WRC 2022. Rally RACC. Ogier e Veillas, Toyota. Un’Altra Volta!

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Ogier imbattibile. Anche a mezzo servizio. Anche quando non c’è niente da dimostrare. Rovanpera (auto) ridimensionato, almeno per l’occasione, Hyundai ritrovate (ma non abbastanza), Neuville 2°, Rovanpera 3°. Tanak, 4°, lascia Hyundai
23 ottobre 2022

Salou, Spagna, 23 Ottobre.  Proviamo a dare i voti in pagella ai protagonisti del Rally di Catalunya? No, meglio di no. Dare il massimo dei voti al solito primo della classe non è bello, non educativo, e distribuire troppi “impreparato” rende impopolare. Limitiamoci, quindi, al giudizio… estetico della 57ma edizione del Rally RACC di Catalogna, penultimo appuntamento della serie 2022. Titolo di Campione del Mondo già assegnato, è solo questione di sprazzi e di grandi interpretazioni. Un palcoscenico ormai libero da trame sarebbe l’ideale per mandare in scena sprazzi di talento e interpretazioni creative. Invece è il solito spettacolo del buono da una parte e dei tutti cattivi dall’altra. È la legge della grande differenza, quando c’è. Il buono traccia il limite di confine. Il buono è Sébastien Ogier. I cattivi, con un buono del genere, sono tutti gli altri!

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Sebastien Ogier e Benjamin Veillas salgono sulla Toyota Yaris Rally1 che condividono con Esapekka Lappi, mettono la prima, partono e vincono il Rally RACC Catalunya. 9 prove speciali vinte, in testa definitivamente dalla 5a di diciannove speciali. Davanti a Rovanpera, prima, e davanti a Neuville, dopo. Ben poco da commentare su un evento che si commenta così bene da solo. Restava solo la piccola incognita del Power Stage Finale, ultima sfida più che altro nominale tra le due generazioni adiacenti di Campioni del Mondo WRC, per l’assegnazione di punti extra ormai poco utili e per far chiacchierare gli esperti al bancone del bar. È andata così, al Power Stage: Ogier, Neuville, Rovanpera, Tanak, Sordo. 5, 4, 3, 2, 1 punti. Incredibile, è la proiezione esatta della classifica Finale assoluta. Nella classifica finale Neuville è a 16 secondi da Ogier, Tanak a mezzo minuto. Il risultato dell’ultima Speciale tende a sottolineare la parità di impegno e la reale differenza dei valori in Campo in Spagna. Se non altro tutti si sono impegnati al massimo.

Vince Sébastien Ogier. Ancora una volta! Alle spalle dei fuoriclasse c’è sempre una zona d’ombra più o meno unga. Il fatto che Ogier riesca ancora a mettere in ombra Piloti del calibro di Neuville, Tanak, lo stesso Rovanpera è il manifesto, la copertina del romanzo del WRC moderno. Talento, intelligenza, soprattutto esperienza, e così vai avanti per dieci anni, magari di più, indisturbato. In verità siamo al bivio e il futuro sarà certamente di Rovanpera, ma c’è sempre un certo gusto quando il vecchio Clint Eastwood fa fuori tutti i giovani pistoleri che gli si parano minacciosamente davanti. Certamente questo stato di cose sembra mettere una pietra tombale sulle ambizioni di Thierry Neuville, secondo in Catalogna, e di Ott Tanak, quarto. Per non parlare di Sordo, Evans o Katsuta, Piloti in punti diversi della rispettiva parabola di carriera ma accomunati dalla stessa disgrazia: avere comunque almeno un paio di ostacoli, uno antico e uno nuovo, a sbarrare loro la strada che porta alla gloria.

Diverso, ma non certo più allettante, è il discorso dei Piloti Ford. La prima Puma Rally1 è quella di Fourmaux, l’ultima è già uscita di strada sabato, quella di Greensmith. Per quanto si possa discutere, le auto dell’”ovale blu” (definizione quanto mai buffa) non riescono a far quadrare il cerchio. Sono tutte lì, Fourmaux, Breen e Loubet, in fila dall’ottavo posto. Vien da dire che la ibrida di M-Sport non sia così indovinata come lo fu a suo tempo la WRC Plus del precedente regolamento al debutto, e da ripetere che Wilson non ha un solo Pilota all’altezza di un Mondiale, ma naturalmente un pilota buono vuole soldi e anche una macchina che gli dia garanzie. Inverno di riflessioni obbligatorie, a Dovenby Hill.

A fine Rally è annunciata la seprazione consensuale e anticipata tra Hyundai e Ott Tanak. Dopo tre anni l'avventura firmata Andrea Adamo arriva al capolinea. Notizia che non sorprende, ora non è il caso di correre per sapere dove andrà a finire l'estone Campione del Mondo 2019. 

Dal 9 al 13 Novembre, ora, è la volta del Rally Giappone, un ritorno sofferto e lungamente atteso. Non c’è un Titolo da assegnare, non c’è Sébastien Loeb a contendere a Sébastien Ogier, che invece ci sarà, lo scettro dei Master. Il solo fatto  che si torni sugli asfalti giapponesi, peraltro, è già auna bella cosa e un motivo di curiosità e interesse.

© Immagini -Toyota TGR-DAM - Red Bull Content Pool – Hyundai Motorsport – Ford M-Sport

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