WRC Corsica. Spunta Evans (Ford) alla fine del primo giorno

WRC Corsica. Spunta Evans (Ford) alla fine del primo giorno
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Annullata una delle tre speciali, la prima giornata si è risolta in una specie di lotteria tra acqua, tanta, fango, a chiazze sull’asfalto, e il costante rischio “toccata”. Fuori Neuville, attardato Ogier, “stupito” Kubica | <i>P.Batini, Bastia</i>
2 ottobre 2015

Bastia, 3 Ottobre. Con tre Prove Speciali “soltanto”, anche se lunghe e, naturalmente, tortuose e infide come solo in Corsica, se salta quella centrale, anche per il più inevitabile dei motivi, il Rally sembra subito “monco”. Ma non è così, non esattamente. È solo un plus d’incertezza che conferma la più prevedibile delle regole di un Rally di Francia del tutto atipico… la sua imprevedibilità.

 

Tutti, più o meno, hanno cercato di “difendersi” dall’aggressione delle difficoltà del Tour de Corse evitandone le trappole, perlopiù non nascondendo di averne paura e proponendosi di non urtare la suscettibilità degli elementi. In pochi ci hanno capito qualcosa, e nessuno può dire, al termine della prima giornata di Gara, di avere le idee chiare sul da farsi in caso di attacco. In una paradossale giornata all’insegna dell’“economy run”, i tempi saltano fuori sorprendendo anche i più bravi, e i ritardi non trovano una spiegazione chiara o specifica. Non sempre, almeno.

 

Sulla prima Speciale tutti liscio, quasi liscio. Dopo poco più di un chilometro Thierry Neuville aveva già toccato sulla “spalletta” di un ponticello, forato e danneggiato una sospensione della i20. Vano il tentativo di rimettere la i20 in strada, al belga non restava che tornarsene al parco di assistenza di Corte con la coda tra le gambe. Ci sta, solo che in una situazione che già abbastanza delicata la doccia fredda non aiuta.

 

Si aiuta da solo, invece, Sebastien Ogier, partito con la convinzione dichiarata che questo Tour vada preso con le molle cercando di minimizzare le sorprese, e che finisce per essere il più… sorpreso, proprio lui, alla fine della Speciale quando il suo tempo risulta il migliore, e non di poco.

WRC CORSICA 2015 DAY 1 (5)
Robert Kubica ha colto un ottimo risultato nella prima Speciale

Stupisce Kubica

Ma è quando arriva Robert Kubica che il “caso” diventa ancor più intricato. Alla partenza il polacco non era contento del setup della sua Fiesta. Sbagliato, incredibilmente sbagliato dopo giorni e sessioni di prove e un buon shakedown. La macchina è troppo sottosterzante. Eppure il tempo di Kubica è uguale a quello di Ogier, e piazza l’ex Pilota di Formula 1 al comando, perfettamente a fianco del campione del Mondo, in carica e “rinnovato”!

 

I casi sono due. O “Robby” è il mago della pioggia, e almeno un po’ il polacco lo è oppure, visto che i temporali della notte hanno concesso una tregua giusto in tempo per la disputa della prima Speciale, Kubica è stato capace di fare quello che ancora non gli è riuscito in due anni di WRC: stare al di sotto della linea rossa che delimita la zona di rischio. Il risultato è eloquente. All’insegna della massima circospezione, la Speciale “viene bene” anche a Jari-Matti Latvala, Dani Sordo, Mads Ostberg e Elfyn Evans, e un po’ meno bene a Abbring, Meeke e Mikkelsen.

WRC CORSICA 2015 DAY 1 (22)
Ogier è stato vittima delle condizioni metereologiche avverse

La pioggia complica le cose

Impossibile raggiungere la seconda Speciale in programma. La strada è un fiume in piena, e anche il tratto centrale della Casamozza-Ponte Leccia è impraticabile. L’annullamento della Ps è scontato, gli Equipaggi si concentrano a Corte al Parco Assistenza e quindi muovono verso la terza Speciale in programma, la Francardo-Sermano, che parte con tre quarti d’ora di ritardo ed è ulteriormente complicata dai “danni” provocati dalla pioggia. E a quel punto le carte si rimescolano abbandonando ogni schema logico.

 

A pagare lo scotto della lotteria corsa è Ogier, che tocca una pietra rotolata sull’asfalto e si deve fermare per sostituire una gomma. L’Equipaggio è bravo, ma l’operazione costa un minuto e mezzo alla Polo R WRC Campione del Mondo. Paddon ha un imprevisto simile, e così Sordo, ma neno “drammatico”, Meeke è rallentato da un problema di “intermittenza” del motore, Mikkelsen dal malfunzionamento dell’impianto frenante. Per tutti questi all’origine del problema è, verosimilmente, la troppa acqua entrata nelle macchine, e per tutti gli altri la Speciale diventa un esercizio di “sopravvivenza”, di attenzione, di “guida sicura”.

Classifica generale sconvolta

Tempi a sorpresa e distacchi appariscenti si sprecano. Vince Elfyn Evans, Abbring è secondo, e torna l’elemento “stupore” nei commenti dei più fortunati e contenti a Bastia. Evans non sa spiegarsi una vittoria così, senza attaccare, e riconosce che ha corso con la massima cautela cercando solo di rimanere in strada, e Abbring, che è alla seconda gara su asfalto della sua carriera, si è preoccupato principalmente di trovare un buon ritmo e di sfruttare al massimo le buone regolazioni della Hyundai. La sostanza è una: il Tour de Corse è atipico e imprevedibile, meglio averne timore e contare su un po’ di fortuna.

 

C’è spazio per gli outsider, Sarrazin, vincitore del Corsica non-Mondiale dello scorso anno, e Bouffier, terzo e quarto nella Speciale entrambi con una Fiesta,  e c’è spazio per l’”onesto” lavoro di Mikkelsen, Ostberg, Meeke, Latvala, ma il Tour del Corse propone una classifica inedita.

Senza togliere nulla alla bravura che accomuna tutti i protagonisti di questa vera e propria avventura, più che una classifica provvisoria il risultato della prima giornata sembra un cesto con una manciata di nomi buttati lì dentro, ad indicare che il Tour de Corse è ancora tutto da decifrare

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La Generale è sconvolta, e solo Latvala, terzo, ha una posizione coerente con lo “storico” del Mondiale. Evans è primo, Abbring, secondo, Ostberg quarto e Kubica quinto. Senza togliere nulla alla bravura che accomuna tutti i protagonisti di questa vera e propria avventura, più che una classifica provvisoria il risultato della prima giornata sembra un cesto con una manciata di nomi buttati lì dentro, ad indicare che il Tour de Corse è ancora tutto da decifrare. Meteo permettendo, perché intanto è saltato anche il secondo passaggio sulla lunghissima Casamozza-Ponte Leccia, e si riparte dalla seconda Francardo-Sermano.

 

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