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Alghero, 11 Giugno 2017. Sempre meglio mettere in archivio alla svelta un evento non completamente soddisfacente, e in maniera ancor più spiccia e decisa se questo si rivela così prodigo di avversità. Ma in fin dei conti il gran finale del Rally Italia Sardegna poteva meritare una maggiore attenzione di atmosfera. Bellissimo il contesto dell’ultima giornata del Mondiale sardo, ed eccellente, soprattutto davvero incoraggiante, il finale dell’”Armata Rossa”.
Dopo aver colpito duro sulla C3 di Meeke, il Rally Italia Sardegna ha trasformato le strategie del Team Citroen Total Abu Dhabi. Impossibile pretendere di più dall’”apprendista” di talento Breen, e non opportuno chiedere a Mikkelsen, neo acquisto del Team, di farsi carico di nuove responsabilità per le quali non può ancora essere preparato.
Ecco allora che l’occasione sarda è diventata importante per l’evoluzione della Macchina, e per il lavoro di “conoscenza” di Mikkelsen che ha affrontato i quattro giorni di Alghero con l’obiettivo di instaurare la corretta relazione, già ottima quella con l’ambiente della Squadra, con il mezzo meccanico.
I frutti non hanno tardato a maturare. Domenica Craig Breen ha potuto finalmente liberare una parte del suo potenziale, dapprima salendo sul podio della prima, bellissima Cala Flumini, poi chiudendo al limitare della zona punti il Power Stage della Sassari-Argentiera, e infine concludendo, insieme al Navigatore Scott Martin, al quarto posto la tappa conclusiva del Rally. Un risultato senz’altro eccellente che non può riflettersi sul complessivo della Corsa, vanificata con il ritiro della prima tappa, ma che ha un valore sostanziale.
Mikkelsen ha cambiato completamente strategia di Gara almeno un paio di volte durante il suo Rally del debutto con i colori del Team Citroen Total Abu Dhabi. Dapprima considerando più opportuno adattare il proprio stile di guida alle caratteristiche della nuova C3 WRC, poi rovesciando la metodologia e decidendo insieme al Team di lavorare, invece, sugli assetti della Macchina. Certi cambiamenti possono essere fatti, tuttavia, solo in concomitanza con i Parchi Assistenza, ed eventuali correzioni possono poi essere introdotte solo al successivo Pit Stop. Alcuni interventi vanno nella direzione giusta, altri inevitabilmente esigono almeno degli aggiustamenti. Al termine del Rally Mikkelsen è soddisfatto. L’ottavo posto assoluto è un risultato sostanzialmente in linea con gli obiettivi “medi”, ma è cresciuto enormemente il livello di efficienza e soddisfazione del “pacchetto” Pilota-Macchina, al di là del responso cronometrico. Difficile osare sulla Argentiera, infatti, dove gli errori possono costare molto, ma la stupenda Cala Flumini si è rivelata un eccellente banco di prova per la C3, che Mikkelsen trova già molto cambiata rispetto alla Macchina che ha provato per pochi chilometri alla vigilia del Rally.
C’è da lavorare molto, il problema di base è rendere la guida più facile, ma le prestazioni ottenute nel finale riportano alla superficie la vera, potente natura del purosangue da Corsa, con la legittima aspettativa di svelarla definitivamente già durante il prossimo Rally Polonia di fine mese.