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Alghero, Giugno 2017. Ancora Sardegna, Super Isola e Super Rally, per dare una fissata a un altro capitolo delle emozioni del Giugno Sardo. Poi c’è qualcuno che ritiene l’argomento controverso. È vero, la Sardegna è bellissima, soprattutto in questa stagione, ma è già difficile da raggiungere a causa delle tariffe imposte dal cartello dei collegamenti. Vero, bisognerebbe prendere per le orecchie Onorato e fargli capire che l’accesso dell’Umanità al Paradiso, in questo caso del Mediterraneo, può limitarlo solo il Padreterno. Detto questo, solite parole lanciate nel vento, bisognerà che qualcun altro, o più altri, si metta al tavolo per dirimere la questione e dare al Sardegna tutto il Pubblico che il Mondiale italiano merita. Intanto, i molti che c’erano tornano emotivamente sazi della Gara “tremenda” di Esapekka Lappi, gemma preziosa e rara (come lo sono gli episodi salienti del Rally). Ma non ci vuole molto per notare che Lappi e le sue Avventure sono solo la parte emersa di un iceberg di efficienza e competitività, e che la particolare “vena” del Toyota Gazoo Racing Team potrebbe essere ancora tutta da scoprire. Lo dicono gli esperti e i Mago di Partinico: “Aspettate i Rally veloci, Polonia e Finlandia, e ne vedrete di ancor più belle!”
Esapekka Lappi (vedi anche Toyota). Non avesse vinto Tanak, Lappi sarebbe stato l’eroe (positivo) assoluto del Rally Italia Sardegna. Detto di Tanak, Lappi… lo è, l’eroe avvincente e trascinatore della perla Mondiale italiana del “collier” WRC. Dopo tanta attesa, e qualche sorpresa come bastone tra le ruote (l’arrivo di Latvala) quando in Portogallo è, finalmente, arrivata la sua ora, il Campione del Mondo della WRC2 2016, prima promosso al ruolo di… tester, e poi promosso a guida della Yaris WRC, invece di partire in tromba si è messo in dima. Aveva aspettato molto e l’attesa, nei fuoriclasse, fa crescere ancor di più quella “fame” che è legittima ma a volte pericolosa. Lappi, per prima cosa, si è resettato. Fantastico. Accudito e incoraggiato come un fratellino dai “senatori” Latvala e Hanninen, ma soprattutto protetto come un figlio da Tommi Makinen, Lappi ha saputo subito cosa fare, e come. Trincerato dietro a una armatura di incredibile umiltà ha raccolto tutti gli elementi di anni di lavoro e li ha proiettati in un debutto particolarmente attento in Portogallo ma, non appena si è reso conto che il “pacchetto” che aveva a disposizione era di prim’ordine, non si è tirato indietro ed è andato, pur con grande attenzione, per la prima volta incontro al limite.
Accudito e incoraggiato come un fratellino dai “senatori” Latvala e Hanninen, ma soprattutto protetto come un figlio da Tommi Makinen, Lappi ha saputo subito cosa fare, e come
Quando, al secondo tentativo, si vincono sei speciali, e tra queste anche l’ambitissimo Power Stage, vuol dire che si è in presenza di un talent level fuori dal comune e, condizioni ideali o no, del movente per esprimerlo. E forse non è un caso che il… caso abbia scelto proprio Lappi per mandare in scena la avvincente sceneggiata del secondo rapporto del cambio andato in frantumi per enfatizzare l’evento della prima Speciale vinta dal giovane finlandese: “Tommi, per vincere mi basta una Yaris five speeds”! Effetto e presenza di spirito, una diecina di anni fa era successo un fatto analogo, e Lappi lo ha prontamente ripescato. Vinto di tutto in Sardagna, Lappi si è affrettato a rientrare nei ranghi dell’”apprendista” Campione: “In Portogallo avevo visto parecchi aspetti della Gara e delle performances della Toyota che mi hanno aiutato molto in Sardegna. Al Rally Italia Sardegna, tuttavia, non penso di aver raccolto elementi che mi potranno essere di grande aiuto in Polonia. Quindi affronterò la velocità di quel Rally, e le sue “applicazioni” in aerodinamica, frenata e prestazioni generali che ho solo saggiato nella nuova Yaris WRC, con lo stesso spirito del Portogallo!”
Ma questo pare essere solo il lato modesto e fuorviante del giovane Campione. Sono in molti, infatti, a ritenere che sarà proprio sulle lunghe, “aeronautiche” volate di Polonia e, soprattutto, Finlandia, che vedremo il meglio di Esapekka Lappi e il meglio della Yaris WRC+!
Il “problema” potrebbe ora essere quello di capire quanta della “fame” accumulata nei mesi scorsi può ancora tradursi in risultati, e quanto una vittoria possa essere ritenuta urgente alla luce dell’exploit italiano. Per fortuna, prima ancora della risposta del diretto interessato, giova ricordare che la “costruzione” di un Pilota finlandese segue i criteri di sviluppo e le regole di una scuola, quella finlandese, che ha già prodotto “troppi” buoni esempi.
Comunque, Lappi: “Non credo che io debba iniziare a pensare alla vittoria. Devo far tesoro del fatto che in Sardegna il mio imperativo era di guidare “pulito” e al riparo da errori vistosi, e che in questo modo sono arrivate delle vittorie parziali che all’inizio hanno sorpreso anche me. In ogni caso devo ricordare e sapere che l’ultimo gradino, quello che porta al successo nell’intero Rally, non è come gli altri. Può essere più alto, o più distante. Credo che io debba continuare a sfamarmi soprattutto mangiando ancora tanta… polvere!”
Questo è Esapekka Lappi, ventisei anni, Pilota ufficiale Toyota Gazoo Racing WRT.
Foto: Manrico Martella, Carlo Franchi, Demis Milesi, Ronnie Sbaragli, Francesco Morittu, Giuseppe Mazza