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Marmaris, Turchia, 20 Settembre. Vincono Elfyn Evans, Scott Martin e Toyota, ma ci si arriva pian piano. Non c’è pace. Se la Yesibelde era stata la bestia nera del Sabato, la Cetibeli diventa il carnefice della Domenica, anzi dell’intero Rally Marmaris Turchia 2020.
Come ormai abbiamo visto, tutto accade all’inizio. Del giorno, del giro, del week end. Con una precisione da sceneggiatura raffinata e perversa. La Cetibeli, 38 chilometri, è non solo lunga ma difficile, “impestata”. È la prova speciale iconica, e quest’anno impietosamente significativa, del Rally turco.
E arriva tutto insieme. Bucano Ogier e Neuville, e bucano anche Loeb, Rovanpera e Lappi. Tutto il podio del Sabato sera deve lavorare di crick e veder passare il “miracolato” della Cetibeli, il sino ad allora “trasparente” Elfyn Evans. Il gallese guadagna tre posizioni in un colpo solo e balza al comando. Al termine del primo giro dell’ultimo giorno, Neuville, Ogier e Loeb inseguono lontani, tra i 40 e i 50 secondi. Tre Toyota nelle prime 5 posizioni, la sensazione è che i giapponesi abbiamo colmato il gap di competitività con le Hyundai così evidente in Estonia. La verità è che tutto dipende dalla sconcertante catena di eventi. Il Rally ha cambiato faccia ancora una volta.
Pur cercando di sdrammatizzare, si lamentano tutti, anche Ogier che in ottica di Campionato, tuttavia, non è messo poi così male. Anche Tanak ha il suo da fare con un intercom che funziona ad intermittenza, ma c’è tempo, il suo obiettivo è la Marmaris, dopo la Cetibeli più lunga la più corta per la chiusura del Rally in regime di Power Stage.
Dopo il service di 40 minuti al parco di assistenza di Marmaris, l’incubo della seconda Cetibeli. Poco da osare, sulla carta, e gomme da risparmiare per quei dannati 5 punti, sempre più importanti ogni Rally che passa, del Power Stage. Tutti, tranne uno, hanno qualcosa da recriminare, il fatto stupefacente è che, per una volta, quei tutti hanno lo stesso motivo: una foratura di troppo.
Ma non è finita. Non ancora. La Cetibeli non perdona neanche in questo finale ormai da decimazione. La nuova foratura di Lappi? No, film già visto. Il “drama” è di Ogier e Ingrassia costretti al ritiro. Motore. Quel numero 17 sulle fiancate della Yaris non ha portato fortuna e no, non è più un week end utile per l’asso francese. Il testimone della corsa in ottica di Campionato passa nelle mani del cugino belga, Thierry Neuville. Elfyn Evans e Scott Martin sempre al comando quando manca l’ultima Marmaris, Power Stage, all’appello della carneficina turca.
Si conclude dunque sugli arrabbiati sei chilometri della Marmaris. A Neuville vanno i 5 punti per un buon conto complessivo e una bella soddisfazione finale. Tanak si deve accontentare dei 4, il grande Evans non si risparmia neanche nel Power Stage (nessuno lo obbligava) e raccoglie altri 3 punti. Rovanpera stesso tempo di Evans, Loeb chiude la “cinquina”.
Elfyn Evans e Scott Martin vincono il Marmaris Rally Turchia e passano al comando della graduatoria del Mondiale. Bel colpo Toyota. Thierry Neuville e Nicolas Gilsoul, secondi, portano tanta acqua al mulino personale e di Hyundai, Sébastien Loeb e Julien Ingrassia terzi, sì, bene, sono sempre loro. Rovanpera e Huttunen sono ai piedi del podio (ma lontani da Maestro Loeb) e bel colpo di Gus Greensmith, quinto e migliore risultato di carriera, e primo delle tre Ford M-Sport.
Non eravamo stati così teneri con Evans. Forse perché dopo il fantastico exploit del Rally Svezia, lo volevamo “cattivo” ad ogni occasione. Invece l’idolo del popolo gallese ha scelto un profilo più basso, discreto. La forza del binomio Toyota-Evans è anche nella perizia del Pilota ad adattarsi alla vettura in modo da portarne avanti concretamente messa a punto e sviluppo, per cui non deve sembrare strano che l’apparentemente sempre affannato Pilota possa concedersi un margine, in questo caso vincente, di sicurezza. Di fatto Evans dimostra di essere veloce e, soprattutto, assai consistente (una sola vittoria di Speciale in Turchia, contro per esempio le 7 di Neuville, ma è quanto basta).
WRC2, è vittoria e leadership di Tidemand e Barth, Skoda, WRC3 è Kajetanowicz e Szczepaniak, ancora una Fabia R5.
Il Mondiale WRC dopo cinque Prove (strano - vero? - contarne così tante nella stagione che ha rischiato di andare a monte!). Erano al comando Ogier, Evans e Tanak separati da 13 punti in tutto. Ora la situazione è questa: Evans sale a 98 punti e allunga su Ogier, che conserva il secondo posto ma ora è a ben 19 lunghezze dal compagno di Squadra. Neuville, che sale a 65 punti, si avvicina a Tanak e Rovanpera, intanto per la corsa al terzo posto.
Meno di un mese ed è apoteosi WRC con il Rally Italia Sardegna, 8-11 Ottobre!
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