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Monza, 1 Dicembre. Ancora da qualche parte in un’aurea da figliol prodigo, è l’ultimo ad aver “firmato”, ovvero ad aver eliminato le riserve al sequel del suo contratto, Thierry Neuville è, a Monza, la Star delle Star. Posto, infatti, che al centro dell’attenzione sia stata la “pubblicazione” della nuova i20 in declinazione regolamento WRC 2017, e posto che la Nuova Macchina è di per sé uno step significativo rispetto a tutto quanto visto sino ad ora, è chiaro che, senza il bisogno di antropomorfizzarla alla stregua di Cars, la Machina senza il Pilota è un po’ una caffettiera, e ancora più chiaro che la nuova i20 insieme a Thierry Neuville fa una certa, ulteriore e significativa impressione. È il frutto del lavoro della Marca che ha concluso al secondo posto il Mondiale 2016, insieme al Pilota che è stato il Vice-Campione della Stagione appena conclusa. Togli le Volkswagen, ed ecco che, per eliminazione. Il “pacchetto” in questione acquista i galloni del Numero 1 e del massimo interesse.
Per la persona, Thierry Neuville da Saint Vith, Belgio, non è esattamente la stessa cosa, ma diventa più che legittimo “responsabilizzare” il talento ventottenne che già per ben due volte nella sua cortissima carriera nel WRC, 2013 seconda stagione completa e 2016, quella appena finita, è arrivato alle spalle del vincitore. Se poi in quel Pilota ci si crede da sempre, è ora di punzecchiarlo in modo che, non bastassero i piani di Hyundai, possa “sentire” maggiormente il peso della missione che lo aspetta.
Intanto sapresti definire con una sola parola la nuova Hyundai i20?
Thierry Neuville. (Ci pensa un po’). “Impressionante”. Sì, credo che il termine “impressionante” renda perfettamente l’idea di quello che penso, o delle sensazioni generate dalla nuova Hyundai i20 Coupe per il Mondiale WRC.”
E volendo riassumere, in luogo di aspettare di scoprirli e verificarli esattamente, quali sono i capisaldi dell’”Impressione”?
TN. “Va forte, molto forte. Lo vedrete sin dall’esperienza del primo passaggio al quale potrete assistere, gli appassionati la troveranno più “attraente” e lo abbiamo visto, ovvero “sentito” anche noi dentro l’abitacolo. Decisamente, la Nuova Macchina è un salto in avanti. Fosse stato un piccolo miglioramento sarebbe stato facile parlare di evoluzione, ma in questo caso siamo in presenza di un salto, di un forte incremento di prestazioni che lascia il segno anche sotto il profilo delle sensazioni.”
Considerato che siete comunque soliti andar forte, in che modo la nuova i20 “va forte”, così forte da impressionare anche un habitué della velocità?
TN. “Giusto, non è soltanto il parametro della velocità pura che può rendere l’idea di come la Macchina sviluppata in funzione del regolamento 2017 va forte. È, in effetti, un insieme di cambiamenti, di spostamenti in avanti o più in alto. Nuovi regolamenti, nuovi obiettivi. La prestazione implementata è stata ottenuta lavorando, sempre in funzione del regolamento, su più fronti. Tre di questi sono evidenti. La potenza, innanzitutto. Da 300 a 380 cavalli…
Si ma qualcuno diceva che la “potenza senza il controllo”…
TN. “… infatti, ma già l’incremento della potenza si sente, eccome. Gli altri elementi che contribuiscono a fare della i20 Coupé WRC 2017 una Macchina nettamente più veloce sono l’aerodinamica, il maggior controllo del retrotreno, un dettaglio su cui abbiamo dovuto lavorare molto sulla Macchina del 2016, e il ritorno al differenziale centrale attivo. In questo contesto generale avanzatissimo non si sente moltissimo l’incremento di coppia, che pure c’è. Ecco, una macchina con queste caratteristiche è più veloce, non meno spettacolare della precedente, e ugualmente controllabile, pur rendendo necessario un incremento di reattività dell’Equipaggio”.
Credo che il termine “impressionante” renda perfettamente l’idea di quello che penso, o delle sensazioni generate dalla nuova Hyundai i20 Coupe per il Mondiale WRC
Quindi dovrete adattarvi per guidare meglio la Nuova Macchina?
TN. “Ci si deve sempre adattare, almeno un po’, alle novità, ma la sensazione è che i cambiamenti e i miglioramenti decisivi della Macchina lascino molto spazio anche al processo inverso, all’adattabilità della vettura alle caratteristiche di guida dei suoi Piloti. Potremo quindi lavorare sulle regolazioni della Macchina per renderla perfettamente rispondente al modo con cui ciascuno dei suoi Piloti la guiderà. Migliorarla ancora molto “personalizzandola” sul Pilota. È anche un compito delicato, perché siamo noi che dobbiamo dare ai Tecnici le indicazioni per regolare la Macchina sulle nostre attitudini, e quindi abbiamo spazio anche per… sbagliare. Aerodinamica, differenziali, sospensioni e regolazioni danno più “grip” alla Macchina, che resta, tuttavia, controllabile e molto guidabile, più precisa, meglio frenata, più assettata. Sarà una Macchina più spettacolare, senza che questo comporti dei rischi accessori. Si può, si deve lavorare ancora, ma i risultati non tarderanno ad arrivare. Bisogna considerare che, in grosso, tutta la Macchina è nuova. I dettagli che sono stati cambiati o aggiornati non si contano. Ai già citati potremmo aggiungere un lungo elenco, e rilevare che i Tecnici Hyundai hanno lavorato su un fronte molto ampio. Anche sulla sicurezza, che è sempre un richiamo quando si parla di prestazioni elevate, sugli inserti di materiale antiurto tra i pannelli delle portiere, per esempio.”
Risultati. Quali a “medio” termine, dunque? Vista la baraonda di fine stagione, “tocca” a te?
TN. “Hyundai si prefigge di migliorare, in termini di risultati e rispetto al 2016, il già buonissimo curriculum. È la stessa cosa che intendo fare io. Ora, è chiaro che ci si può nascondere dietro a un dito e dire che anche vincere una Speciale o una Gara di più è un “miglioramento”, ma è chiaro che abbiamo il dovere, e crediamo anche i mezzi, per puntare a migliorare… vincendo!”
La “baraonda” è, naturalmente Ogier. E se non riuscisse ad avere una Macchina come si aspetta? Saresti contento? L’avrà? Quale?
TN. “Assolutamente no. Non sarei contento, sarebbe vincere in un modo che non mi piace. Ogier è stato il Pilota più forte con il “pacchetto” più forte. È logico pensare che avrà una buona Macchina, ma non la nostra. E in ogni caso le carte sono comunque molto rimescolate, a causa del ritiro di VW, dell’arrivo di Toyota e della nuova Citroen, ma anche dei regolamenti. Ogier andrà con Malcom (Wilson)? Sarebbe una bella coppia, ma penso che il posto logico di Ogier sia con Citroen. Comunque Ogier sarà ancora un numero 1. Abbiamo dimostrato che possiamo batterlo, e l’anno prossimo vogliamo battere il miglior Ogier, essere comunque tra i numeri 1 in corsa per il Titolo. Che senso avrebbe, come potrei sentirmi se vincessi senza l’avversario che conta? No, non vorrei essere Campione del Mondo se non ci fosse Ogier!”
Non per caso consideriamo, da tempo, Neuville come uno dei nostri favoriti. In bocca al lupo!