WRC17 Italia Sardegna. Simone Romagna il Migliore Italiano

WRC17 Italia Sardegna. Simone Romagna il Migliore Italiano
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Dopo il ritiro di Fabio Andolfi, un ottimo inizio nel WRC2, il Trofeo per il migliore Equipaggio italiano è andato a Simone Romagna e Massimiliano Bosi, 17mi assoluti con una R5
12 giugno 2017

Alghero, 11 Giugno 2017. All’inizio il discorso italiano del Rally Italia Sardegna sembrava concentrato sulla performance eccellente di Fabio Andolfi, in gara con una Hyundai i20 R5 e in corsa per un podio del WRC2. Ritirato a metà della prima tappa, Andolfi ha lasciato il campo ad un interessantissimo confronto inter… italiano che ha avuto per protagonisti assoluti Simone Romagna, in Equipaggio con Massimiliano Bosi, e Giuseppe Dettori, idolo locale in coppia con Carlo Pisano.

Ambiente “sano” e confronto amichevole, è soprattutto interessante notare come interagiscono gli “avversari” in questo contesto. Prima di tutto sdrammatizzando, in secondo luogo “facendogliela vedere, a quelli là”. In altre parole, facendo del confronto amichevole, ma impegnato e curato nella partecipazione, il leit motiv dell’intero, lungo week end del Rally Mondiale. Giornate di gara lunghe, massacranti, e serate spensierate sotto la tenda de Paddock “B”. Molto bello.

Simone Romagna non è un assiduo dei Rally italiani, preferisce correre quando la sua attività glielo consente su prove più impegnative, importanti. Corre con le Storiche, ma è un Pilota cui piace il grande evento e il confronto con situazioni e avversari di primo livello. Per la partecipazione al Rally Italia Sardegna, Romagna si è affidato alla competenza di Massimiliano Bosi per la navigazione, e per l’insieme della logistica alla garanzia del Team A-Style di Fabio Butti, il quale a sua volta ha messo a disposizione dell’Equipaggio una squadra di prim’ordine.

Morale, in gara con una Fiesta R5, Simone Romagna è il primo classificato degli italiani, diciassettesimo assoluto (il forte e simpatico Giuseppe Dettori è secondo, ma primo dei Sardi).

Simone Romagna. “È un’emozione. Diciassettesimi assoluti e primi degli italiani. Bellissimo. È stata una gara importante, era la prima volta che partecipavo ad una Prova del Campionato del Mondo, e non so dalle altre parti, ma in Sardegna il percorso è micidiale ma divertentissimo. Diciamo che ho sofferto un po’ durante la seconda tappa, fatica e tensione, per me davvero massacrante, ma diciamo anche che ho avuto la fortuna di poter contare su una bellissima Squadra, ma non c’è bisogno che vi parli del valore della A-Style di Butti. È stato come essere accompagnato per mano attraverso le difficoltà della Gara e nelle scelte da prendere, prima e durante la Corsa. È un valore importantissimo, mi sono reso conto, perché in Sardegna ogni Prova Speciale avrebbe bisogno di una sua gomma, un suo assetto, una sua regolazione specifica. E il Team anche in questo senso mi ha offerto, oltre all’affidabilità della macchina, un supporto fondamentale.”

Tutto reso ancora più difficile dal fatto che non correvi da un po’, giusto?

SR: “Eh sì, era un anno e mezzo che non correvo. Ho fatto qualche gara con le Vetture Storiche, con una Lancia, ma con le Moderne no, e poi questa è una Gara davvero speciale. Ho scelto di fare il Mondiale in Sardegna anche per quello, per fare chilometri ad esperienza. E non c’è dubbio che qui se ne fanno tanti!”

Sono rimasto veramente impressionato, e molto soddisfatto. Ho trovato una gara organizzata in maniera eccellente, e un gran Pubblico, molto ordinato, tutti al loro posto e lontani dal pericolo. Massima organizzazione ed efficienza

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Come ti è sembrato il contesto di questa Prova del Mondiale in Sardegna?

SR. “Guarda, sono rimasto veramente impressionato, e molto soddisfatto. Ho trovato una gara organizzata in maniera eccellente, e un gran Pubblico, molto ordinato, tutti al loro posto e lontani dal pericolo. Massima organizzazione ed efficienza. C’erano un’infinità di commissari, e Forze dell’Ordine dappertutto. Davvero la sensazione di essere ben protetto durante lo svolgimento di un Rally molto sicuro.”

E come ti è sembrato affrontare una prova di Campionato del Mondo senza una grande preparazione specifica?

SR. “È difficile, questo è certo, ma non posso fare altrimenti perché la mia attività è… il lavoro. Ho un’azienda di logistica e trasporti che mi tiene occupato quasi 24 ore su 24. Per questo non c’è che una soluzione. Io mi tengo fisicamente allenato, e dunque preparato ad una dose anche massiccia di impegno e di fatica. Poi, per la verità, credo di essere costantemente sotto stress nella vita, e credo che questo mi aiuti anche nello Sport. Senza contare che è un modo magnifico per allentare la tensione. O forse anche solo per cambiare tipo di tensione!”

Foto: ACI Sport

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