WRC17 Finlandia, Day 2: Latvala KO, Lappi (Toyota) in volo, podio arroventato!

WRC17 Finlandia, Day 2: Latvala KO, Lappi (Toyota) in volo, podio arroventato!
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Latvala vince cinque Speciali e mette dietro Lappi, Suninen, poi arriva anche Hanninen. I finlandesi dilagano. Latvala si ferma -elettronica?- ed è sogno Lappi. Ogier non ripartirà, i punti del Power Stage ora valgono doppio. L’ombra di Loeb
30 luglio 2017

Jyvaskila, 29 Luglio 2017. Caffè post prandiale di Sabato. Quattro finlandesi iscritti al Neste Rally di Finlandia con una WRC+ e a quel punto, una Tappa e… mezzo, i primi quattro posti della classifica generale sono loro. C’è già chi pensa che sarebbe meglio obbligarli alle ristrettezze di un Campionato Nazionale “merged” nel Mondiale WRC, così che resti un po’ di spazio anche per gli ospiti, gli stranieri. Così stando le cose, a non essere di Casa, sono solo briciole e mal di testa.

Ma i finlandesi meritano pienamente il risultato che stanno ottenendo, e lo merita ancor di più il Team Gazoo Racing, che ha mandato in campo una Yaris WRC spaziale e imbattibile e lo dimostra piazzando tre Toyota in testa. È quella Yaris che ci si aspettava in Polonia e che invece, pochi affinamenti “consapevoli”, è “esplosa” nel Rally di Casa. Come previsto, o almeno ipotizzabile, Latvala rovescia la situazione maturata nella prima Tappa e vince consecutivamente le prime cinque Speciali. Recupera, poi scavalca Lappi e va in testa al Rally che ha già vinto tre volte, anche in tempi difficili dominati da gente come Loeb o Ogier, e prende il largo. Lentamente, progressivamente, il Rally è sempre una questione di secondi, ma il “trend” è chiaro. Poi arriva la seconda Ouninpohja, la Speciale leggendaria del Rally, neanche metà del suo sviluppo e al chilometro 11 la Toyota in testa al Rally è data ferma. In un primo tempo si pensa ad un errore del Pilota, a una disattenzione. Fino a quel momento è stata la regola. Invece no, “colpa” della Yaris. Una colpa che morì fanciulla, uno di quei problemi che richiedono un’indagine per rivelare, magari, un filo dissaldato, un transistor fulminato, un connettore saltato, in quel modo che aggiunge la beffa della leggerezza dell’essere al danno.

Bell’ambiente, educativo, in Casa Toyota. A Lappi non piace vincere così, ancora di meno se a regalargli la vittoria è, suo malgrado, il Maestro e compagno di Squadra. A Suninen non piace salire di un gradino il podio, se a farne le spese è Latvala. Hanninen è della Famiglia, e non piace neanche a lui quello che si guadagna sulle disgrazie degli altri. Lo stop di Latvala ha colpito tutti, è un grande dispiacere, e con altrettanto grande incredulità l’intera fila delle WRC+ ha guadagnato una posizione, ma viste le circostanze nessuno ne è così felice. Il significato è profondo. Latvala aveva disputato fino a quel momento il Rally perfetto in un salto di orgoglio e di qualità, “contagiato” Hanninen che si era deciso ad uscire dal letargo, e innescato un doppio duello, tutto tra finlandesi, travolgente, entusiasmante. Pace. In uno slancio dall’aspetto formale ma apparso sincero, Latvala richiama all’ordine la regola aurea del Motorsport, così imprevedibile e… irregolare. Così sono le Corse!

Il Rally si scompone un poco. Si perde il duello, entusiasmante e clamoroso tra Latvala e Lappi. Il Giovane torna in testa con un margine abissale, quasi cinquanta secondi. Tre finlandesi in testa, ma tra le due Toyota di Lappi e Hanninen si inserisce la Ford di Suninen, bravissimo, e Evans risvegliato dalla circostanza vince l’ultima Speciale del giorno e lancia la sfida del podio, due posti per tre Macchine separate da cinque secondi. 
Sì, quella “leggendaria” Ouninpohja ha stravolto il Rally e l’assetto che andava assumendo il Mondiale. A quel punto Latvala aveva il mondo ai suoi piedi. Ogier fermo al Parco Assistenza in attesa di capire se Ingrassia poteva riprendere il suo posto sul sedile del navigatore, invece saranno due settimane di riposo, Neuville soltanto settimo, e nessun altro tra i piedi. Con una Toyota così Latvala poteva guardare anche ai cinque punti del Power Stage con una certa sicurezza, e al Mondiale come a una porta aperta.
Invece, a parte l’ormai probabile e meritato battesimo di Champagne per Lappi, è la formichina Neuville che porta punti al totalizzatore. Contrariamente a quanto pensavamo in un primo momento, non c’è tattica nella Gara del belga, la Macchina più a punto della stagione non va come dovrebbe, in Finlandia non quanto Toyota, e nemmeno come Ford. Strano ma vero. Michel Nandan si scusa con i Piloti e riconosce il limite contestuale delle Hyundai. L’aggancio in testa al Mondiale, che dopo il ritiro di Ogier sembrava cosa fatta, è ancora possibile, ma attualmente passa per i punti del Power Stage. Ora ce ne vogliono almeno tre, uno se si da retta alle intenzioni di Neuville che punta al quinto posto.

Già, Power Stage, vuoi che Latvala non metta tutte le sue fiches su quel piatto? Vuoi che Suninen, Hanninen e Evans non passino anche da lì per congelare il miglior podio dopo quello, scontato, di Lappi? E non vuoi che magari anche a Lappi non venga l’idea di consacrarsi all’altare del Power Stage? Per motivi diversi, ma generando identici stimoli, quei 15 punti in totale dell’”arena” finale fanno gola a molti, soprattutto ora che, assente Ogier, per Latvala e Neuville possono valere doppio.
Tutto per “colpa” di quella Ouninpohja. E pensare che è stata, al contrario, la più bella Speciale della presunta rinascita di Meeke, quarto in una improvvisamente ritrovata vena. Potere dei bei ricordi di un anno fa, poi rientrati nella nebbia di un finale dignitoso, ma non privo di rischi. Ottavo, ancora meglio Breen che, nonostante un “rischione” al mattino è quinto assoluto.

Si dice che in Casa Citroen sia aria di tempesta. Molti accusatori e ancor più imputati, spreco di “analisti”. Per la verità il “La” alla grottesca situazione l’hanno dato loro, per eccesso di onestà ma anche di… pessimismo. Insoddisfatti delle prestazioni della C3 WRC+ e dei Piloti, e ci sta visto che si parla di teste di valori storici, hanno allo stesso tempo scatenato una caccia alle streghe che è un po’ esagerata.
Prima Mikkelsen, ora si parla di Loeb. E anche questa è un vento di fuoco su cui la Casa soffia. Il nove volte Campione del Mondo, e Guru riconosciuto del Motorismo planetario, è stato chiamato in causa con la prospettiva di fargli capire e migliorare la Vettura. Ma anche ammesso che la “tariffa” del fuoriclasse sia per un momento abbordabile, viste le circostanze tutti i membri della Famiglia sono coinvolti nella responsabilità di contribuire al miglioramento delle cose, viene male pensare che Loeb passi qualche ora al volante della C3 WRC+, fornisca i suoi consigli e se ne riparta sereno per la Dakar, il Rallycross o per… Le Mans. Ecco la slavina di illazioni. La poltrona di Matton che scotta, un nuovo programma e una nuova formazione completamente nelle mani di Loeb (è questo che vuol dire essere “già proiettati nel 2018?), e di conseguenza quel senso di incertezza che diventa logica infelicità per Meeke e, se va avanti così, anche per Breen.

Dai godiamoci queste ultime quattro Prove Speciali e prepariamo le coronarie per il Power Stage. Sarà un Rally di Finlandia memorabile. Lo è già!

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