WRC16 Galles. Si parte, da Ogier (VW) naturalmente!

WRC16 Galles. Si parte, da Ogier (VW) naturalmente!
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Il Campione del Mondo, in corsa per il Titolo Costruttori a Volkswagen, non si fa pregare. Tanak, euforico anche se non dice perché, è secondo, Mikkelsen e Neuville per il posto d’onore nel Campionato. Ma il leader è sempre Ogier
28 ottobre 2016

Deeside, 28 Ottobre. Qualcosa è già fatto, e infatti i Campioni del Mondo Pilota e Navigatore sono già noti (ma del resto lo erano ancora prima di incominciare), e altro resta da completare, in particolare quel Titolo Costruttori che è un po’ l’anima formale, pratica e… commerciale di tutto il gioco. E lì siamo sempre più vicini, ma non del tutto a mèta, anche se, come per Sébastien Ogier e Julien Ingrassia, parrebbe strano non dover tornare, anche in questo caso dopo i tre allori consecutivi dei precedenti tre anni, al nome di Volkswagen, e se così è lo dobbiamo solo alla solita concessione alla scaramanzia.

Si comincia, dunque, con i 180 chilometri di azione del Rally Galles, otto prove speciali per la prima giornata della 72ma edizione di quella che è un‘autentica, potente epopea del motorismo sportivo. Basti pensare che la prima edizione del RAC Rally accolse nel 1932 ben 367 Equipaggi, che una volta si percorrevano le strade del Galles ma anche della Scozia e dell’Inghilterra, e che solo nel 1960 vennero introdotte le meravigliose piste nella foresta del Galles che caratterizzano il Rally così come lo conosciamo oggi. Beh, quest’anno i Concorrenti tornano in Inghilterra, solo per un corto show a Cholmondeley Castle, una breve speciale per chiudere la seconda tappa.

In Galles le gomme chiodate sono vietate, anche in condizioni invernali estreme. All’inizio questo non è un problema. Potrebbe non essercene bisogno, l’adattamento al nuovo calendario in funzione dell’ingresso del Cina (poi annullato), ha anticipato il Rally a penultima prova, e per premio il clima quest’anno è, alla vigilia, ben più che clemente. Secco e temperature anche di 12-14 gradi, miti per queste latitudini, e l’”obbligo” tuttalpiù di scegliere una mescola morbida.

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Più seccante, in ogni caso, che non sia contemplato alcun service a metà giornata, ma solo un tire fitting remoto cosicché il paddock resterà desolatamente deserto per tutti i tre giorni del Rally, con un disagio per lo spettacolo e una strana forma di rispetto per il pubblico. Ma non cambia molto, in definitiva, il Rally è materia impegnativa, e così deve essere. Comunque, non appena il Rally prende il via, le condizioni tornano “normali”. Umidità, pioggia, nebbia, un “classico” delle condizioni britanniche di stagione che consentono a Ogier di fare il solito doppio gioco, lamentarsi per la scivolosità imprevedibile delle strade che lui deve aprire, ma allo stesso tempo aver in mano la carta di “sporcare” le traiettorie per gli avversari che lo seguiranno.

Volkswagen alla rincorsa del Titolo Costruttori, allora, e due Piloti perfettamente affiancati sulla dirittura d’arrivo per la… seconda posizione in Campionato alle spalle di sua Maestà Sébastien Ogier. Si tratta di Andreas Mikkelsen, terza ma… seconda guida della Squadra Volkswagen, e di Thierry Neuville, prima guida ma… non sempre del Team Ufficiale Hyundai. In quanto a Ogier, beh, quello è uno a cui l’appetito viene mangiando, o per meglio dire divorando, per cui dal fenomenale francese non c’è da aspettarsi alcun aiuto o atto d’indulgenza. Farà la sua gara, come sempre a suo modo, e come sempre con il medesimo obiettivo, troppe volte frustrato da uno strano regolamento quest’anno.

Non appena il Rally prende il via, le condizioni tornano “normali”. Umidità, pioggia, nebbia, un “classico” delle condizioni britanniche di stagione che consentono a Ogier di fare il solito doppio gioco, lamentarsi per la scivolosità imprevedibile delle strade che lui deve aprire, ma allo stesso tempo aver in mano la carta di “sporcare” le traiettorie per gli avversari che lo seguiranno

Cosi è, Ogier non si fa pregare, e in una situazione in cui partire non è la fine del mondo, mette subito un “fermino” al termine della prima Myherin, 31 chilometri. Sette secondi a un intrattabile Tanak, con il sorriso sulle labbra l’estone ormai certo tra le file di M-Sport l’anno prossimo è anche il più veloce dello shakedown, e sarà l’unica “alternativa” allo strapotere del tetra Campione del Mondo. Otto secondi a Paddon e Breen, che non riusciranno a mantenersi in scia, undici secondi a Mikkelsen e Meeke, con Latvala e Neuville ancora più lontani.

La prima giornata e tappa del Galles è segnata, cambieranno solo i “gregari” che si alterneranno in testa… agli inseguitori, incapaci tuttavia di riportare il gruppo su Ogier e Tanak. Ogier vincerà cinque delle otto Speciali, delle restanti tre due andranno a Tanak e una, l’ultima, a Neuville partito da lontano, e male, ma migliorato costantemente. Si perde per strada, al momento, la sfida per la seconda piazza nel Mondiale. Neuville è risalito fino alla terza posizione, vincendo l’ultima speciale del giorno e quindi confermando che è in assetto pressoché ideale, mentre Mikkelsen e Latvala hanno patito un analogo problema di trasmissione, rispettivamente alla fine del primo giro e alla fine della tappa. Peccato per entrambi, ma non tutto è perduto, per il norvegese che sembrava poter stare davanti a Neuville e vincere il confronto cruciale e per il finlandese che era riuscito ad occupare anche la terza posizione assoluta.

Avanti con la seconda tappa, altre otto speciali, poco più di cento chilometri cronometrati, ma sulla carta non meno difficili dei primi 180, anzi. Niente parco assistenza a metà giornata, come abbiamo detto, e via così, il Rally Galles è sui binari della sua tradizione e su quelli ormai tradizionali del dominio di Ogier, Ingrassia e della Volkswagen Polo R WRC.

Foto: Manrico Martella, Fabrizio Buraglio

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