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Salou, Spagna, 7 Ottobre 2017. Dapprima era come se Hanninen ci avesse ascoltato, e se si fosse messo in riga producendo, all’inizio della seconda giornata di Gara, quel secco, bellissimo 1-2 con il quale aveva lasciato tutti sbalorditi. Era come dire che ci aveva sentito anche Sordo, tornando a una posizione più consona al suo valore aggiunto e di nuovo a suo agio sul suo… terreno preferito, l’asfalto. Allo stesso modo, allora, sembrava averci dato ascolto anche l’orgoglioso Tanak, risalito caparbiamente fino al secondo posto. Ma, naturalmente, tutto accadeva per pura combinazione e al di fuori dei nostri “suggerimenti”. Semplicemente, molti degli eventi sensazionali del primo giorno si scontravano, adesso che la seconda Tappa era nel vivo, con una sorta di rebound che lasciava non meno increduli ma anche, per dirla tutta, non meno avvinti. Cambiavano molte cose, altre che erano solo accennate prendevano corpo e contorni ben definiti, e alla situazione di straordinario, incredibile equilibrio si sostituiva un’atmosfera di imprese e di colpi di scena, non meno entusiasmanti e non meno espressivi dello straordinario vigore agonistico che anima il WRC “Nuovo Regolamento”.
Ecco gli eventi di una Tappa che non ha concesso tregua.
Fantasmagorico e inatteso, Kris Meeke vince la prima Speciale surclassando gli inebetiti avversari. Se è vero che ha ritrovato all’improvviso la necessaria fiducia nella C3 WRC, l’irlandese è andato oltre ed è tornato al centro del palcoscenico con la sicurezza e quel pizzico di arroganza che mette in imbarazzo un sacco di gente. Non certo Yves Matton, che ha difeso a oltranza la scelta di non mettere in discussione il valore del suo antico pupillo, o Christophe Besse, l’ingegnere chiamato al posto di Fregosi alla Direzione Tecnica dello sviluppo delle Citroen da Rally, che invece di passare un colpo di spugna e ripudiare il lavoro fatto fino ad allora, ha preferito conservarlo quasi in toto ritenendo necessaria solo una serie di interventi minori ma coordinati per ottenere un grande risultato globale: la trasformazione della Cenerentola del WRC in Carrozza da Corsa. Non ultimo, Kris Meeke ha offerto un contributo cruciale con una grande prova di carattere e di professionalità. Prima sacrificando il talento alla causa del Team senza mai cedere alla tentazione di scendere nell’arena micidiale delle critiche e della polemica, e poi incaricandosi di essere il braccio armato del riscatto. Queste sono le tre persone che hanno reso possibile il rilancio della Macchina che oggi guida il RallyRACC, con un discreto vantaggio e una bella autorità. E questo è l’evento che silenzia l’ondata di verdetti mettendo in imbarazzo i “giudici” che li hanno emessi. Che cosa diranno, adesso, quelli che hanno considerato spacciato il Pilota e da passare sotto la pressa la macchina? Probabilmente che scherzavano, tanto oggi si può dire tutto e il contrario di tutto e farla franca.
Meeke, terzo alla fine della prima tappa per una scivolata in testa coda, è partito da quella indicazione di “disponibilità” della Macchina e ha cambiato tutto
Meeke, terzo alla fine della prima tappa per una scivolata in testa coda, è partito da quella indicazione di “disponibilità” della Macchina e ha cambiato tutto. Ha vinto la prima speciale infliggendo una dura punizione alla concorrenza, è andato in testa al Rally e ci è rimasto fino alla fine, amministrando perfettamente il vantaggio e respingendo ogni attacco del gruppo degli inseguitori. Pilota e Macchina sono pronti, ora che manca la giornata cruciale dell’epilogo del Rally di Spagna, per un capolavoro.
Altro protagonista indiscusso della seconda Tappa del Rally Catalunya – Costa Daurada è Sébastien Ogier, ma questa è solo parzialmente una novità, e anche questa silenzia il coro di critiche riversato sul Pilota, “colpevole” di aver perso il filo dopo la vittoria del Portogallo e ingiustificabile visti i risultati di Tanak con la stessa Fiesta M-Sport. Altro imbarazzo che si poteva evitare. All’appuntamento cruciale con il Campionato, Ogier ha ripreso il volo in Germania facendo meglio dell’avversario diretto Neuville, che lo aveva raggiunto in Finlandia, e sta facendo la stessa cosa, al parziale della seconda giornata, anche in Spagna. Ogier ha vinto tre delle sette Speciali disputate, utile sapere che sono le ultime tre della tappa, e occupa una eloquente seconda posizione, 13 secondi alle spalle di Meeke, ma davanti sia a Tanak, una questione squisitamente personale, e a Neuville, che suo malgrado non è riuscito ad andare oltre il quinto posto, a quaranta secondi dall’”Obiettivo” pur con una vittoria sulla lunga Montmell.
All’appuntamento cruciale con il Campionato, Ogier ha ripreso il volo in Germania facendo meglio dell’avversario diretto Neuville, che lo aveva raggiunto in Finlandia, e sta facendo la stessa cosa, al parziale della seconda giornata, anche in Spagna
La “quotidianità” di Neuville, tuttavia, è una storia a sé, fortemente influenzata dal caso, e coinvolge tutta la Squadra. Inizialmente attardato da un problema di pressione al circuito idraulico, Neuville non poteva che vedersi sbattere la porta in faccia non appena si è riaffacciato ai vertici della corsa. E non è servito a niente anche lo spiegamento di forze con le quali Nandan aveva immaginato di poter amplificare la portata dell’attacco del suo Pilota a Ogier. Per aspirare al Titolo Neuville ha bisogno di vittorie ma anche di alleati che si interpongano tra lui e Ogier, e per questo Hyundai ha mandato in campo Mikkelsen e creduto in Sordo. Mikkelsen aveva fatto una bellissima prima Tappa, e Sordo era arrivato al secondo posto alle spalle dell’”intrattabile” Meeke, ma entrambi sono stati fermati dalla stessa sorte nello stesso punto della stessa Speciale: forte compressione, urto, rottura dello sterzo e ritiro nella seconda Savalla. Si può parlare di sfortuna, ma c’è chi dice che fortuna e sfortuna non esistono, che sono solo delle derivate di scelte e attitudini concrete. In questo senso si potrebbe allora pensare che le lame di Hyundai, obbligate a vincere e a fare la differenza, stiano pagando le conseguenze di un’eccessiva “affilatura”, che le rende troppo appuntite (o troppo basse sull’asfalto spagnolo) per risultare gestibili e più globalmente redditizie. In questo paradosso, il paradigma di versatilità delle Fiesta di M-Sport è tornato a prendere il sopravvento, consentendo a Ogier di tornare in alto, a Tanak di proteggergli le spalle da vicino, e al Signor Wilson di guardare al futuro con sempre più realistica e legittima soddisfazione.
Foto: Manrico Martella, Carlo Franchi, Demis Milesi ,Jakub Pozmic, Fabien Dufour, Jeremy Guerard