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Un anno senza Loeb: così si potrebbe titolare questa gara. Infatti proprio il rally di casa ha visto l'ultima partecipazione del campione alsaziano nel famoso duello con l'altro Seb, quell'Ogier che vinse la gara e titolo in casa dell'odiato nemico.
Passa il tempo ma nulla cambia
Son passati dodici mesi e le cose non sono cambiate: ad Ogier bastano 6 punti per diventare per la seconda volta campione del mondo; alla vigilia sembrava tutto facile ed invece… Invece succede che sin dalle prime battute l'auto del francese abbia dei seri problemi elettronici tanto da doversi fermare per circa 2 minuti prima di ripartire lentamente, esser superato in prova dai suoi compagni di squadra e ritrovarsi da subito con più di 4 minuti di ritardo.
Gara chiusa e possiamo dire rally terminato per la lotta al vertice. Per completare la frittata succede, poi, che in una prova speciale si cappotti la numero 0; che l'inizio della prova venga posticipato e che venga dato un nuovo tempo per la partenza della speciale; un errore del navigatore Ingrassia fa timbrare con il vecchio tempo et voilà i minuti da recuperare raddoppiano e così a fine tappa son ben 8!
Gara finita e non si parcheggia la vettura al service solo perché l'ultimo giorno c'è la power stage; allora si rimane in gara per vincerla e cercare di portare a casa il minimo indispensabile come punteggio. In ultima analisi questa può essere la cronaca della gara inerente i primi posti della classifica generale, visto che da ora in poi i primi 3 posti non subiranno variazioni, quindi tutto finito, già dopo pochissime speciali.
Ogier saldamente al comando
Chiariamoci: il mondiale è saldamente nelle mani di Ogier; Latvala nonostante la vittoria rimane staccatissimo. Sicuramente ieri sul podio saranno aumentati i rimpianti per aver gettato alle ortiche la vittoria in Germania e i 25 punti che lo avrebbero reso molto, ma molto pericoloso per Ogier nella lotta per la corona iridata; ma ormai il danno è fatto.
Analizziamo un po' più a fondo questa vittoria del finlandese. Vittoria che, ricordiamo, è su asfalto non un terreno agevole e di caccia per i piloti scandinavi; tant'è che fino a ieri erano solo 3, Alen, Solberg e Makinen, quelli che eran riusciti nell'impresa. Dicevamo: la vittoria di Jari-Matti ha origine lontane ed italiane. Da quando, giovanissimo insieme all'amico Hirvonen, vengono portati in Italia da Timo Joukhi in collaborazione con il Motoring Club Sernaglia presieduto da Gabriele Favero, avendo così l'opportunità di gareggiare e fare esperienza su asfalto nel campionato italiano. Poi, come dichiarato dallo stesso Latvala, crescendo ed avendo modo di compararsi con i vari campioni del WRC, in primis Loeb, ha cercato di carpire i segreti di stile e traiettorie del campione alsaziano.
Polo WRC a misura di Ogier
Infine, per completare il quadro della crescita del pilota finlandese nell'ultimo anno, c'è da ricordare che la Polo WRC è una vettura che è stata cucita addosso ad Ogier; che in un anno insieme a Sainz ha percorso l'equivalente di tutte le prove del mondiale: ma per ben 3 volte e che quindi il primo anno di Latvala in VW è stato molto, ma molto difficile perché gareggiava con una vettura che non sentiva sua, per il suo stile di guida.
Infine, in prove speciali dove la vittoria si gioca sui decimi, una novità che bene o male ha riazzerato i vecchi valori sono stati i nuovi pneumatici Michelin introdotti per la terra in Finlandia. Li il finnico ha vinto e per l'asfalto in Francia e Latvala ha bissato, sì agevolato dai problemi di Ogier, ma a parità di vettura la prima PS del mattino era a suo appannaggio. Questo ci fa pensare: sicuramente Ogier rimane il campione completo che ha dimostrato di essere in questi 2 anni in VW e nell'anno in Citroen, ma ora che la Polo ha degli aggiornamenti, sia di tecnica che di gomme, Latvala vi si adatta più facilmente e sicuramente riduce il gap di gara in gara dal suo compagno di squadra.
“Sicuramente Ogier rimane il campione completo che ha dimostrato di essere in questi 2 anni in VW e nell'anno in Citroen, ma ora che la Polo ha degli aggiornamenti, sia di tecnica che di gomme, Latvala vi si adatta più facilmente”
Così, mentre Ogier non è più sorridente come una volta, il finlandese, tra alti e bassi, continua la sua crescita nel team. Chi gode come un picchio da questa situazione è solo il boss Jost Capito, che ha sempre di più il coltello dalla parte del manico. Vuoi perché Jarri-Matti è un suo pupillo, vuoi perché può trattare il rinnovo del contratto con il Campione del Mondo in carica da un posizione di forza; più o meno le parole possono esser queste: "Seb vuoi rimanere? Siamo felici perché ti possiamo dare la migliore vettura del WRC e potrai cercare di emulare l'altro Seb per titoli vinti. Non vuoi rimanere? Pensaci, il tuo successore lo abbiamo in casa e di piloti che vogliono prendere il tuo sedile … ce n’è una fila davanti alla nostra porta!"
Ecco spiegato il nervosismo del pilota francese: non ha alternative se vuole continuare a vincere da subito; più avanti si vedrà, ma al momento non ha opzioni. Detto questo, passiamo a tutti gli altri. Anche Mikkelsen, terza guida VW, oramai comincia ad essere una certezza: i suoi miglioramenti sono evidenti e gli errori sempre meno. Confesso di esser stato molto critico nei suoi confronti e non ero nemmeno il solo; tutta la stampa tedesca si è sempre chiesta perché come terza guida in VW non ci fosse un pilota tedesco... I risultati stanno dando ragione a Capito e forse presto il norvegese potrebbe salire sul podio più alto di una gara WRC. Certo, diciamolo, fa un po' invidia, sana invidia: bellissimo, ricchissimo ed ora anche top driver! Milioni di bambine in giro per il mondo hanno la sua foto attaccata alle pareti di casa…
Tra protagonisti ed outsider
Chiuso il capitolo Volkswagen passiamo agli altri: già, gli altri! C'è veramente ben poco da salvare: sicuramente l'irlandese della Citroen Meeke è rimasto ormai l'unico in grado di dare qualche grattacapo allo squadrone VW. Ma in questa gara, dopo le varie problematiche degli altri piloti, ha giustamente corso di conserva sin dal primo giorno, avendo una terza piazza inattaccabile e portando la vettura alla fine senza problemi. Il suo compagno di squadra Ostberg sembra ormai esser sparito dai radar: un mistero! E pensare che il suo inizio di stagione era stato brillante con diversi podi.
In casa Ford anche qui un Mikko Hirvonen che sta chiudendo sempre più malinconicamente questa stagione che con tutta probabilità sarà l'ultima. Il giovane Evans svolge il suo compitino di portare la vettura all'arrivo, e sì che questa volta si è dovuto impegnare molto di più… Non nel guidare, ma nello spingere la sua Fiesta dal controllo al parco chiuso perché la vettura non ne voleva sapere di ripartire, prendendosi anche 1'40" di penalizzazione dai solerti commissari alsaziani.
Chi invece fino all'ultima speciale ha infiammato gli appassionati arrivati qui in Alsazia è stato il duello Sordo – Kubica: fino all'ultimo hanno lottato sui decimi! Peccato che l'uscita di Robert, nell'ultima speciale, abbia poi vanificato il tutto. Su Kubica vorrei spendere due parole fuori dai denti: il pilota è sicuramente un top driver e mi sarebbe piaciuto vederlo in lotta in tutte le gare con tutte e due le braccia a posto. E’ inutile girarci intorno ed attaccarlo: guida con un braccio solo e come faccia ad andare così forte in gare su terra o asfalto lo sa solo lui! Sicuramente senza questa menomazione avrebbe avuto già da un bel pezzo una vettura ufficiale.
Con Sordo introduciamo il discorso Hyundai: lo spagnolo si è confermato anche in questa gara il migliore dei tre piloti Hyundai, favorito sicuramente dai problemi iniziali di Neuville, ma dando un ulteriore prova di forza per tutta la gara nel suo duello con Kubica. Il quarto posto non è il massimo per uno come lui, ma al momento la Casa coreana deve accontentarsi aspettando la nuova vettura che arriverà non prima di Aprile-Maggio del prossimo anno. Chi ha deluso è stato il francese Bouffier; da chi, solo pochi mesi fa con la Ford aveva impegnato fino all'ultimo Ogier nel rally di Montecarlo, nella gara di casa ci si attendeva molto, ma molto di più!
Ormai mancano due gare alla fine della stagione e bisogna fare anche un piccolo bilancio in casa Hyundai: le terze guide non hanno mai pagato in termini di risultati: vedi Atkinson in Mexico e Australia. Lo stesso Bouffier in Germania e Francia; Hanninen, seconda guida, ha sì avuto alcuni ottimi scratch, ma troppo spesso è stato falloso; forse se si fosse puntato da inizio stagione sul duo Neuville - Sordo le cose, anche in termini di sviluppo e non solo di risultati, sarebbero potute migliorare, forse… Mentre per la terza vettura credo che il giovane neozelandese Paddon se la sia guadagnata sul campo.
Nelle altre categorie nel WRC2 vince Quentin Gilbert nella gara di casa; assenti i big del campionato qualche punticino lo raccolgono Chardonnet e Tindeman. Nello Junior si laurea Campione Lefevbre mentre Fisher vince la gara. Prossimo appuntamento rally di Spagna a fine mese: vedremo se Latvala riuscirà a tenere aperto i mondine piloti fino al Wales, gara che in teoria lo vede favorito.
Manrico Martella - Agenzia PURE WRC - Aurèlien Vialette - Fabien Dufour - Kevin Guedi - Jèremy Guerard