WRC 2019. Spagna Catalunya. Appena partiti. Messaggio Meeke (Toyota)

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Il 55° RallyRACC è partito. La tensione “statica” della vigilia è liberata. Appena i tre passaggi dello Shakedown. Nessuna indicazione
25 ottobre 2019

Salou, Spagna, 24 Ottobre. Il RallyRACC, che come sappiamo è entrato nel regime di rotazione previsto per i calendari 2020 e oltre, è l’unico Rally del Mondiale che si corre sia sulla terra che su asfalto. Un giorno “bruto” e due di superficie dura. L’unico Rally “misto” cade anche in periodo meteorologicamente delicato. Per questo sono tre giorni che si parla di gomme e si consultano i bollettini. Dopo il disastro di martedì notte il tempo è andato migliorando, ma non rapidamente e non troppo decisamente da fugare i dubbi della vigilia. Il risultato è che gli sterrati presentano ancora dei tratti scavati, fangosi, migliorano lentamente, spostando altrettanto lentamente le decisioni su come impiegare il doppio set di coperture a disposizione.

Tempo di shakedown. Una folla inverosimile lungo il corto tracciato tra la “banlieue” di Salou e PortAventura, il parco dei divertimenti che richiama mezza Spagna all’anno. Misto e particolare, insidioso sulla terra, da capogiro nei pochi allunghi sull’asfalto, spettacolare sulla rotonda che richiama più gente di una curva allo stadio del Calcio. La Catalogna vive altre fasi delicate e socialmente impegnative, ma qui va soprattutto in delirio per il suo Rally.

Lo shakedown, si sa, dice e non dice, ma non racconta bugie. Così c’è da credere che Toyota abbia tutta l’intenzione di imprimere all’Evento il ritmo e il tono della pagina di storia. Tanak deve allungare di tre punti soltanto rispetto agli inseguitori Ogier e Neuville e portarsi a casa il Titolo. Chiaro che c’è una bella differenza tra andare in Australia con un “lavoro” da finire o andarci per festeggiare, e magari promuovere il proprio film in uscita nelle sale, “Ott Tanak, The Movie”.

Ott Tanak in azione in Spagna
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Insomma, le Yaris WRC si fanno notare, o intendono incutere timore reverenziale. Meeke ferma i crono sul miglior tempo, Latvala sul terzo, Katsuta (che è premiato per l’occasione con il volante di una Yaris WRC) e Tanak quinto e sesto. Messaggio chiaro.

Sembra di vedere anche altro nell’affresco più ampio del Rally. Dani Sordo, con la prima Hyundai “stacca” io secondo tempo secondo e sembrerebbe voler sottolineare la propria appassionata intenzione di vincere il Rally di casa. I due “Seb”, Loeb e Ogier, sono già uno vicino all’altro. Lo scorso anno Loeb, che tornava una tantum alla guida di una WRC, non poté evitare di essere coinvolto nel confronto della Storia con il più giovane collega, avversario, “nemico”. L’alsaziano risolse l’imbarazzo ottenendo una vittoria clamorosa, di cui sfumano i contorni tecnici, ordine di partenza, sfortune varie su un fronte abbastanza ampio, ed esaltano ulteriormente la leggenda del 9 volte Campione del Mondo.

Sono solo suggerimenti. È chiaro sin dalla primissima ora che il Rally di Catalunya e Costa Daurada va vissuto sulle spine, nella tensione generata dall’inevitabile evoluzione della gara di vertice. Si spinge nella direzione di un verdetto anticipato del Campionato, ma c’è ovvia resistenza. Tanak può farcela, Ogier non mollerà, di questo possiamo esser certi.

Intanto la prima Tappa, circa 130 chilometri cronometrati suddivisi in tre Speciali da disputare due volte ciascuna. Il primo giro è delicatissimo. Gandesa, Horta-Bot e la lunghissima, quasi 40 chilometri, la Fatarella. Sulle tre del primo giro grava la persistente presenza di residui del dissesto “idro”, sull’ultima quel tratto di circa sei chilometri di asfalto nel finale che è un rebus nell’enigma. Le temperature, previste insolitamente basse fino al Service di metà giornata, non aiutano. Sono i primi 130 chilometri dei 325 del rally, le prime sei di diciassette prove Speciali, la giornata sulla terra prima delle due sull’asfalto.

11 World Rally Car, come si diceva la quarta Toyota in premio a Katsuta, 4 le WRC 2 Pro, il cui Titolo è già stato conquistato da Kalle Rovanpera. Una ventina di R5, oltre la metà Skoda. In questo caso il Titolo non è ancora attribuito, Loubet è in testa ma a Andolfi resta un’opzione, e il premio è la Fiesta MK2 al neo Campione Junior, lo spagnolo Jan Solans.

Fabio Andolfi con Emanuele Inglesi, Scuola Federale in azione, “Pedro” e Baldaccini, Arengi Bentivoglio e Bosi, Miele e Beltrame, Covi e Angi, e gli Antonucci. Un po’ meno iscritti rispetto all’anno scorso, ma si parla anche italiano.

Via.

Foto: Manrico Martella

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