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Bra, Cuneo, 28 Ottobre. Il 2022 del WRC è arrivato prima dell’autunno. Ancora prima del Rally Monza che chiuderà la stagione. La Hyundai i20 Coupé WRC 2022 è scesa dal ventre dei camion Hyundai Motorsport e ha divorato le prime strade italiane. C’è una parola d’ordine che riunisce le sensazioni dei tre giorni di avvincenti complicazioni riunite nel paniere di felicità dell’innovazione: è “Muchos Nachos!”, come Banzai! un grido di guerra che fornisce risposte anche alle domande che non si sanno ancora fare correttamente. Non esiste ancora una letteratura della novità, e Muchos Nachos è quando si sa che la sensazione è forte ma non esattamente in che direzione va. Muchos Nachos è quando non si può dare una risposta e si deve essere evasivi ma gentili. Muchos Nachos è il responso quando si chiede un numero che nessuno conosce ancora e si può avere solo una percezione di qualità. È la parola d’ordine che da la carica e che scioglie l’entusiasmo, anche quando questo è solo indiziale. Per esempio quando per la prima volta passa una WRC spinta dal proprio inverosimile silenzio e si è stati testimoni di un momento storico, di un cambiamento epocale. Muchos Nachos, per tagliar corto, è enfasi positiva e sdrammatizzante.
Giusta enfasi. Tre giorni di un test particolarissimo, ovvero la simulazione di un intero Rally. L’Hyundai Rally Simulation Italy è l’evento privato, ma di portata globale, che porta a battesimo in terra italiana la nuova i20 Rally1, figlia del futuro, dei nuovi regolamenti e dell’evoluzione delle Plus in senso ibrido. Al centro della scena, la Macchina, la i20 Coupé WRC 2022 “banalizzata”. Non è il caso di dire “mimetica” perché la texture del wrapping basata sulle “N” delle serie “cattive” di Hyundai è una livrea intrigante che non mette ansia all’attesa di quella definitiva.
Il teatro del reality Hyundai sono le strade del Piemonte attorno all’epicentro di Bra e del Rally di Alba, strade di “casa”. Il “libretto” è il programma di un intero Rally, prove speciali, trasferimenti, service, tutti i retroscena di una gara vera e propria. 3 giorni, 21 Speciali per complessivi 420 chilometri, Power Stage compreso, poco meno di 1.500 chilometri in totale. Due differenze rispetto al Rally tradizionalmente riconosciuto. Una piccola, le speciali sono corte e ripetute più volte in successione, e una grande: non ci sono avversari! Niente è più stimolante che cercare di battere sé stessi dando il massimo pur in completa assenza di riferimenti.
C’è la nuova i20 prototipo dell’era ibrida, ma non c’è la i20 che sta battagliando per un Titolo a stagione non completata. Ci sono i Piloti della formazione ufficiale Hyundai Motorsport, Tanak, Neuville, Sordo, e i rispettivi navigatori Jarveoja, Wydaeghe e Carrera. C’è lo stato maggiore del Reparto Corse di Alzenau, Andrea Adamo e tecnici, cronometristi e commissari di percorso sulle strade chiuse… e ci siamo anche noi invitati per completare la scena con la parte meno influente sotto il profilo tecnico, la più curiosa e indiscreta, moderatamente liberati dalle strettoie dell’anticovid che ci ha tenuti lontani dai tendoni delle Factory. Lo scenario è completo, insomma.
Sulla tabella dei tempi e delle distanze c’è una voce nuova, Battery Charge. Compare 5 volte nei tre giorni del programma, grosso modo ai riordini. E qui si parte per la tangente delle grandi novità, di quel complesso di modifiche e introduzioni che fanno delle WRC 2022 il capitolo totalmente nuovo auspicato, e imposto, dal nuovo Regolamento. La novità più grossa è l’introduzione dell’ibrido con i motori elettrici, ma nuovi sono i criteri applicati ai telai, alle aerodinamiche, a differenziali e cambio. Dal punto di vista estetico le nuove WRC 2022 non saranno così diverse dalle attuali, ma sotto la “pelle” di compositi del velo di carrozzeria il mondo cambia radicalmente.
Il Pack Elettrico è integrato nel sistema che ora prende il nome di Power Train, e arriva a “scatola chiusa” uguale per tutti. Verificarne le prestazioni al banco o su previ tratti fornisce un dato di performance quasi fine a sé stesso, provarlo sulla distanza del Rally significa interpretarne il livello di competitività e, appunto, di integrazione. Le nuove WRC avranno la spinta del “termico”, che non è cambiato, più un “plus” elettrico da gestire ai service, negli attraversamenti dei centri abitati e come “booster”, tutto secondo regole che devono ancora essere definite nel dettaglio, ma che cambiano la fisionomia della Gara e della gestione tattica, aggiungendo altra operatività e necessità di collaudo e adattamento. In più le nuove WRC dovranno fare a meno del differenziale centrale, delle “palette” del comando del cambio, di parte dell’effetto aerodinamico di cui hanno goduto negli ultimi 4 anni.
Da qui l’incredibile valore assoluto della simulazione, un test esteso che contempli tutti i cicli di attività della macchina e della squadra durante una gara, per una impressionante cascata di dati, valori di performance e un fondamentale dato iniziale relativo all’affidabilità del complesso. Manca il tifo degli appassionati a bordo strada, ma state sicuri che la tensione dentro e fuori dall’abitacolo della ultima vettura laboratorio prima della costruzione dei prototipi definitivi per la stagione 2022 non è inferiore quella dell’agonismo.
Road to Monte-Carlo, 17 gennaio. In Bocca al Lupo!
© Immagini - PB - Hyundai Motorsport