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Jyväskylä, 29 luglio. Il WRC in Finlandia è un po’ come andare a Goodwood, ma un po’ più a Nord. È per vedere delle Macchine meravigliose, guidate da dei Mostri di bravura, e per essere lì, in prima fila allo spettacolo portato allo stato dell’arte del Rally. Ma, diciamolo con franca ammissione, è anche e soprattutto, per assistere a tutto questo nella declinazione della massima velocità possibile. Tutto, di conseguenza, è costruito con la massima attenzione per la prestazione assoluta, dalle “protezioni” degli interni curva in cemento alla manutenzione del fondo delle strade, dalla conformazione della prove speciali, ben 24, alla sequenza micidiale e iper spettacolare di salti nell’iperspazio con il cuore in gola della Ouninpohja, che vorrebbe cancellare dall’immaginario i “mitici” salti di Miki o di Fafe.
A parte le tre edizioni vinte dall’idolo di casa, Jari Matti Latvala, quest’anno c’è una componente “passionale” che fa bene allo Sport e alla disciplina in particolare, e che porta gli appassionati a indulgere sul “credito” maturato in Polonia da Ott Tanak. Rewind. A due prove speciali dalla fine del Rally, l’estone era in testa. Un primato guadagnato e meritato per tre giorni, prima rompendo la cortina di diffidenza e di incredulità che solitamente prelude allo schiudersi dell’evento, e poi alimentando una passione sempre più mirata e, siamo tutti sportivi, sfrenata. È la scoperta del Campione. Ce la stava facendo e tutto lasciava credere che Tanak ce l’avrebbe fatta. Poi la disfatta. Niente di grave, ma fatale. Una foratura, quaranta secondi buttati, Mikkelsen che passa e va a vincere quasi scusandosi, Ott che scoppia in lacrime. Tutti d’accordo: la prossima volta tocca a lui, non si discute.
Il Pilota non ha fatto drammi, ma si può capire che in Finlandia l’Ufficiale DMack c’è andato con il coltello tra i denti e un conto in sospeso. Con nessuno in particolare, forse solo con se stesso, almeno a giudicare dalla fredda analisi del dopo Polonia. Tanak non ci sta a dare tutto in pasto al caso e alla fortuna (o alla sfortuna), preferisce andare in cerca di un’imperfezione, di un errore, anche solo di valutazione. Il fatto è archiviato, ora non resta che mettercela tutta e cercare in una maggiore consistenza del “pacchetto” il cambio di direzione. L’appuntamento con il salto di qualità è, manco a dirlo, il Finlandia, e i tifosi al seguito dell’Estone Volante trovano solidarietà negli appassionati di tutto il Mondo confluiti a dar man forte al Pilota. L’avvio è buono, esaltante a essere di parte, ma lo sviluppo della giornata non è altrettanto confortante. Le quattro vittorie di Speciale sono emblematiche, ma lo è ancor di più la quinta, quando Tanak va in spin a causa di un misterioso guasto al retrotreno (sospensione rotta) e, un minuto al vento, la sua gara diventa lo show di un Pilota che merita di essere tenuto d’occhio, ma che non ha ancora pareggiato i conti con la sfortuna.
Del resto non va meglio neanche a Ogier, che mastica amaro a tre prove dalla fine della prima giornata, quando finisce nel fosso e ci vuole una vita prima che gli “sportivissimi” finlandesi, rassicurati sul contributo al loro eroe Latvala, si decidano a rimettere la Polo Campione del Mondo in pista. Non è il momento d’oro per Ogier, questo è fuori discussione. Dopo aver vinto Montecarlo e Svezia, quest’anno il Tricampeon non si è più ripetuto, e il fatto che a vincere i successivi 5 appuntamenti mondiali siano stati ben cinque nomi diversi, Latvala, Paddon, Meeke, Neuville e Mikkelsen, sembra essere il motivo principale per cui il regolamento dell’ordine di partenza resterebbe inalterato anche per l’anno prossimo. Sembrerebbe, dunque, che la Federazione stia decidendo di mortificare il migliore in favore di una stagione apparentemente più combattuta. Niente male. Chissà se alle Olimpiadi decideranno di far partire i migliori centometristi qualche metro più indietro, così, per il fascino del filo di lana!
Ma qui si tergiversa, e si rischia di dimenticare Meeke. Kris “Fabulous” Meeke, che dopo aver vinto in Portogallo era tornato al suo lavoro di collaudatore della C3 prossima ventura, e che torna oggi in Finlandia e mette in ombra l’eroe nazionale Latvala, 134 Rally Mondiali a 31 anni e, soprattutto, tre Finlandia vinti, di cui gli ultimi due consecutivamente. Come si dice in Finlandia, roba da 500 mila spettatori, la Curva Nord del Mondiale, “quei due”, Meeke e Latvala, sono un discorso a parte. Il Rally è in quel duello, garantiscono i più, tutto il resto viene dopo. A dire il vero Latvala si è cacciato da solo nel guaio di essere, dopo 12 frazioni cronometrate, all’inseguimento. Fino alla quarta, infattti, il confronto era molto equilibrato. Ma è bastato un piccolo errore, Latvala è andato largo in una curva in discesa, e la conseguenza è stata la foratura lenta di un pneumatico, circa quindici secondi concessi all’avversario. Sapendo che, su un Rally che si corre a velocità prossime ai 200 all’ora, anche il più piccolo errore diventa difficilissimo da recuperare, Latvala se la sta ancora cavando molto bene, e sui 150 chilometri delle otto PS di sabato, il finlandese è ancora in grado di limare il ritardo da Meeke, che alla fine della prima tappa si assesta su diciotto secondi . Certo non è un lavoro facile, ma la posta in palio, la terza vittoria consecutiva e il record di Makinen e Mikkola, è lo stimolo giusto per ritrovare il migliore Latvala.
Kris “Fabulous” Meeke, che dopo aver vinto in Portogallo era tornato al suo lavoro di collaudatore della C3 prossima ventura, e che torna oggi in Finlandia e mette in ombra l’eroe nazionale Latvala, 134 Rally Mondiali a 31 anni e, soprattutto, tre Finlandia vinti, di cui gli ultimi due consecutivamente
Certamente Meeke farà di tutto per rovinare la festa all’amico e avversario. Non per una questione di puntiglio, ma perché al Meeke che il Team Citroen Abu Dhabi schiera di tanto in tanto, con una pressione relativa e comunque superata dalla voglia di correre del Pilota, le ciambelle sembrano quest’anno venire tutte con il buco.
Detto questo, e d’accordo con i cinquecentomila spettatori sul fatto che il Rally è diviso in due, complimenti a Neuville che al momento la spunta su Mikkelsen e Breen nel confronto diretto per il terzo posto, complimenti alle 21 WRC in Gara, record stagionale, alla Delta S4 Martini che ha sfilato guidata da Harry Toivonen a trent’anni dalla scomparsa del fratello Henry, e complimenti a Esapekka Lappi che è primo delle R5. Complimenti, soprattutto, alla formula vincente del Finlandia supersonico che vince e cambia il 43% del percorso, e alle sue strade meravigliose.