WRC16 Sardegna Italia, Marziani in Paradiso. Ancora Neuville (Hyundai). Duello finale contro Latvala

WRC16 Sardegna Italia, Marziani in Paradiso. Ancora Neuville (Hyundai). Duello finale contro Latvala
Pubblicità
Neuville torna a essere il Pilota affidabile e sicuro dei “tempi d’oro”, quando era ancora una promessa. Glielo permettono una Hyundai in stato di grazia, e un Ogier in stato di… disgrazia. Il cinico motivo del ritiro di Scandola
12 giugno 2016

Alghero, 11 giugno. La lunghissima seconda Tappa del Rally Sardegna Italia ha tenuto fede alle promesse. Giornata interminabile, prove speciali difficili, selezione durissima. Colpi di scena e un grande duello, tra Neuville e Latvala, che è andato avanti per tutta la giornata di gara e che, non risolto, rimanda ora per la sua conclusione alla giornata finale del Rally, domenica, con il Power Stage dell’Argentiera che vale altri tre punti per il migliore. È lui, non ci sono dubbi, è il Sardegna Italia. Il Rally Mondiale Italiano delle grandi occasioni.

Da una parte la selezione operata dalla durezza del percorso e da circostanze esterne che ormai conosciamo. Dall’altra la “sopravvivenza” agonistica di due grandi Piloti, con due grandi Macchine a disposizione, che stanno attraversando un momento difficile, con risvolti che producono una grande fragilità.

Il tema emotivo della seconda giornata è l’incertezza. Prima quella che esclude all’improvviso dalla corsa al successo, per un guasto, un incidente o un ritardo, e lascia l’amaro in bocca. Appartengono a questa classe, in Sardegna, i piloti di una lista meno lunga di quanto ci si potesse aspettare. Paddon, Scandola, Ostberg, anche Bertelli che ci fa preoccupare per Scattolin, per fortuna integro dopo la brutta botta della Fiesta. E poi ci sono quelle incertezze che, man mano che il tempo e le prove speciali passano, si trasformano in buone, felici certezze. Neuville e Latvala, in questa circostanza, passano a questa categoria.

Naviga su Automoto.it senza pubblicità
1 euro al mese

Al termine della prima tappa, nove prove speciali in tutto, in testa c’era Thierry Neuville con la Hyundai i20 New Generation, ma Jari-Matti Latvala era ancora alle sue spalle, e il finlandese dava l’impressione nettissima di stare con il fiato sul collo del belga. Una leadership, dunque, fragile, quasi inverosimile visto il curriculum recente e disastroso di Neuville, e un inseguitore che non dava troppe garanzie, visto il curriculum recente… dieci secondi di differenza, in quelle condizioni di così scarsa affidabilità, erano da considerarsi né più e né meno che un pareggio con il beneficio d’inventario. Era però una finestra su una bellissima prospettiva, per entrambi i Piloti, e un pilastro di credibilità per le rispettive Marche.

Neuville e Latvala. Neuville contro Latvala. Che garanzie potevano darci due Piloti che hanno collezionato insieme la metà dei Punti di Ogier nei cinque Rally di Mondiale sin qui disputati? Nessuna garanzia, certamente. Ma, allo stesso tempo, la novità invitava a un nuovo, potente ottimismo, che spaccava in due il fronte degli appassionati. Per ognuna delle metà quello che stava accadendo era un evento di rilancio, naturalmente definitivo.

Sulla prima Monti di Ala’, a parte il fatto che sul “podio” salivano sorprendentemente Abbring, Camilli e Tanak, Neuville faceva meglio di Latvala, sei decimi, e sulla successiva, prima Coiluna-Loelle, vinta ancora a sorpresa da Tanak, Latvala invertiva la tendenza e si riprendeva due secondi. Il giro delle sorprese si concludeva con la vittoria dell’irrequieto Ostberg nella lunghissima Monte Lerno 1, 44 chilometri, e con l’accentuato attacco di Latvala, che staccava più seccamente il rivale. Un giro alla fine, in programma la ripetizione delle tre prove speciali del mattino, e il vantaggio di Neuville su Latvala era ridotto a meno di tre secondi. “Spacciato!” gridava la curva nord. “E ora se lo mangia!” rispondeva la curva sud.

Latvala si permetteva di guidare troppo in sicurezza nella ripetizione della Monti di Ala’, che Neuville vinceva rifilandogli dieci secondi, ma si riprendeva vincendo la successiva Coiluna, con un margine tuttavia di appena otto decimi.

L’ultima Monte Lerno diventava la “bella”. La conclusione di un’opera, o anche il tutto per tutto con i relativi rischi da prendersi. E a quel punto, su 44 chilometri, era ora di finirla con le incertezze. Come dopo una virtuale stretta di mano, Neuville e Latvala si lanciavano in una sfida che promuoveva ormai due grandi Campioni, il passato lontano alle loro spalle e un Rally da condividere nell’esperienza, ma da vincere passando oltre quella Monte Lerno. Vinceva Neuville, di tre secondi.

Il vantaggio del belga è ora di sedici secondi. Tanti su un finale di 40 chilometri e quattro “specialine”, pochi se solo uno dei due commette un errore. Latvala ha la Macchina più adatta alla circostanza, Neuville scopre in questo week end una i20 superiore, velocissima, facilissima da guidare, incredibilmente appagante.

Non c’è molto da dire molto di più. In effetti Neuville e Latvala hanno fatto il vuoto alle loro spalle. Pensare a un Ogier a più di un minuto fa strano, come vederlo più avanti di Sordo e di Tanak, ma non più avanti di tutti. Sul piazzale delle cannoniere di Alghero c’è esposta una replica perfetta di catapulta, una di quelle armi da assedio con le quali si lanciavano pietre, palle di metallo, frecce e tutto quello che c’era in giro contro il nemico. Che sia la nuova arma con la quale la FIA intende sconfiggere Ogier e tutti quelli che si “azzardano” a stare al primo posto del Mondiale Rally? oppure capiranno? Sentite questa.

Sulle alture della Monti di Ala’ un gruppo di tifosi era lì dall’alba per vedere passare i fuoriclasse dei Rally. Quando è passato Ogier tutti hanno applaudito ammirati, “denunciando” il più veloce di tutti. Ma quando, poi, le radio hanno fatto arrivare lassù il cronometraggio che privilegiava Neuville, uno ha cominciato a spiegare che Ogier era finito terzo perché è un “fifone”, e anche peggio. Ecco, la passione vuole riscontri da associare alle evidenze, sennò salta tutto. Chi va in cima al Monte a spiegare che il terzo posto di Ogier è il risultato di un artificio regolamentare?

Il Gran finale di un Rally Mondiale rimette, almeno per un giorno, tutti al loro posto, come un premio di consolazione per chi solitamente è più forte e per premio deve pulire le strade. Vedremo anche questo. Vedremo se Neuville potrà tornare a sorridere, o se lo farà Latvala, e se per un giorno sarà felice anche Ogier, prima di volare accanto alla compagna che aspetta di dare alla luce il loro figlio.

In una trasposizione della tesi dell’incertezza su un altro caso eclatante, ma per altri motivi, ecco Umberto Scandola. Al termine della prima giornata di gara è al settimo posto assoluto, primo di tutte le R5, e quindi davanti ai vari Lappi, Suninen, Kopecky o Fuchs, tutti astri di un firmamento con un grande futuro già annunciato. Se Scandola avesse potuto finire la tappa di sabato con lo stesso ritmo della pima giornata di gara, oggi noi saremmo a discutere di un nuovo futuro dell’italiano, e quelli che “contano” nell’ambiente lo avrebbero già iniziato a bombardare di telefonate. Invece un sinistro caso fa sì che ogni promessa o suggerimento derivanti dalla bellissima, perfetta prima tappa di Scandola al Sardegna Italia, restino tutte da confermare, o ribadire. E tutto per un foro che non si riesce quasi a vedere in un manicotto del liquido di raffreddamento della Fabia di Skoda Italia Motorsport ferma per una “scaldata” al termine, ironia della sorte, della lunga Monte Lerno prima esecuzione.

Il Gran finale di un Rally Mondiale rimette, almeno per un giorno, tutti al loro posto, come un premio di consolazione per chi solitamente è più forte e per premio deve pulire le strade. Vedremo anche questo. Vedremo se Neuville potrà tornare a sorridere, o se lo farà Latvala, e se per un giorno sarà felice anche Ogier

“Ci tenevo a fare una bella prova, e ritenevo di potercela fare. Dopo la prima giornata, volevo evitare di incappare in errori, e siamo partiti con una grande tranquillità. Contavamo di fare bene proprio la Monte Lerno, ma poi è sopraggiunto quel problema. Che vuoi farci? Le corse sono così. Alla fine non siamo tropo scontenti. Non mi interessava tanto dimostrare che io sono in grado di correre un Mondiale competitivo con molta dignità, ma di far vedere che in anche in Italia ci sarebbero delle buone possibilità. Forse siamo un po’ troppo sottovalutati, ma quanto possiamo valere l’anno scorso l’ha dimostrato Andreucci, e quest’anno anche noi. E con noi stanno andando forte anche i ragazzi della R2. Anche in Italia abbiamo i nostri buoni Piloti, insomma. E adesso San Marino. In ogni caso il Sardegna ci serve molto per l’Italiano. Peniamo a quello.mi piacerebbe ancora fare il Mondiale, ma dipende da possibilità su cui adesso non possiamo contare!”

Classifica Assoluta dopo la 2a Tappa: 1. NEUVILLE-GILSOUL (HYUNDAI NEW GENERATION i20 WRC) in 3:07'35.2; 2. LATVALA-ANTTILA (VOLKSWAGEN POLO R WRC) a 16.1; 3. OGIER-INGRASSIA (VOLKSWAGEN POLO R WRC) a 1'15.0; 4. SORDO-MARTI (HYUNDAI NEW GENERATION i20 WRC) a 2'19.2; 5. TANAK-MOLDER (FORD FIESTA RS WRC) a 4'50.6; 6. SOLBERG-MINOR (FORD FIESTA RS WRC) a 5'32.4; 7. CAMILLI-VEILLAS (FORD FIESTA RS WRC) a 5'38.5; 8. SUNINEN-MARKKULA (SKODA FABIA R5) a 6'49.0; 9. KOPECKY-DRESLER (SKODA FABIA R5) a 8'08.3; 10. FUCHS-MUSSANO (SKODA FABIA R5) a 8'10.5

Argomenti

Pubblicità