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Alghero, 11 Ottobre. Come si dice, Dani Sordo ha concesso il bis. E Hyundai, già che c’era, il tris. Lo spagnolo ha vinto a mani basse, la “Coreana” torna al comando della classifica Costruttori. Neuville vince all’ultimo soffio il bellissimo duello mandato in scena con Ogier. Mancava l’impresa di Tanak all’appello, e l’estone ha vinto il Power Stage rimediando almeno sul piano del morale. Il Mondiale, ora “allungato” dall’arrivo del Rally Monza, è un poco meno “teso” e ancora saldamente nelle mani di un impeccabile Elfyn Evans, peraltro sempre più concreto e duttile, "maturo" per usare un altro luogo comune. Un bel, pardon, bellissimo Rally Italia Sardegna ben al di sopra dei timori e del geniale spettacolo, pur “a porte chiuse”, del grande WRC. Tutto come previsto? Quasi.
È stato il grande Rally di Hyundai, su questo c’è ben poco da obiettare. La Squadra di Andrea Adamo ha fatto banco regio e portato a casa quasi tutto. Per il resto della compagnia solo briciole. L’eloquente doppietta con Sordo e Neuville sui due primi gradini del podio è l’esempio lampante del week end andato a pallino, e il fato che Neuville sia di fatto rilanciato nella pur difficile corsa al Titolo Piloti ne è la conseguenza, forse meno evidente ma concreta.
Dovremmo dunque dire che Toyota riparte dalla Sardegna con le ossa rotte? Nemmeno questo. È vero che quel terzo posto sul podio occupato da Ogier potrebbe essere visto come una piccola umiliazione della Formazione di Tommi Makinen, e che il sorpasso da parte di Hyundai tra i Team è pure un’evidenza di trend, ma poi è facilissimo rimettersi in carreggiata sottolineando che Evans e Ogier occupano ancora le due prime caselle dalla graduatoria provvisoria del Mondiale a due Rally (?) dalla fine della stagione.
Poi si potrà continuare a far polemica sulla validità di una così rigida, o inopportuna, applicazione della regola dell’ordine di partenza in questa occasione, ma francamente, secondo me o si risolve una volta per tutte la questione, per esempio stabilendo un ordine a scelta sulla base di uno shakedown di qualifica, oppure è tutta aria fritta per scaricare i nervi da una parte, Ogier, e ritenere troppo alto il valore della offesa dall’altra, Matton. Tutti i migliori sono passati attraverso il problema, e in fondo il Mondiale è oltremodo interessante anche grazie a queste regole a volte al limite del discutibile.
La Gara, dai. La prima bella sorpresa, poi diventata abitudine, è nella performance stupenda di Dani Sordo e Carlos del Barrio. Semplicemente perfetta. Il binomio iberico ha vinto cinque Speciali ed è stato in testa al Rally dalla quarta fino alla fine. Al traguardo dell’Argentiera i “pochi” spettatori presenti hanno applaudito e si sono inchinati al bis dello spagnolo. È una vittoria importante. Primo perché riscatta e butta nel cestino quella parte di eccezioni sollevate sul successo dello scorso anno, quando fu un colpo di scena nel finale - ricordate il drammatico rallentamento di Tanak? - a determinare quel primato. Secondo perché depone a favore di un particolar feeling tra gli sterrati tosti dell’Isola e le caratteristiche di competitività delle Hyundai. Terzo perché le tre vittorie consecutive delle i20 in Sardegna, Neuville-Sordo-Sordo, si traducono oggi nel ritorno alla leadership della marca nella classifica dei Costruttori.
È stato bello, bellissimo anche il duello tra Neuville e Ogier. Si è risolto sul filo di lana della Sassari Argentiera in un fine mattinata di onde e forte Maestrale, degno e scenografico epilogo di una battaglia elegante e raffinata, non per questo meno acre. Neuville ha vinto due Speciali, Ogier ben sei, il francese è stato il più veloce il Sabato, il belga la Domenica. Dunque è stato duello dalla fine del primo giro del Venerdì. Ogier davanti e Neuville dietro. Poi, a dalla prima Coiluna-Loelle, è stata guerra per il gradino più alto dei due lasciati a disposizione da Dani Sordo, e da quel momento i due Piloti si sono alternati ben tre volte. Ogier ha mantenuto la posizione più a lungo, gestendo inezie di decimi di secondi, Neuville ha chiuso la partita a proprio favore nel finale del Power Stage. Un secondo appena di differenza dopo tre giorni di Rally Italia Sardegna. Anche qui, differenze sottilissime: scelta delle gomme, feeling, un tornante sbagliato, un problemino a te e uno a me.
E Elfyn Evans? A nostro giudizio il gallese ha gestito una delle gare più belle della sua carriera. Mai sopra le righe, il leader del Mondiale è entrato in perfetta sintonia con una suadente prospettiva più a lungo termine (o forse ormai breve?). Si è fatto notare vincendo una Speciale, ha mollato la frizione del mulinello emotivo, ha raccolto un paio di punti anche dal Power Stage. Un quarto posto, davanti a un ottimo Suninen, davvero d’oro per il leader del Campionato.
Purtroppo il gruppo in fuga nella corsa al Titolo, forse perché troppo affollato, si va inesorabilmente sgranando. Rovanpera, che ha “osato” sfidare le insidie del Sardegna, ha messo a soqquadro la sua bellissima serie, che quasi faceva sognare, a un certo punto, il rookie Mondiale. Il finlandese si stacca dal grappolo. Anche Tanak, seppure ancora teoricamente in corsa, non è più così convincente e sarebbe rischioso scommettere su una sua riconferma. Dalla Sardegna l’estone riparte con i cinque punti del Power Stage, che hanno un significato episodico di bravura in un contesto diventato ormai difficile. La situazione: Evans primo a 111 punti, Ogier a 97, Neuville a 87. Tanak altri quattro sotto, Rovanpera a 70 è tagliato fuori. Certo, dopo è l’abisso, e la figura più bella la fa Sordo ottavo con due sole gare e una vittoria, quella stupenda di oggi.
Tidemand migliore WRC2, Huttunen migliore WRC3, Scandola, pur con qualche intoppo nella giornata conclusiva, 16° e migliore degli italiani.
Qualcosa da dire del Rally, del magnifico Italia Sardegna 2020? Molto, ci sarebbe da dire. Quindi vorremmo tornarci sopra con calma. Nel week end si è provato a parlare di Monza e del calendario 2021 uscito durante i primi momenti del Rally. La sensazione è che il giudizio “vero” dovrebbe rimandato per entrambi gli argomenti. Difatti è prematuro parlarne, soprattutto delle 12 date previste nella proiezione incoraggiante della prossima stagione, a meno che non se ne voglia evidenziare la struttura incentrata su una lunga partenza europea. Del Monza Mondiale si prova a ritenerlo una salvifica data in più in una lista pericolosamente corta, ci si immagina poco e quel poco rema contro. C’è chi, più concretamente, propone di rimandare il giudizio… alla fine della prossima stagione, quando si potranno contare i noccioli.
Pensando a Monza a mente sgombra, adesso possiamo spostare l’attenzione, con coscienziosa pazienza e qualche legittima apprensione, sul Rally del Belgio, Ypres, 19-22 Novembre.
© Immagini RIS -Toyota TGR-DAM, RedBull Content Pool, Hyundai Motorsport Media