WRC 2020. Rally Estonia. La Doppietta Perfetta di Hyundai: Tanak e Breen imprendibili

WRC 2020. Rally Estonia. La Doppietta Perfetta di Hyundai: Tanak e Breen imprendibili
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Estonia Mondiale numero 1: sull’albo d’oro il nome di Ott Tanak e Martin Jarveoja. Gi estoni sono stati in testa dalla terza Speciale, inibendo ogni tentativo di disturbo. Stupendo secondo posto di Breen e Nagle, utilissimo il terzo di Ogier e Ingrassia
6 settembre 2020

Tartu, Estonia, 6 Settembre. Ha vinto Tanak. L’epilogo è speculare al pronostico, anzi ancora più chiaro. Tanak era chiamato a confermare e soddisfare i voleri del plebiscito del suo Paese, e Ott ha risposto senza scosse emotive e armato a dovere: tre vittorie di prova speciale, in testa dalla terza fino alla fine, e una Hyundai perfetta che non ti aspetti, mi consenta Signor Adamo. Perfettamente incisivo, stupendamente controllato quando si è trattato di ridurre al minimo il rischio di un imprevisto e di gestire un vantaggio non stratosferico ma preciso, netto, impietoso. Poteva andare diversamente? Francamente, con il senno di poi, no. È la conclusione ideale del primo Rally Estonia Mondiale.

A casa sua, con un certo know-how ambientale che non guasta, la spinta del suo pubblico e di una i20 Coupé perfettamente a punto e magnificamente iper competitiva, Tanak non poteva fallire. Così il primo Estonia Rally Mondiale porta per sempre il suo nome.

 

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Quindi una Hyundai dal salto epocale, capace di rovesciare quella imbarazzante situazione che la vedeva soffrire nei confronti della Toyota? Sì, assolutamente sì. La dimostrazione è nei numeri, nel registro del Rally Estonia. Tre Hyundai in testa alla fine del primo giro di Sabato, due in testa alla fine del Rally, dopo che la i20 di Neuville era uscita nel corso della settima Speciale, ancora Sabato, drammaticamente con una sospensione fuori uso. Un brutto errore, come abbiamo detto un peccato veniale, ma fatale per il belga che ora vede scappar via gli avversari più forti nella corsa al Titolo Piloti.

 

 

Ma la dimostrazione forse più convincente della forza di Hyundai, oggi, è nella gara, nel secondo posto colto da Craig Breen e Paul Nagle. È una dimostrazione quasi commovente che sta a mezza strada tra il cuore del Pilota e la fredda supremazia della i20. Breen stenta ancora crederci, per questo possiamo esser certi che lo stupendo secondo posto conquistato dall’irlandese è figlio della sua generosità e del regalo di competitività delle Hyundai. Breen è sempre stato considerato una buona promessa, un “onesto lavoratore” capace di portare buona acqua a qualsiasi mulino. Oggi il Pilota scelto come battitore libero da Andrea Adamo si presta di più a un ruolo di killer prezzolato capace di “dar fastidio”! La doppietta Hyundai, insomma, restituisce giusta fiducia a Tanak, e la offre su un piatto d’argento a Breen, ora consapevole che con gli “attrezzi giusti” è veloce quanto gli altri big.

 

 

Ogier. Il sei volte Campione del Mondo ha “sbagliato” a rovinare le gomme anzitempo durante la giornata di Sabato. Nel senso che quell’eccessiva usura ha significato l’interruzione di una Gara d’attacco veramente significativa. Difficile dire come sarebbero potute andare le cose se Ogier avesse avuto sotto controllo la perfetta efficienza della sua Toyota. Probabilmente non troppo diversamente, viene da pensare, ed è lì che entra in scena l’Ogier “classico”, capace di gestire e di amministrare la migliore situazione possibile. Una volta acquisita la supremazia su Neuville, in verità un regalo dell’avversario ”storico”, stabilito che Tanak e Breen erano imprendibili e che le Toyota non erano propriamente a loro agio sulle strade dell’Estonia, Ogier ha difeso il terzo posto che, alla luce degli eventi e del corso della prima parte del Campionato può essere considerata con poca approssimazione come una vera e propria vittoria.

 

 

A proposito di Neuville. Ben poco da dire. È lui l’autore, o la vittima, dell’unico colpo di scena del Rally. Diciamo che fino al momento del ritiro, il Pilota Hyundai stava sfruttando al massimo una situazione chiara e che avrebbe anche potuto essere migliore. Possiamo immaginare che, una volta arrivate in tre alla linea del traguardo finale, la Hyundai di Breen si sarebbe anche potuta fermare per lasciar passare la i20 del più titolato, a quel momento, aspirante al Titolo? Non c’è modo né convenienza a cercare una risposta. I fatti escludono Neuville dalla vicenda, totalmente visto che anche il rientro in regime di Super Rally per andare a caccia di qualche punto Power Stage è fallito miseramente, anche quello.

 

 

Invece il Wolf Power Stage della ultima Kambja, 20 chilometri, ha definitivamente chiarito la posizione di Kalle Rovanpera, di fatto mettendo in un angolo il pur magnifico quarto posto di Elfyn Evans. Il diciannovenne finlandese, catapultato prima linea con una Toyota da Tommi Makinen, aveva a un certo punto dichiarato di sentirsi molto bene, confortevole, in quel regime di velocità e andature tipiche delle WRC ultima generazione. In altre parole che la velocità caratteristica di quelle “bestie”, in luogo di creargli preoccupazione, lo divertiva. Sembrava un po’ una sparata, da perdonabile ragazzo, e invece non sono solo le 5 vittorie di Speciale, bensì soprattutto quella schiacciante prestazione vincente nel Power Stage finale dell’Estonia, dove vale incondizionatamente la legge del più veloce, a testimoniare della legittimità delle ambizioni di un giovane di talento ormai particolarmente concreto. Peccato quel minuto di penalità per la faccenda del radiatore in partenza di Speciale. Nulla da fare, punizione inevitabile e giusta, magari un po’ pesante, ma non è il declassamento dal quarto al sesto posto, poi convertito in un quinto assoluto, che mettono in ombra il talento di Rovanpera.

Prima vittoria di Oliver Solberg, Volkswagen Polo nel WRC3, successo e leadership per Mads Ostberg, Cireoen, nel WRC2, quinto posto per Marco Pollara tra gli Junior.

 

 

La situazione generale. Sébastien Ogier sale a 79 punti in testa al Mondiale dopo quattro delle sette prove in programma. Evans, con una seconda Toyota, rinforza il secondo posto a quota 70, Tanak con la prima Hyundai passa dal 5° al terzo posto, a 13 punti da Ogier, e rientra prepotentemente in corsa dopo il passo falso del Monte-Carlo. Neuville, che era terzo, resta fermo a 42 punti che ora significano 37 lunghezze di ritardo e il quinto posto alle spalle anche di Rovanpera.

 

Tocca ora al 13° Rally Turkey Marmaris, quinta prova del Mondiale, in programma dal 18 al 20 settembre.

 

© Immagini Toyota TGR-DAM, RedBull Content Pool, Hyundai Motorsport Media

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