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Barcellona, 15 Ottobre. Non è la prima volta che un Rally del Campionato del Mondo arriva alla giornata finale con un crescendo entusiasmante (o mortificante, dipende dai punti di vista) di Sébastien Ogier. Ma il programma presentato dal cartellone della giornata conclusiva del Rally RACC di Spagna, venticinquesima edizione Mondiale, sembra essere un po’ particolare. Speciale.
Da una parte, infatti, c’è tutta la carica d’attesa e di tensione per un Titolo Mondiale, il quarto, che è lontano appena un punto. Dall’altra, c’è la passione quasi fanatica degli spagnoli che vogliono un’alternativa nazionale subito, un’alternativa che possa rovinare almeno parte della festa al quadri-Campione del Mondo. Dovesse vincere Dani Sordo, infatti, resterebbe poco spazio per i festeggiamenti di Volkswagen, e non ci sarebbe niente di male. Se poi questo non dovesse succedere, bene, la colpa non è nostra e sarà solo degli spagnoli e del loro Rally “misto”, un terzo di terra e due terzi di asfalto. La differenza tra quello che è successo durante la prima tappa, sulla terra, e la seconda, su asfalto, è in quella magia trovata da Hyundai, che aveva offerto a Sordo una macchina dal temperamento noto ma dall’equilibrio eccezionale, un’alchimia non ritrovata perfettamente il giorno successivo, quando invece il Signor Ogier, che aveva fatto in modo di non perdere troppo tempo in condizioni sfavorevoli, rilanciava con la forza del miglior assetto ritrovato della Polo R WRC che, in queste condizioni, è imbattibile.
Di buono, c’è da dire che il “patrimonio” messo da parte da Sordo al termine della tappa di venerdì, diciassette secondi, ha resistito anche troppo al logorio innescato dal crescendo di Ogier, e questo è il dato su cui poggia la teoria di un gran finale di RACC. Ogier ci ha messo di tutto su tutti i piani. Sportivo, con la grinta dell’indomabile attaccante, e… umano con le sceneggiate e gli scuotimenti di testa per denunciare una situazione di disagio, sostanzialmente falsa. La verità è che sia Ogier che Dani Sordo hanno corso in condizioni tecniche pressoché perfette, un po’ di sottosterzo, forse, ma se uno come Neuville, che non le ha mai mandate a dire, dichiara al termine della giornata che di questa i20 è felice, di sicuro Sordo può esserne estasiato.
In qualche modo le giornate di venerdì e sabato si somigliano, a parte i differenti attori protagonisti. Venerdì Sordo era venuto fuori più decisamente nella seconda parte della giornata, dopo che la danza era stata condotta spettacolarmente da Latvala, e sabato Ogier ha fatto altrettanto poggiando la sua implacabile azione sulle azioni di disturbo iniziale di… Latvala. Il patrimonio del primato di Sordo ha resistito fino a tre quarti del sabato, quando cioè l’erosione da parte di Ogier ha avuto completo successo e la situazione si è rovesciata. In condizioni normali, essere secondi alle spalle di Ogier lanciato alla conquista del quarto Mondiale dovrebbe soddisfare chiunque. Ma non è il caso del Dani Sordo che corre in Casa nel suo Rally preferito, e che è in ritardo di appena cinque secondi quando c’è ancora spazio per rifarsi e per mostrarlo in mondo visione ai suoi tifosi.
Il patrimonio del primato di Sordo ha resistito fino a tre quarti del sabato, quando cioè l’erosione da parte di Ogier ha avuto completo successo e la situazione si è rovesciata. In condizioni normali, essere secondi alle spalle di Ogier lanciato alla conquista del quarto Mondiale dovrebbe soddisfare chiunque. Ma non è il caso del Dani Sordo che corre in Casa nel suo Rally preferito
Ora, durante la giornata, l’azione concentrata sul duello Ogier-Sordo è stata solo parzialmente disturbata da altri elementi di distrazione, vedi lo strano “cappottone” di Mikkelsen, che fino a quel momento aveva trovato un podio in cui non ci credeva neanche lui, o la giravolta dell’estemporaneo e disinvolto Meeke, che ormai non risparmia più i soldi del carrozziere visto che la Macchina su cui corre adesso ha i Rally contati, o la foratura del miglior Latvala. A fine giornata, invece, tanto per non farsi mancare niente a supporto dell’azione al volante, Ogier prova a innervosire Sordo, dichiarando che, sì, lo spagnolo è andato forte, ma che infine lui e suoi tecnici hanno trovato anche per questo attacco un buon antidoto. Penso che Sordo si sia arrabbiato parecchio, o almeno ci conto, perché sono sicuro che Dani sia in grado, oggi, di convertire qualsiasi veleno in buona adrenalina. Ci guadagnerà lo spettacolo, dunque, e magari vincitore del Rally e Campione del Mondo non saranno la stessa persona. E le tre Hyundai che stanno braccando l’unica VW in testa, nell’ordine quelle di Sordo, Neuville e Paddon, magari ci mostrano un senso nuovo della situazione generale.
Foto: Manrico Martella, Carlo Franchi, Demis Milesi, Nikos Mitsouras, Fabien Doufor - PURE WRC AGENCY