WRC 2021. Monte-Carlo. Ogier (Toyota) 8 Volante. Vittoria e Record

WRC 2021. Monte-Carlo. Ogier (Toyota) 8 Volante. Vittoria e Record
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È Seb Ogier e finale record dell’89° Rallye Monte-Carlo. 8 prove speciali vinte, il Power Stage, in testa dalla seconda Speciale del Venerdì. L’8° successo al Monte-Carlo. Evans e Neuville sul podio, Tanak out, Rovanpera in crescita. Condizioni come sempre difficili
24 gennaio 2021

Monte Carlo, 24 Gennaio. Domenica. Finisce come un giorno importante, con un record dell’evento e personale. La vittoria è di Sébastien Ogier e Julien Ingrassia, chiarissima e indiscutibile, per la prima volta con la Toyota Yaris WRC. Il record è quello del numero di successi, otto vittorie al Monte-Carlo di cui sei consecutive, una più di Loeb, una più di… Ogier che aveva saltato l’appuntamento con la strisciata lo scorso anno, quando a vincere fu Thierry Neuville.

L’ultima giornata del Monte-Carlo 2021 è segnata dalle condizioni delle strade. Tanto per cambiare. Neve, ghiaccio, umido a volontà. Per non correre rischi, la scelta è obbligata. Quasi tutti montano chiodi e portano chiodi di scorta in bauliera. Tutti tranne le due Hyundai. Tanto per cambiare. Ma non bastano, e già la prima, primo passaggio sulla Puget-Theniers – La Penne, puzzle di vecchie glorie d’asfalto per 13 chilometri scarsi, impone il suo rigido regime fiscale. In molti scivolano via e se la cavano, Rovanpera no, fora e perde quel minuto che rilancia Neuville. Tanto per non fare sconti, comunque, vince ancora Ogier che prende le distanze da Evans.

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Condizioni ancora peggiori, se possibile, sulla successiva, inedita Briançonnet – Entrevaux, che poi è la prova generale del Power Stage. Niente Assistenza, infatti, per l’economica Domenica del “Monte”, solo un cambio di gomme in dirittura d’arrivo del Rally. Gestione da studiare bene. Semplicemente, è difficile stare in strada, e nessuno ha da guadagnare la benché minima parte di quello che può, invece, perdere. Il ritmo cala, ma non l’attenzione. Cambia leggermente il risultato. Neuville porta a due il contatore personale e si impone su Evans e Ogier, però non cambia niente. A parte Greensmith che mette quasi un minuto nella fattura salatissima che il Monte-Carlo di quest’anno sta rimettendo a M-Sport. È inutile, se vuoi vincere, o per lo meno fare bella figura, accanto ai giovani devi mettere almeno un buon maestro. Altrimenti è poi inutile lamentare l’inconsistenza dell’insieme. Facile a dirsi, certo, in fondo il Maestro e gli straordinari risultati di appena 3 e 4 anni fa erano costati parecchio.

Secondo passaggio sulla Puget-Theniers – La Penne. Meno difficile. Ma non facile. È l’ultima “al risparmio gomme”. Il miglior Sordo del Rally fin qui, un buon Neuville, consistente, un cauto Evans e un ancora più prudente Rovanpera. Sopra a tutti ancora volta Sébastien Ogier, che va via liscio verso la sua settima vittoria. Si comincia a scommettere. È il primo Power Stage dell’anno. Se ogni Prova Speciali sin disputate qui poteva essere una lotteria, immaginate allora cosa potrebbe essere l’ultima Briançonnet – Entrevaux con gli extra punti in palio. Al totalizzatore esce l’ipotesi di un Ogier in scioltezza assoluta, tanto per capire il livello di efficacia e comfort del francese a Casa sua. Molto da perdere per chiunque. Ma il Mondiale si gioca anche su quei punti che si guadagnano, o che non si concedono agli avversari.

Non importava scommettere, nessuno se la sente di prendere rischi e anche il Power Stage esce come, in fondo, l’intera ultima giornata del Rally. Sottotono, verrebbe da dire, diciamo prudente. Tre Toyota per i primi tre posti della Speciale, i “solito” Ogier, Rovanpera, Evans. Forse solo Ogier ci ha messo qualcosa di più, ma il 90% è sempre classe. Vittoria e 30 punti. Un inizio perfetto. Al fuoriclasse francese di Toyota è bastato metterci quel dieci per cento in più per regolare un conto perennemente in sospeso: quello con i suoi record. Otto prove speciali vinte, 8 Monte-Carlo vinti! Evans è ripartito su un piano di evidente consapevolezza. Adesso riesce a gestire l’intero arco delle variabili con grande precisione e sicurezza. Il secondo posto a mezzo minuto da Ogier ne è la prova. Neuville, a oltre un minuto, riesce a difendere senza particolari ansie il terzo posto, che alla resa dei conti è utilissimo e importante, soprattutto per la Squadra e soprattutto alla luce della sfortunata prova di Ott Tanak, che come l’anno scorso deve rimandare la partenza della propria stagione (tra l'altro, beffa oltre al danno, Tanak è stato penalizzato di un "turno", con la condizionale, per aver raggiunto il Parco di Assistenza a Gap su tre ruote). Rovanpera sembra ancora un gradino al di sotto del Belga, ed è naturale visto il divario di esperienza. Io, tuttavia, inizierei a stare attento, il giovane Kalle è già molto più che un terzo incomodo. E comunque sia, il debutto di Jari-Matti Latvala sulla panchina del Team Toyota Gazoo Racing non poteva essere più bello. Quanti altri “Mister” esordienti possono vantare una doppietta al Maracana del Rally?

Nessuna novità dal fronte delle WRC2. Andreas Mikkelsen e Ola Floene inaugurano alla grande la loro stagione Skoda, vincendo con relativa facilità davanti ad Adrien Fourmaux ed Eric Camilli. Campionato interessante. Bene Ogliari e Granai, Citroen C3, primi degli italiani e noni in WRC3

 

© Immagini ACI -Toyota TGR-DAM, RedBull Content Pool – Hyundai Motorsport - Pirelli

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