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Umeå, Svezia, 11 Febbraio 2023. Craig Breen non era una meteora favorita dall’ordine di partenza. Ott Tanak non aveva ragione di preoccuparsi di macchina e condizioni oltre le quali non poter andare. Infine, Ford e Hyundai ci sono, in posizione di coerente alternativa allo strapotere sin qui espresso da Toyota. Questa, in estrema sintesi, la conclusione molto bella alla quale si arriva al termine della terza giornata del 70° Rally di Svezia. C’è anche un aspetto tecnico, che riguarda il comportamento finalmente oltre il limite delle Pirelli, che per fortuna è equamente distribuito sui due battistrada e che quindi risulta assai meno influente di quello che poteva essere. Magari oggetto di indagine.
Emerge il fatto che chi vedeva nel pomeriggio del sabato la sezione chiave del Rally sicuramente non è andato lontano dalla verità. Fino alla fine del primo giro, infatti, le vicende de Rally si sono basate su dinamiche ormai quasi ordinarie a conferma della tendenza. Neuville, Breen e Rovanpera si impongono nel primo giro sulle, rispettivamente, Norrby, Floda e Savar. Breen è solo di poco più rapido di Tanak e mantiene, anzi arrotonda, il vantaggio con cui era partito all’alba. Lappi è ancora terzo, Rovanpera, Evans e Neuville si contendono il primo posto… ai piedi del podio.
Secondo giro. Si entra nel vivo. Le condizioni sono chiare: velocità elevatissime e manto innevato “consumato” in larghe porzioni del tracciato, cosicché si scopre la terra e i chiodi grattano nel duro, non certo congeniale alla struttura putativa delle coperture. Rovanpera vince la seconda Norrby, 12 chilometri, Tanak “rosicchia” qualcosa a Breen, lieve digressione su un banco di neve, accentuando l’equilibrio in testa. Evans si gira e perde il contatto con Rovanpera e Neuville
E si arriva alla seconda Floda, che con gli oltre 28 chilometri è la più lunga del Rally. Al momento è una delle chiavi di lettura della giornata. Lo “scoperto” manda in crisi le gomme chiodate, e a farne le spese sono due Hyundai. Caso o circostanza anch’essa tecnica è da vedere, sta di fatto che prima Lappi, poi Breen incorrono nella delaminazione improvvisa di uno pneumatico. Il finlandese esce di strada e resta per oltre 7 minuti intrappolato nella neve e crolla dal terzo al 12° posto. Breen ha più fortuna, gli capita la stessa cosa ma riesce a finire e a limitare i danni conservando leadership e mezzo secondo del vantaggio su Tanak, nel frattempo secondo nella Speciale alle spalle di Neuville che avvicina Rovanpera.
Scende la notte artica e si corre verso l’epilogo, ma i colpi di scena non sono finiti. La seconda Savar, penultima del giorno, è quella del doppio sorpasso. Neuville vince ancora e, approfittando di una sbandata di Rovanpera, che ha finito le gomme, sale al terzo posto, sia pure a perfetto pari merito con il Campione del Mondo. “Drama” sfiorato. Tanak incorre nello stesso problema di pneumatico di Lappi e Breen ma può concludere, nonostante tutto, più veloce di Breen. Tanak passa al comando e Breen diventa l’inseguitore, 2 secondi e messo di ritardo.
Il finale sulla ultima speciale del giorno, la parzialmente inedita Umea di 10 chilometri. Intanto Neuville vince la terza Speciale consecutiva (effetto Breen?) e prova a distanziare Rovanpera per assicurare meglio il terzo posto. Tanak è solo quarto, ma Breen è decimo a paga altro sei secondi all’estone. Si va al riposo con Otto Tanak e Martin Jaervoja al comando. Craig Breen e James Fulton, Hyundai, sono secondi a 8 secondi dal vertice. Thierry Neuville e Martijn Wydaeghe sono al terzo posto con 27 secondi di ritardo, ovviamente incolmabili a meno che non si rovesci il Mondo. Tutto questo alla vigilia della giornata veramente clou del Rally di Svezia, l’ultima che annuncia due duelli, quello per la vittoria e quello per il terzo posto. Due volte la Vastervick, 26 chilometri, e per finire la seconda Umea di 10 chilometri, questa volta Power Stage.
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