WRC 2020. Rally Mexico. Full Ogier (Toyota) è vittoria, leadership e record

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Corsa preventivamente interrotta alla fine della giornata di Sabato, al termine della PS21. “Monco” della domenica, e definito nelle sue linee essenziali già Venerdì, il Rally si conclude con il ritorno alla vittoria di Sebastien Ogier
15 marzo 2020

Guanajuato, Messico, 15 Marzo. Ancora sotto shock per la preventiva interruzione del Rally, con la decisione di chiuderlo al termine della Prova Speciale numero 21, la Rock & Rally León, il 17° Guanajuato Mexico scivola fino alla fine per l’inerzia impressa dalla rocambolesca tappa di venerdì.

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È la prima vittoria di Sebastien Ogier con Toyota, la sesta in otto anni e quattro differenti vetture, il record di Sébastien Loeb raggiunto e uguagliato. È mancato un giorno di Gara, lo spettacolo del Power Stage, la sfida finale per quei pochi maledetti e subito 5 punti. Non sono mancati i contenuti, non è mancato lo spessore.

Peccato che non è aria di festa per nessuno!

Sia Tanak che Neuville sono tornati in Gara dopo gli incerti del giorno precedente, rispettivamente una “toccata” da 45 secondi e uno stop elettrico da dieci minuti, ma con le ali ferite volando basso su un Rally che ha dato loro qualcosa, più che altro un’impressione di competitività, e ha tolto di più, ovvero la possibilità di confrontarsi e di contrastare il ritorno di Sebastien Ogier. Beh, certamente peggio era andata a Esapekka Lappi. La sua Ford era stata divorata dalle fiamme al termine della settima prova speciale, e le successive due erano state cancellate.

Ott Tanak, Hyundai i20 Coupé WRC
Ott Tanak, Hyundai i20 Coupé WRC

 

Ogier, in ritardo al termine della prima El Chocolate stravinta da uno stratosferico Tanak, si era ritrovato in testa e con un vantaggio sensibile, e aveva guadagnato la possibilità di gestire con relativa sicurezza uno dei Rally più “sinistri” dal punto di vista degli imprevisti di terreno. Era la chiave di volta della strategia di Ogier. C’è da dire che in ogni caso il sei volte Campione del Mondo aveva meritato pienamente il primato, proprio per quella perfetta e riconosciuta capacità di gestire alla perfezione le situazioni più delicate.

Tutto scritto venerdì

E si arriva al sabato del Mexico. Già alla fine del giro del mattino, dopo il primo passaggio sulle Guanajuatito, Alfaro e Derramadero, Ogier raddoppia. Perfeziona il proprio vantaggio su Tanak e Evans e consolida definitivamente quello sul più diretto inseguitore, in quel momento l’impeccabile Teemu Suninen sulla prima e superstite Fiesta M-Sport.

La Toyota vola. Ogier vince la più lunga del giorno, la Guanajuatito di 24 chilometri, e ottiene due piazzamenti alle spalle di Tanak, PS Alfaro, e Tanak, Derramadero. Quasi fatta. Agli avversari restano obiettivi marginali.

Tanak è a caccia di Suninen, ormai vicino al suo secondo posto sul podio. Neuville, che ha “cambiato” il suo ordine di partenza andando a prendersi una penalità, è alla ricerca di qualche spunto e di qualche… punto da portare alla banca del Team Hyundai Motorsport, non in particolare stato di grazia e di fortuna a questo giro.

Evans continua allucinato a pagare le rate del debito di ordine di partenza, non si aspettava che fosse un tale inferno, Rovanpera ha ben poco da guadagnare e molto da perdere, e si accontenta di esplorare le sensazioni di un ragazzino che si ritrova a partire tra i primi e a pulire la strada per la prima volta. Rally in discesa per Ogier, in salita per Suninen, frustrante per Neuville. Tanak non ha troppi pensieri per la testa. Deve solo darci del gas.

Sébastien Ogier, Toyota Yaris WRC
Sébastien Ogier, Toyota Yaris WRC

 

Con il secondo, e ultimo giro del Rally, lo show di Ogier si ferma. La vittoria sulla prima Guanajatuto è stata eloquente e decisiva. Ogier e Ingrassia non hanno più niente da dimostrare né da andare a cercare, da sé stessi e dalla Toyota.

Il ritmo cala e la tappa si sviluppa sul recupero di Tanak all’inseguimento di Suninen. L’estone vince due Speciali e sorpassa il finlandese al termine della seconda Derramadero, un calo dei freni della macchina di Suninen, nel finale, ininfluente. Tanak va a conquistare d’autorità quel secondo posto che all’inizio del Rally poteva stargli solo troppo stretto, ma che alla fine vale praticamente l’intera trasferta di Hyundai Motorsport. Difficile scegliere tra sfortuna e difetto, dipende molto dal lato da cui si vedono le cose, la i20 Coupé sembra migliorata e comunque sia Neuville non riuscirà ad andare a punti, ma darà dimostrazione di grande versatilità vincendo la seconda Guanajuatito e le ultime tre, cortissime prove “cittadine”.

Momento magico e triste

Il podio messicano è eccellente. Ogier, poi Suninen che è autentica rivelazione di carattere (e in certa misura conferma della versatilità della Fiesta in declinazione M-Sport), infine Tanak, che a conti fatti è riuscito a recuperare ben poco del ritardo che aveva “maturato” nella 4^ Speciale rispetto a Ogier, ma del quale resta la quasi “leggendaria” esecuzione sulla prima El Chocolate.

Evans ha sofferto, ma era nel conto, e Rovanpera, “apprendista” di grande talento, non si è lasciato impressionare dalla durezza del Rally e ha chiuso al quinto posto, tre “Toy” nei primi cinque, seppure piuttosto distante dall’agitato Evans. Il più esperto Pontus Tidemand è sesto assoluto e primo del WRC 2 con una Skoda Fabia R5 Evo.

Pontus Tidemand, Skoda Fabia R5 Evo
Pontus Tidemand, Skoda Fabia R5 Evo

 

Il momento è triste e magico. Si deve tornare in fretta a casa e non c’è tempo per festeggiare. Sebastien Ogier ha davvero fatto il pieno. È felice ed è completamente sparita quella smorfia di evidente disappunto che troppe volte, nel recente passato, abbiamo visto sul suo viso. La magia è personale, del Team Gazoo Racing, di Akio Toyoda e di Toyota che si aggiudica il Rally Mexico per la prima volta nella Storia e che proprio qui ha sofferto e sbagliato parecchio da quando è tornata al WRC. Sempre lo stesso problema, surriscaldamento.

Con la vittoria al Guanajuato 2020 Ogier eguaglia il “vecchio” record di successi messicani detenuto da Sebastien Loeb. La sesta vittoria consente al fuoriclasse francese di portarsi in testa alla classifica del Campionato del Mondo. Con il secondo posto del Monte-Carlo, il quarto di Svezia e la vittoria messicana, Ogier sale a 62 punti, 8 più del compagno di Squadra Evans e ormai 20 più di Neuville, relegato dallo “zero” al terzo posto. Sempre difficile la situazione di Tanak, quinto alle spalle di Rovanpera con un deficit di 24 punti da risanare.

Ancor prima del finale anticipato del Rally era finito il Mexico di Gianluca Linari e Nicola Arena, al comando di una Ford Fiesta R5, ritirati per la rottura del radiatore, causata da un sasso, durante la seconda e ultima Guanajuatito. Certamente non il risultato che era nelle corde dell’unico Equipaggio italiano in gara.

Futuro. Già cancellato a suo tempo il Copec Rally Chile, previsto inizialmente per la metà di Aprile, e appena rimandato a data da destinare (e da trovare), a causa del coronavirus, lo SpedAgro Rally Argentina in programma dal 23 al 26 dello stesso mese. Adesso si naviga a vista in attesa di veder calare il sipario sul dramma del bisestile. La prossima data “utile” è quella del Vodafone Rally Portogallo, 21-24 Maggio.

© Immagini Toyota TGR-DAM, RedBull Content Pool, Hyundai Motorsport Media

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