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Marmaris, Turchia, 19 Settembre. Prima Speciale del Sabato, la terza del Rally. Neanche 30 chilometri in tutto e Ott Tanak è fuori. Non è una toccata e fuga, per l’estone è un problema di sterzo improvviso, e senza avvertimenti. È la fine del sogno turco e un nuovo, duro colpo al programma di difesa del Titolo. È il primo colpo di scena negativo che si mette di traverso sulla strada del Rally Marmaris Turchia. Il primo in positivo era stato la subitanea leadership di Loeb. Stessa Macchina, destini diversi. È anche una di quelle circostanze che, partiti male, invece di rimediare si rovina definitivamente tutto. Il problema alla i20 Coupé è di facile soluzione, Tanak rientrerà domenica affamato dei punti del Power Stage. È tutto quello che può fare il Campione del Mondo.
Un altro piccolo colpo di scena, poco più avanti. Loeb non azzecca la scelta delle gomme e arriva a fine Speciale sulle tele. L’atmosfera si scalda. L’alsaziano lascia lì con interessi da usuraio il piccolo vantaggio accumulato Venerdì e scende al quarto posto. Tutto da rifare.
La buona notizia è che Ogier porta alla vittoria la Yaris, di quel tanto che consente al 6 volte Campione del Mondo di rovesciare la situazione creatasi con una partenza difficile. Ogier passa al comando del Rally, Neuville è secondo in speciale e nella generale provvisoria. Sembra chiaro che il Turchia 2020 è per pochi, collaudati protagonisti. Evans è terzo, ma non così “arrogante” come ad inizio di Campionato, ed è già “tassato”. Insomma si torna ai santi vecchi. Ogier contro Neuville, ed eccolo là, il terzo incomodo Loeb.
Coadiuvato da una Toyota a punto, Ogier sembra poter prendere un piccolo vantaggio sul comunque presente ed efficace Neuville, ma ecco che arriva un altro colpo di scena. Il Rally sale di tono ancora una volta, e ancora volta è l’antico duello Ogier-Neuville che lo anima.
Strana la vita. Abbiamo parlato molto d’altro e d’altri, negli ultimi tempi. Tanak, Evans, Rovanpera, come aprendo una finestra su un mondo nuovo, e invece è il mondo di sempre, quello che, per esempio, ogni anno vuole Ogier in procinto di ritirarsi e ogni anno imperturbabile in lotta per il Titolo. Quello stesso Mondo in cui a volte si è dato Neuville per spacciato, troppe occasioni buttate, e invece il belga c’è, eccome.
Insomma, alla fine del primo giro Ogier ha vinto due volte e Neuville una, il francese è in vantaggio sul belga di un secondo “abbondante”. Si parte per il secondo e ultimo del giorno ed ecco, ci risiamo. La lunga Yesibelde, 32 chilometri, non perdona. Ancora Loeb sulle tele, ma il danno non è grave, e questa volta il colpo di scena è Ogier che buca l’anteriore sinistro, perde trenta secondi e si rimette e disposizione degli avversari. Neuville sale al comando con un nuovo exploit, il vantaggio è confortevole. Il Rally cambia faccia. Ora Neuville deve amministrare e l’interesse del momento è per il resto del podio, Evans, Ogier e Loeb al lavoro.
Neuville vince ancora due volte e porta a quattro il numero dei successi personali, Ogier torna nel vivo della questione e, nonostante un intermittente problema al comando del cambio, scavalca Evans. Il colpaccio di fine giornata, tuttavia, è ancora di Loeb, che vince l’ultima e torna al secondo posto, 30 secondi da Neuville e perfettamente appaiato a Ogier. Ancora due Hyundai al comando, seguite dai plotoni compatti delle tre Toyota, Ogier, Evans, Rovanpera, e delle Ford, Suninen, Lappi e Greensmith. È bene chiarire subito che, oltre il podio, si parla di minuti di ritardo.
Il finale di domenica evidentemente chiarirà alcuni concetti su cui oggi è difficile mettere la mano sul fuoco. Che farà Loeb? Cercherà in tutti i modi di tenere dietro Ogier. Per una questione di Squadra, certamente, ma non solo, poiché in questa bella vicenda di Sport c’è da sempre qualcosa di “personale”. Che farà Tanak? Forte di una macchina che… va forte, probabilmente non si lascerà scappare i 5 punti del Power Stage. E che farà Neuville? Oggi sarei pronto a scommettere che vincerà lui. Non solo perché è in testa. È in forma, motivato ovviamente, e con una grande, rassicurante Macchina tra le mani. È dall’inizio di questo lunghissimo anno che penso a Neuville come al predestinato..
Va bene, mi sono sbilanciato un po’ troppo. Mi sono lasciato andare. Tuttavia la sensazione che al belga dagli occhiali rossi le cose inizino ad andare per il verso giusto è forte. Certo, la classifica dice ancora forte e chiaro Sebastien Ogier. Staremo a vedere.
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