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Ginevra, 7 Agosto. Con una notizia che non è certo un lampo a ciel sereno, arriva anche la conferma dell’annullamento del Rally del Giappone. Il Forum8 Rally Japan, in programma dall’11 al 14 Novembre, non si fa neanche quest’anno, e l’attesa ultradecennale del ritorno del Rally asiatico nel circuito del Mondiale si allunga di un altro anno, il secondo consecutivo. Inutile dire che la ragione della cancellazione non è niente di nuovo. Pandemia, numeri che aumentano e conseguenti situazioni internazionali che si complicano lasciando in prospettiva un corridoio sempre più stretto e buio. Formula 1 no, MotoGP no, inevitabilmente WRC no. Vien da dire che le Olimpiadi di Luglio-Agosto, che già erano nominalmente quelle del 2020, sono passate per una forzatura e per il rotto della cuffia.
Come si ipotizzava da lontano allorché il bel Rally Monza non era stato incluso nel calendario di quest’anno, non ufficializzando neanche una eventuale posizione di recupero-riserva, il secondo Rally italiano già abbondantemente collaudato e piaciuto lo scorso anno, torna prepotentemente sul tavolo della discussione. Anche per questo aspetto della questione, tuttavia, non esiste ancora alcuna ufficializzazione per cui, pur “sospettando” fortemente, ci asterremo dal pronunciarci al riguardo. Eppure ce ne viene voglia, e se dovessimo per astrazione rappresentare un movimento dei cavalieri della bilancia, vorremmo soffiare forte da quella parte. Per l’idea rivelatasi niente male del Circuito e per l’affascinante parte sviluppata sulle montagne del bergamasco. Insomma, vedremo quando decideranno (o meglio quando ci diranno quel che hanno deciso).
L’occasione è buona per (s)parlare un po’ di qualche altra situazione che cala sul Mondiale come un preludio di novità di un certo peso. Posto che ci avviciniamo ormai a grandi passi al cambio di Regolamento, quello che introdurrà il cinema dell’ibrido, è il sedile-mercato a incuriosire parecchio, come al solito.
La “bomba”… di carta è l’annuncio di semi-consensuale separazione tra Suninen e M-Sport. Dopo cinque stagioni di tira e molla il 27enne finlandese non continuerà con la squadra di Malcolm Wilson. O viceversa? Io direi di sì, almeno in compartecipazione visto il conto aperto con il carrozziere. Il ritorno di Ford a una presenza meno eterea impone una certa assunzione di responsabilità da parte del Manager, soprattutto in vista del debutto della nuova WRC Rally1 associata al marchio Puma. No Suninen, e il fatto che il Pilota corra il prossimo Finlandia con una “neutrale” Polo non aiuta certo a capire, per il momento M-Sport va avanti con il figlio neo-prediletto Fourmaux e il figlio riconosciuto Greensmith. Ma potrebbe non bastare ed ecco, allora, che si affacciano le ipotesi… scontenti. Per esempio Lappi che è fermo da due stagioni, per esempio Breen che aspira giustamente a un sedile tutto suo in un programma completo, per esempio Loeb che è andato a chiacchierare a Dovenby Hall e dal quel momento non si fa che chiacchierare sulla faccenda e sull’ipotesi.
Dall’altra parte del magnete mercato c’è la posizione di Ogier. Sarà davvero un programma a mezzo servizio per la possibilità di nuove esperienze? Questa volta appare probabile, e così oltre a Rovanpera, Evans e il promosso Katsuta, che salterà l’Acropolis per un problema di famiglia del navigatore Keaton Williams, ecco spuntare di nuovo Lappi, che intanto affitta una Yaris per il Finlandia, gara che ha vinto nel 2017 proprio con la Macchina giapponese.
Intanto, pronti e impazienti per il Rally degli Dei. È il Rally spacca-macchine del recordman leggendario Colin McRae, 5 volte vincitore, nuovo test di “durata” dopo il redivivo Kenya. “Seb” ha 38 punti di vantaggio su Neuville e Evans, e Toyota 41 su Hyundai.
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