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Coffs Harbour, 18 Novembre. Dai Yves, un ultimo sforzo. Vediamo di dare questi quattro soldi a Seb e infiliamolo nell’abitacolo della nuova C3. Sappiamo benissimo, io e te, che è il suo posto. Non mi sembra il caso di rivangare vecchi dissapori, i problemi con gli Sponsor sono sempre “ragionevoli” quando si tratta di Super Campioni, e in fin dei conti per Kris non può essere che un super incentivo, un nuovo e inaspettato stimolo. O vogliamo lasciare andare avanti Ford e Mister Wilson? Oppure aspettare che si svegli Toyota, o che magari ci ripensi Hyundai?
Ecco, queste sono le chiacchiere in voga sulla torrida banchina australiana del WRC ultimo atto della stagione. Ma sono chiacchiere. Rispecchiano l’enorme interesse per la vicenda dello stop Volkswagen e per le conseguenze che ha generato, d’accordo, ma non è per questo che Citroen non è in Australia a correre la 25ma edizione del Rally Kennards Hire dell’”Isolone Down Under”, oggi ultima Prova del Mondiale WRC 2016. Non è per potersi concentrare sull’”affaire” Ogier. Il programma del Team Abu Dhabi Citroen era già stato fatto con largo anticipo, e l’interessante, glorioso anno sabbatico non prevedeva che le DS3 passassero all’altro capo del Mondo per disputare l’ultimo match del Campionato.
Resta in palio solo il Titolo di vice-Campione del Mondo, per il quale sono in lizza ancora Andreas Mikkelsen e Thierry Neuville, ma l’interesse generale per il Rally è alle stelle. Più che altro è alle stelle la speranza che dalla polvere australiana spuntino gli indizi per il futuro di… lunedì. Quel giorno dopo nel quale, assai verosimilmente, ne sapremo molto, moltissimo di più. Intanto tutti hanno voglia di vincere. Ogier per salutare degnamente Volkswagen e il vecchio regolamento delle partenze che l’ha fatto diventar matto per tre quarti di Mondiale, Mikkelsen e Neuville per il posto d’onore, come abbiamo già detto, e tutti gli altri per mettersi in vetrina. Vuoi per far un torto, un dispetto o una ripicca, ma più sensatamente per mettere carburante nella caldaia dell’oblio, si fa per dire, invernale, e rilanciarsi in vista di una nuova stagione da fuochi d’artificio.
La gara si sviluppa sulle caratteristiche… caratteristiche di scivolosità degli sterrati australiani (una sorta di “ghiaccio secco” creato dalle palline di argilla su cui è difficilissimo stare dritti e in strada) e sulla zampata iniziale di Andreas Mikkelsen, che approfitta delle incertezze degli avversari, sfrutta a dovere l’ordine di partenza e ci mette un fermo sin dalla prima speciale. Il norvegese, alla fine della prima tappa, vincerà quattro delle 11 prove speciali disputate, e sarà senza dubbio il Pilota più regolare. Paddon e Neuville, infatti, vinceranno una e due volte a testa, rispettivamente, ma accuseranno abbastanza vistosamente la scelta delle gomme che li penalizza, a turno sul primo e sul secondo giro di Prove. Ogier, dal canto suo, una volta che avrà ripulito le strade, finirà per aggiudicarsi le quattro frazioni conclusive, tra cui i due Super Special Stage finali, cortissimi e spettacolari, e recuperare le seconda piazza alle spalle di Mikkelsen al termine della prima giornata di gara.
Si può dire, in buona sostanza, che Mikkelsen è stato il più sveglio di tutti, o il primo a svegliarsi, e per il momento la sua prontezza di riflessi, anche quando si è trovato una bottiglia d’acqua in mezzo alla pedaliera, paga al punto da consegnargli una leadership discretamente solida, 15 secondi sul Campione del Mondo e più di venti sull’avversario diretto nella corsa al secondo posto del Mondiale. L’unica nota veramente negativa del giorno, ennesimo caso-cocktail di aggressività e sfortuna, è il forfait di Jari-Matti Latvala, che ha toccato la spalletta di un ponticello durante la prima PS e ci ha lasciato una sospensione posteriore. Non del tutto, poiché il finlandese è riuscito a raggiungere, in regime di penalità accumulate, il parco assistenza di metà giornata, ma quel tanto che inesorabilmente basta per stare a guardare un bel Rally dalle retrovie, ovvero dalla sedicesima posizione a quasi otto minuti da Mikkelsen.
Mikkelsen è stato il più sveglio di tutti, o il primo a svegliarsi, e per il momento la sua prontezza di riflessi, anche quando si è trovato una bottiglia d’acqua in mezzo alla pedaliera, paga al punto da consegnargli una leadership discretamente solida, 15 secondi sul Campione del Mondo e più di venti sull’avversario diretto nella corsa al secondo posto del Mondiale
Acquisito il fatto che Mikkelsen è al momento in vantaggio nell’ultimo duello stagionale, quello come si diceva per la piazza d’onore alle spalle del Mondiale 4.0 Ogier, e che al momento Lappi è il Campione del Mondo WRC2, si torna sulla banchina a riflettere su altre chiacchiere e osservazioni. Per esempio si riparte dalla triste coincidenza del doppio ritiro, VW dal WRC e Audi da WEC, che si celebra contemporaneamente in questo stesso week end in Australia e Bahrain. Ci si riprende un poco ripensando alla voce che vorrebbe le Polo R WRC 2016 ri-omologate per disputare anche la stagione 2017 (in mano ai privati? Con l’inevitabile “qualcosa” delle congelate Polo 2017?), e si torna a elucubrare sul destino di Ogier. Mercoledì il francese dovrebbe provare la Fiesta.
Foto: Ross Hyde, Media Rally Australia