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Porto, Portogallo, 2 Giugno 2019. Ricapitolando. Tre Toyota in testa alla fine del primo giorno, Tanak, Latvala e Meeke. Due Toyota alla fine del secondo giorno, Latvala sfortunatamente defilato. Una in testa alla fine, la Yaris WRC di Ott Tanak che vince per la terza volta quest’anno dopo Svezia e Cile. Anche Tanak ha avuto le sue disavventure, freni, spin, ma ha “tenuto”, portando la leadership cucita sulla maglia dalla terza speciale del Rally, la prima Arganil, fino a Fafe.
E si arriva al grande giorno del 53° Vodafone Rally Portugal.
Gran Finale. Davvero. Di quei crescendo che ti fanno stare in piedi per tutto il tempo con il fiato sospeso. 50 ultimi chilometri in 5 prove speciali, in ballo anche l’emblema del Rally del portogallo, la Fafe con il salto che manda lo “stadio” della collina in delirio. L’ultima è Power Stage, naturalmente. Si comincia subito con il cardiofrequenzimetro in tilt. Hyundai ha ribadito il concetto tattico raddoppiando e facendo scadere entrambi i suoi sfortunati Piloti, Loeb e Sordo, rispetto all’ordine di partenza “matematico”. Ha funzionato sabato, difficile dire quanto, quindi perché no? In fondo, anche se servisse soltanto per irretire Ogier e avvicinarlo all’errore sarebbe già un successo. Di sicuro sfondare quella corazza è un’impresa.
Ben presto Ogier si ritrova solo. Lappi, infatti, ha visto la fine della sua bella progressione uscendosene con un tonneau. Si è rimesso in strada e ha ripreso, ma alla fine ha dovuto cedere accompagnando il suo Rally al verdetto inappellabile della sospensione rotta. La contrarietà è, tutto sommato, limitata dal fatto che la Corsa è stata, e continua a essere, decisamente impietosa. Tutto questo succede durante la prima Speciale del giorno, a 14ma di diciotto non contando più le due Gaia cancellate, la Montim di meno di 9 chilometri. La risoluzione definitiva Lappi arriva con il ritiro nella successiva, prima Fafe, per la rottura della sospensione. Nel frattempo Ogier è uscito dalla mischia, si è chiamato fuori dalla pressione del risultato, ha smesso di insidiare Neuville e non si deve certo curare degli inseguitori, troppo lontani. “Road driving mode”, e il Power Stage nel mirino.
Dopo una Luilhas indolore, spartizione di vittorie tra Tanak, due, e Meeke, ecco di nuovo la Montim, ed ecco anche un altro piccolo colpo di scena, fantastico. Meeke. Impagabile Kris. Ha appena dichiarato che l’unica cosa che conta è mantenere la pressione e tenere dietro Neuville per l’uno-due Toyota. Bene, detto e fatto, Neuville vince la Montim e Meeke va in testa coda, nello stesso posto dove era uscito Lappi. Lascia lì oltre 15 secondi, cioè quanto basta per scadere al terzo posto e… cedere a Neuville il secondo. Da solo e in un colpo solo ha fatto meglio il “lavoro” affidato a Loeb e Sordo!
Colpi di scena e incertezza fino alla fine. Greensmith, che era già finito tra i pini durante la seconda Amarante, esce di strada anche sull’ultima, costringendo gli organizzatori alla sospensione del power Stage e ad assegnare un tempo nominale a Latvala, che era già in pista. Loeb mette fine a un Portogallo sfortunato rompendo una sospensione posteriore e arrivando al traguardo di Fafe per un pelo, oltre un minuto dopo.
Tutto questo è improvvisamente niente quando scende in strada Meeke. Il suo Power Stage dura appena mezzo chilometro. Macchina da una parte della strada, ruota dall’altra. Impagabile Kris! (l’abbiamo già detto?). La Speciale è di nuovo sospesa, e così il sogno residuo di Toyota di far salire due Yaris sul Podio.
Ogier scatena l’inferno, vince il Power Stage e chiude al terzo posto, Tanak vince il Rally, Neuville, secondo, torna reattivo protagonista dopo la sventura cilena.
Morale. Per ben due volte si è potuto pensare che in Portogallo si aprisse una via a un nuovo vincitore. Solo Ogier, Tanak e Neuville avevano vinto, due volte ciascuno, fino a questo punto. Latvala l’aveva lasciato credere Venerdì, Meeke Sabato, entrambi avvicinandosi fino a osare sfiorare l’intoccabile Tanak. Poi la storia è tornata sui binari, e il podio finale riflette esattamente e ancora più chiaramente quello che si doveva sapere sin dall’inizio: il Mondiale 2019 è un affare a tre, Ogier, Tanak, Neuville. Campionato del Mondo. Bellissimo. Prima dei punti Power Stage Tanak aveva raggiunto Ogier al comando, poi si è visto chiaramente cosa può voler dire l’extra bonus di punti.
Prima di tutto, tuttavia, si è visto ancora e di più quanto vale Sébastien Ogier. Il Campione del Mondo non ha vinto una sola Speciale, fino all’ultima Fafe. In un gran darsi da fare, Tanak e Neuville hanno vinto e sbagliato, guadagnato e perso in una peraltro bella altalena di emozioni. Ogier, niente. Gara impeccabile, accuratissima, complessa per ordini di partenza, terreni e scelta delle gomme, senza scuti e defilata. Fino al momento in cui c’è stato bisogno di andare a prendere quei 5 punti, fare la differenza per… fare ancora la differenza. Come se Ogier avesse saputo sin dall’inizio come sarebbe andata a finire. Incredibile! Ogier sale a 142 punti, Tanak va a 140, Neuville a 132. Hyundai Shell Mobis WRT sempre in testa al Costruttori con 202 punti.
Ora di pensare al Rally Italia Sardegna. Un colpo di telefono agli Organizzatori del più bel Rally del Mondo. Tutto è al suo posto. In questi giorni c’è solo da sistemare qualche piccolo dettaglio e alcuni degli sterrati che portano al Paradiso del Rally. Le grandi piogge, infatti, hanno scavato qua e là, ma le macchine sono già al lavoro per ripristinare le piste di decollo dello spettacolo. Alghero “campo base”, fino al 16 di Giugno. Nel senso che è fortemente consigliabile non aspettare il giovedì di inizio della festa ma anticipare e andare prima, magari essere lì da lunedì per godersi la spensierata magia della più bella Sardegna nella stagione migliore.
Photo Credit: Pure WRC Agency