WRC 2022. Rally RACC D2. L’Insistenza di Ogier è la resa di Rovanpera?

WRC 2022. Rally RACC D2. L’Insistenza di Ogier è la resa di Rovanpera?
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Venerdì ancora qualche dubbio, Sabato la direzione è chiara. Sébastien si va sbarazzando del giovane rivale cui offre la lezione del migliore. Il Risveglio Hyundai è la bella notizia, Neuville orgoglioso un bel prodotto di Spagna
23 ottobre 2022

Salou, Spagna, 22 Ottobre.  Se alla fine della prima giornata di gara la cosa più bella era quel misto di emozione-dubbio su come sarebbero stati spartiti i pesci e i pani del Rally RACC 2022, alla sera del sabato si può star certi che… non c’è trippa per gatti. Sébastien Ogier è il migliore, anche se corre poco e si fa vedere ancora meno. Idealmente il fuoriclasse francese secondo nella storia di tutti i tempi soltanto a un altro Asso francese, è la figura dell’uragano. Meno male che si vede in giro poche volte, cosicché statisticamente i danni che può produrre sono limitati. Altra cosa è, invece, quel che quei danni, anche episodici, possono produrre nella psicologia di chi li subisce. Probabilmente è la domanda che si sta ponendo anche un neo Campione del Mondo, tale Kalle Rovanpera che oggi, un Rally appena dopo, vede il suo Titolo più come un’eredità piovuta dal cielo che come una conquista.

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Esagerando, questa è un po’ la sensazione che origina dal risultato della seconda giornata di gara del Rally RACC di Catalunya, che dipinge l’avvicendamento generazionale come l’abdicazione da parte del predecessore. Tra l’altro la stima del danno diventa impietosa quando si pensi che Ogier sale sulla nuova Rally1 di Toyota solo saltuariamente, dopodiché la porta al più alto livello di competitività come fosse una utilitaria. Ogier torna ad essere il dominatore e Rovanpera deve subire la lezione del Maestro. Vale comunque la lezione del divario di esperienza, e in questo senso tutto è ricondotto a una logica piuttosto ferrea e ancora valida nei Rally

Presto detto. Venerdì sera Ogier era in vantaggio di un soffio per una prestazione solo di pochissimo più redditizia rispetto a quella prodotta da Rovanpera. Sabato, quando ci si aspettava che il finlandese si ribellasse al destino, il francese ha, invece, ribadito con maggiore autorità, fugando ogni dubbio fosse mai sorto. Peraltro, sia Ogier che Rovanpera non dovevano dimostrare nulla a nessuno. Da una situazione marginale si è passati a uno show esemplare. Ogier ha vinto 3 delle 6 Speciali effettuate (la prima Montmeli l’aveva “vinta” Greensmith che, distruggendo l’ennesima Puma Rally1 aveva costretto alla cancellazione della Prova), ed è stato sempre in testa al Rally. Rovanpera non ne ha vinta una ed è scivolato inesorabilmente indietro. Francamente, nonostante i problemi di sottosterzo della sua Toyota e il rigore dichiarato nel non voler assumersi alcun rischio, questo genere di giustificazione non necessaria sembra rappresentare più la voglia di defilarsi che la paura di perdere il comunque episodico confronto diretto.

Dal contesto, che porta all’ennesimo applauso per la classe di Ogier, spunta il risveglio Hyundai, che vince le restanti tre prove speciali distribuendo i successi equamente, prima Neuville, poi Sordo e infine Tanak. Una a testa è il modo migliore per dimostrare che il merito è più dei progressi della i20 Rally1 che nel valore dei Piloti, ma soprattutto che a Alzenau non si è lavorato a vanvera alla ricerca dell’impossibile, ma su un piccolo passo concreto che produce un meritato e bel sospiro di sollievo.

Con Ogier sempre più solo in testa, oltre 20 secondi di vantaggio, Neuville riesce a far meglio di Rovanpera, e sia Tanak che Sordo meglio di Evans, il ché è un’altra dimostrazione del progresso Hyundai rispetto allo “standard” Toyota, ultimamente una vera e propria unità di misura dell’efficienza. Non parleremo più di Ford e delle sue Puma senza-denti, ci dispiace troppo per i suoi (tantissimi) tifosi che mordono il freno e si incazzano. I risultati parlano chiaro, e le scelte che hanno portato a tutto questo gridano vendetta.

Domenica, giornata conclusiva di 4 prove speciali, può rimodellare un podio già seriamente organizzato, e che difficilmente può escludere uno degli occupanti in favore dell’ascesa di Tanak (per non parlare degli altri). Il gran finale va visto solo come ultima possibilità per Rovanpera di valorizzare e validare la propria successione già di fatto acquisita. Ecco un altro motivo di importanza del power stage.

© Immagini -Toyota TGR-DAM - Red Bull Content Pool – Hyundai Motorsport – Ford M-Sport

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