una VW, e che nel caso avrebbe voluto o potuto avere il supporto tra gli altri anche di Ogier. Sì, e Quello, con tutte le cose cha ha da fare per difendere i suoi 4 Titoli Mondiali, e tra l’altro con la seria possibilità di farlo servito e riverito, si mette a lavorare sulla Squadra per fare piacere a un pur bravo Pilota, magari ben “dotato” sotto il profilo economico!
Lo stesso si è detto di Nasser Al Attiyah, che con Mathieu Baumel al fianco non ha mai fatto mistero del fatto che gli piacerebbe puntare al bersaglio grosso del WRC, e che per riuscirci ha parlato anche con Volkswagen. Ma c’era la Dakar di mezzo, “troppi casini” da regolare in troppo poco tempo, e allora magari una Macchina 2016, qualche Gara soltanto, un programma a mezzo servizio con l’altra metà della testa alla Coppa del Mondo Cross-Country Rally. Naah, cui prodest? Meglio pensarci con calma, a un piano più completo per l’anno prossimo.
E naturalmente al ritorno di Volkswagen e alla stagione della vita a bordo di una Polo ci ha pensato e ripensato Andreas Mikkelsen, al punto da iniziare rimanendo a “Casa” e accontentandosi di un programma WRC2 con la Skoda Fabia R5, in vista di un Progetto privilegiato che catapultasse il simpatico e forte Pilota norvegese in mezzo al palcoscenico. Ma la FIA non risponde, le discussioni si fanno complicate, gli animi si scaldano, e alla fine, anche qui, si parla sempre di più di un programma limitato, più episodi durante la stagione ma non l’intera saga.
Niente Volkswagen, peccato, ci rimette lo Sport. Sì, ma vallo a chiedere alla “concorrenza”! A Citroen, a Toyota, anche a Ford nell’accezione di Malcom Wilson. Forse per tutti il “dispiacere” è mitigato dalla chance in più che rappresenta quel “NO”, per l’apertura di un corridoio altrimenti per buona pace di tutti con ogni probabilità chiuso
Insomma, Frank Welsch, membro del Board of Management responsabile dello sviluppo tecnico, con il diretto e conseguente supporto di Sven Smets, lo aveva detto chiaramente: “Volkswagen sarà più concentrata sull’attività della Clientela Sportiva”, e ancora, Smets: “Concentrati sulle nuove tecnologie per il Motosport e sulla gamma per la Clientela Sportiva, ambiti dove ci posizioneremo in modo più ampio e in maniera più attraente”. Non si trattava, insomma, solo di concentrarsi sulla promessa di sviluppo di una Polo R5, ma di trovare un assetto completo e di prima linea, di altissimo livello. Non programmucci di ripiego. D’altra parte, benedetti figlioli, per mettere sul mercato un prodotto di così alto livello, ma anche di così cospicuo “impegno”, forse era meglio ritirarsi un pelino prima, in modo da dare agli “avventori” il tempo di organizzarsi!
Ma questo mi fa pensare che il piano si allunghi, che le WRC Polo 2017 arrivino nel 2018, ma assegnate a dei “Clienti Sportivi”, e che quindi il ventilato ritorno in tromba ufficiale da parte di Volkswagen sia comunque da vedere come una cosa più lontana.