WRC16 Galles. Fermare Ogier (VW)! È una parola!

WRC16 Galles. Fermare Ogier (VW)! È una parola!
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Sintesi della seconda tappa del Galles 2016: Giocare al gatto con il topo. Anzi, con i topi. Tanak e Neuville in forma e (relativamente) a ridosso, ma non basta. Parola di Meeke, che vede solo la polvere (un eufemismo) dell’astronave
29 ottobre 2016

Deeside, 29 Ottobre. Non c’è una grande cronaca da registrare. Nessun colpo di scena, e questo è già importante, nessun dato nuovo e nessun bollettino significativo dal fronte della battaglia del Galles. L’edizione 2016 rischia di andare in archivio, se non come una versione soporifera sulla summa del Campionato del Mondo WRC, almeno come una tappa di scarso significato del Mondiale che volge alla fine.

Ogier vola via e tiene gli avversari alla “frizione”. Nessun pesce grosso all’amo, del resto. Mikkelsen e Latvala si sono, malgrado loro, chiamati momentaneamente fuori dalla lotta per il secondo posto nella graduatoria finale Piloti, Neuville fa la sua gara riscattando, Speciale dopo Speciale, la fase opaca della sua carriera, ormai un brutto ricordo, e la relativa novità è la bella gara di Ott Tanak, outsider occasionale che sta a significare solo due cose: un buon contratto con M-Sport (ancora da definire nel dettaglio, soprattutto per quanto riguarda la “gommatura”), e la certezza che anche la “Fabbrica” di Wilson, alla fine, si è messa a lavorare sul serio, nonostante l’handicap del “privatone”, per schierarsi all’altezza delle aspettative e della tradizione il prossimo anno. Il nuovo regolamento, in vista di un incremento di… tutto, prestazioni, spettacolarità, tecnologia, velocità e difficoltà di gestione della stessa, lo impone, pena rimanere allo steccato stretti nella morsa dei purosangue.

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Adesso ricomincia la “commedia”. Ogier che ce la mette tutta per rintuzzare gli attacchi dello scatenato Tanak. Ogier che solo nel finale ritrova il ritmo giusto e, di conseguenza, il tempo. Ogier che “tenterà” ancora di tenere testa all’arrembante estone domenica, ultimo giorno di gara, con 52 chilometri cronometrati in sei corte speciali, Clocaenog, Brenig e Alwen (cortissimo, quasi non regolamentare Power Stage) per due volte ciascuna.

Ma non è vero nulla. O meglio, qualcosa è vero, e riguarda lo sforzo “titanico” che di volta in volta porta sul primo piano della ribalta un Pilota “alternativo”, Meeke, Neuville, oggi Tanak. Bravissimi, s’intende, e a volte sfortunati, quando non troppo “impiccati” all’inseguimento dell’”Inarrivabile”. Ma qualcos’altro non è da prendere neanche in considerazione, o almeno non seriamente, e riguarda le “Fatiche di Ercole”. Seb “Hercules” Ogier, infatti, si sforza di rendere interessante ogni sua battaglia, ma il più delle volte il francese, fresco quadri-Campione del Mondo, combatte esclusivamente, e raffinatamente, contro se stesso. E allora ecco la commedia, ingenua, quasi naif, e comunque degna del massimo rispetto.

La verità, allora, qual è? È che Ogier, insieme a Ingrassia e allo staff che tiene aggiornata la Polo R WRC, giocano al gatto con il topo. Lasciano andare, provano una traiettoria sportiva o tecnica appena divergente dall’attacco diretto, poi scattano e riprendono direzione, aggressività e… preda. Fulmineamente.

È vero. Tanak ha vinto quattro prove fino alla sesta Speciale della seconda tappa. Ma che ha combinato alla fine del furioso, spettacolare ed encomiabile rush? Quasi niente. Ovvero, ha recuperato dieci secondi del mezzo minuto abbondante che aveva alla fine della prima tappa, ma non ha modificato di una virgola il significato della giornata. Tanto è vero che a Ogier è bastata la penultima Prova Speciale del sabato, la “tosta” Aberhirnant, per ristabilire le distanze e chiudere la partita, gusto il tempo per presentarsi allo show della Chilmondeley, piccola frazione “inglese” del Rally del Galles, con la migliore attitudine degna del grande pubblico che aspettava il “Glorioso”.

Si va al finale di domenica. Se continua così ci sarà ben poco da registrare. E tutto sommato non è un male. Alla fine, si vede che quando il Campionato volge al termine le situazioni si congelano per dare il tempo di riflettere sull’evoluzione della stagione

Si va al finale di domenica. Se continua così ci sarà ben poco da registrare. E tutto sommato non è un male. Alla fine, si vede che quando il Campionato volge al termine le situazioni si congelano per dare il tempo di riflettere sull’evoluzione della stagione. Tanak riparte dunque con il suo mezzo minuto di svantaggio, Neuville, a un minuto e mezzo, è comunque in una botte di ferro e Paddon, che si è ripreso ed è quarto con buon merito, potrebbe rovinargli solo parte della festa. Meeke, con due forature lente all’attivo, non può pretendere di più del quinto posto, ma lontanissimo dalla testa della corsa che vede imbarcata su un’astronave, Sordo e Ostberg, per completare una lista un po’ più lunga, ci sono ma sono quasi trasparenti.

Foto: Manrico Martella, Fabrizio Buraglio

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