WRC17 Portogallo. Fantastico Ogier (Ford M-Sport)

WRC17 Portogallo. Fantastico Ogier (Ford M-Sport)
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Il Rally del Portogallo del 50° Anniversario ha “distillato” i pacchetti più redditizi ed efficaci. Ogier torna alla vittoria, Neuville e Sordo sul podio. Sfortuna a parte, Toyota e Citroen, nel Mondiale si profila un eccitante confronto a due, forse tre
21 maggio 2017

​​Matosinhos, Porto, 21 Maggio 2017. Fafe, Luilhas, Montim e ancora Fafe, questa volta in regime di Power Stage. In decine di migliaia si sono radunati sulla “colina do salto”, trasformata in anfiteatro, arena… churrasqueira e geleira, per assistere all’apoteosi del Rally del Portogallo 50° Anniversario. Fiumi di birra e di adrenalina, l’allegro delirio della passione è uno spettacolo unico, in Portogallo come in Sardegna, da un salto all’altro il WRC è lo show Numero 1 del Motorsport.

Paddon è sbucato dal suo sventurato nulla e ha vinto la Speciale di inaugurazione del gran finale portoghese, la “ricognizione” della Fafe. Neuville ha fatto meglio di Ogier, quisquilie. Poi la diciassettesima Speciale del Rally, la Luilhas. Esemplare, emblematica. Ogier, Neuville e Sordo, ma anche Tanak, l’hanno conclusa nell’ordine e nella stessa sequenza che i Piloti occupano nella classifica generale. Il risultato di una frazione rispecchia fedelmente la gerarchia al comando del Rally come in una passerella di rispetto dei valori. È chiaro che l’evento è casuale, e semmai descrive il lungo frangente “compressione” delle risorse da esplodere nell’ultimo spettacolo della Corsa, il rush finale, televisivo e spettacolare del Power Stage.

Passa anche la penultima Speciale, la Montim di otto chilometri, protagonisti in fase di massima concentrazione, e oltre a Paddon, che vince ancora, salgono sul palcoscenico altri Piloti sfortunati a questo giro: Meeke e Evans. Neuville fa meglio di Ogier, un secondo e poco più limato al leader. Entrambi finiscono indietro, sesto e nono, e Tanak decimo. Si risparmiano i pneumatici per la finalissima della Fafe.

La situazione è chiarissima e difficilmente modificabile. Ogier è in testa, consistente e glaciale. Neuville a 17 secondi, e soprattutto Sordo a un minuto, non possono fare nulla, e nulla devono temere dagli inseguitori, Tanak e Breen distanti ormai anni luce. Gli altri favoriti della vigilia sono ormai defilati da tempo in una lunga lista di colpi di scena. Meeke, in testa il primo giorno e poi out, sospensione piegata. Paddon, anche lui un attimo di gloria da leader, poi minuti fermo a risolvere un misterioso problema elettrico, cambiato tutto il fascio di cavi, poi ancora problemi al servosterzo. Latvala, malato e febbricitante, addirittura in ospedale la notte prima dell’ultimo giorno, anche lui in testa al Rally alle prime battute, ma poi lungo a una frenata e, la macchina sul tetto, chiamato fuori. Anche Tanak del resto, in testa alla fine della prima tappa, ha rischiato grosso ma è fortunosamente rimasto almeno in lizza per un posto sul podio. È successo tutto in fretta, come se fosse stato programmato per rendere il triplo colpo di scena più efficace, e il Rally ha cambiato faccia completamente, privilegiando e riconoscendo, verrebbe da dire, i Piloti più “coscienziosi”, “saggi”, estremamente redditizi quando si tratta di evitare gli errori.

La Gara a una Speciale dalla fine, insomma, è risolta, ma lo spettacolo, i punti ormai vitali in palio con il Power Stage e, soprattutto, l’entusiasmo della collina di Fafe al calor rosso, non ammettono alcuna forma di rilassamento o di rinuncia. È come se tutto fosse da rifare, tutto il Rally nella sua prova-icona. Non la più bella, tecnica o più veloce, forse, ma certamente la più sentita.

Vento teso sulla collina. Come gli animi. Un vento forte che cerca di portarsi via le Macchine, e quasi ci riesce con la C3 di Meeke  che atterra sulle due ruote di lato dopo uno spettacolare decollo sul salto. Ad ogni passaggio, ogni salto, si trattiene il fiato. La storia è breve. Tanak ottiene il miglior tempo, premio di consolazione importante per l’estone che fino a un certo punto è sembrato in grado di ottenere la vittoria cruciale della sua carriera. Posto d’onore per Neuville, che conclude il Power Stage e Rally al secondo posto davanti a Evans e Lappi, e il Rally davanti a Sordo e Tanak.

Bellissima Gara con un congruo bottino di punti, 18+4, che vale al belga di Hyundai il secondo posto nel Mondiale. Ogier è solo quinto, un punto soltanto, ma da aggiungere ai 25 del successo! Sébastien Ogier e Julien Ingrassia hanno vinto. Gara perfetta, mai in pausa, nessun errore e una giusta dose di pressione, costante, sugli avversari. È il secondo successo ottenuto dal binomio francese alla guida della Ford Fiesta di M-Sport. Il primo è stato al Monte-Carlo, ereditato da un errore di Neuville, questo del Portogallo appare non solo più “sincero” ma enormemente più esplicito delle intenzioni, e del potenziale, del Campione del Mondo anche in questa stagione. Dani Sordo è terzo. Bravo. Non ha fatto cose da mandare in delirio gli appassionati, ma come sempre lo spagnolo è lì. Mondiale. Il Portogallo, dopo ben sei Prove, ha portato il Mondiale a un punto in cui la selezione si fa più evidente, più chiara, e distilla la bravura del quattro volte Campione del Mondo perfettamente allineata alle ambizioni di un quinto Titolo.

Raggiunto un eccellente optimum con la Fiesta di M-Sport, Ogier inizia a staccarsi decisamente dall’ormai ristretto lotto degli inseguitori, e comincia a seminare zizzania e affanno alle sue spalle. Neuville è in questo momento l’avversario più efficace e diretto che non può, e non deve disperare e Latvala, pur consapevole che il suo ruolo gli concede una situazione di maggior respiro, non sarà mai un Pilota capace di tirarsi indietro. Ultimo minuto. WRC2. Andreas Mikkelsen. Sembrava un’altra facile operazione ai danni di Tidemand e Suninen, con Simone Tempestini salito al quarto eccellente posto. Fermo al secondo chilometro della Speciale conclusiva, il Pilota Skoda butta tutto alle ortiche andando in tonneau, peccato, Tempestini sale sul podio. Resta l’interrogativo sul futuro del bravissimo Pilota norvegese ex punta dell’ex tridente dell’ex Dream Team Volkswagen. Via il Portogallo, finalmente è ora del Rally Italia Sardegna 9-10-11 Giugno, il più bello del Mondo!

Foto: Manrico Martella, Jorge Cunha, Fabien Dufour

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