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Monte Carlo, Gap, 25 Gennaio 2024. La saharizzazione del Vecchio Continente disturba il Rallye Monte-Carlo prima prova del Mondiale WRC 2024. A meno che non si usino i cannoni, il rischio di un Turini (per dire il Rally) senza neve e senza ghiaccio è altissimo, con la variabile di terreno del “piùmiusto” dei fondi del calendario praticamente azzerata. Aver traslato la mappa della 92ma edizione a Nord di Gap (aspetto che, francamente, non mi ha mai fatto impazzire), non è servito a nulla, questa è la realtà. Poi, il “Monte” è sempre il Monte, e si può star certi che la valanga di argomenti non mancherà di venir giù neanche questa volta.
Intanto è la prima… dell’ultimo anno dell’attuale Regolamento, e la prima dell’ultimo anno di Pirelli. Sul primo ultimo, a dir la verità, non mi sento di versare una sola lacrima e, francamente, mi spiace che si vada in direzione di una proroga. Del secondo ultimo sento già il groppo alla gola. Eppure non sono milanese (né tanto meno milanista). A proposito, 80 gomme a disposizione, 38 da usare (compreso Shakedown). Viste le condizioni meteo nessun dubbio: decisa polarizzazione verso P Zero Soft e Super Soft e massiccia rinuncia a Sottozero, chiodate e non. Poi, tra umido, temperature, quel poco di neve possibile e potere grattugiante degli asfalti, questi sono cavoli di meteorologi e tecnici preposti.
Una novità è la reteizzazione dei punti Mondiale. Sempre 25 punti al primo, sempre 5 al più veloce del Power Stage finale, ma dei 25, 18 verranno assegnati sabato sera e i restanti 7 sono palio esclusivo della tappa di domenica. Servirà per svegliare l’ultimo giorno di gara, diventato soporifero e conservatore (di pneumatici) fino alla sfida del Power Stage? Forse sì, ma è un fatto che quando si aggiungono regole su regole vuol dire che qualcosa non funziona, e non è detto che il rimedio non porti altri malanni. Quel che funziona meno di tutto, a parte l’incontentabilità del Promoter che non vede tutto questo audience su uno Sport che è comunque bellissimo, sono le sole 8 Rally1 e le 70 in tutto alla partenza di un Rally iconico come il Monte-Carlo.
Kalle Rovanpera, imbattibile nelle ultime due stagioni, è il grande assente. Era previsto, ma ora si tocca con mano cosa vuol dire un’apertura senza il Campione del Mondo in carica. Toyota convince Sébastien Ogier (facile, è casa sua), conferma Elfyn Evans, promuove Takamoto Katsuta. Tutto previsto, i colpi di cannone della rivoluzione d’inverno sono ancora nelle orecchie. Tra le novità, altre cannonate già sparate, il ritorno di Ott Tanak a Casa Hyundai dopo appena un anno di insoddisfazione Ford, e il ritorno in prima divisione di Andreas Mikkelsen, ancora Hyundai con la panchina della terza macchina che si allunga per far salire a bordo a turno Mikkelsen, Esapekka Lappi e Dani Sordo.
1.650 chilometri in totale (e ci credo, si sale sin quasi a Grenoble) e di questi 325 nelle 17 prove cronometrate. Evans vice Campione “eredita” il ruolo di favorito nella corsa al Titolo ultimamente di chiara marca Toyota, Neuville potrebbe essere candidato al sesto secondo posto Mondiale della carriera se, come dicono certi esperti di cui mi fido, Tanak lo “asfalterà!”. Urgenze? Parecchie, e dunque buoni motivi. Ogier può vincere per la decima volta il “suo” Rally e diventarne recordman solitario. Hyundai, che non ha mai vinto un Mondiale, è qui e nelle successive 12 Prove proprio e solo per questo. Tanak in sovrapposizione Hyundai, è urgenza di tornare a vincere come fece nel 2019 (ma con Toyota). Evans, infine, per dimostrare di essere un favorito vero e non solo un erede… favorito dalla rara circostanza di un re che abdica. Certamente il numero dei “papabili”, come quello delle Rally1, si è assottigliato. Resta frizzante, invece, l’aria delle Rally2, piattaforma dalla cui costola ancora non dispero che possano evolvere le Rally1 future, con il vernissage delle Toyota GR Yaris affidate al finlandese Sami Pajari, ai francesi Stephane Lefebvre e Bryan Bouffier, e allo spagnolo Jan Solans. Della partita, al Monte, Rossell e Gryazin, Citroen, Oliver Solberg, Skoda.
Mercoledì shakedown, giovedì le prime due Speciali in notturna. Sull’ultimo test di Route de la Garde Tanak davanti a Evans, Neuville e Ogier (tutti al primo lancio). Ben più interessanti la Thoard – Saint Geniez, 21 chilometri, e la Bayon – Béziers, 21. È lì che si comincia a fare sul serio e che il Mondiale si può dire partito. Sulla prima Evans manda a fuoco i dischi freno, vince, e convince. Velocissimo (è asfalto e partire per primo non è stato un danno) staccati Tanak, Neuville e Ogier. Guarda caso le 4 urgenze. Sulla seconda, differita di un quarto d’ora… stessa musica. Evans, +15 secondi, c’è, Toyota c’è! Poi, certamente, è solo gioivedì sera…
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