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Porto, Portogallo, 1 Giugno 2019. Il livello è salito moltissimo, e la tensione di conseguenza. Tanak continua a macinare il suo Portogallo come se niente fosse, ma non è proprio come se niente fosse. Diciamo che è passato indenne attraverso un campo minato. Mai abbassare la guardia. Rimasto senza freni all’inizio della giornata, poca roba per uno che.,.. non frena mai, è transitando per la seconda volta sulla lunghissima Amarante, infatti, che l’estone ha avuto un lungo brivido lungo la schiena. La Yaris WRC numero 8 ha segnato il passo andando in giravolta e per un momento infinito si è temuto il peggio a causa di un problema ad un ammortizzatore. Poi Tanak ha finito ed è in gara, vantaggio limitato, ma ancora in testa.
Vantaggio due volte “limato”, perché è il Rally dei guai… gemelli. Stessa sorte, ma con esito maligno, è toccata a Jari-Matti Latvala nella seconda Vieira di Minho con una recrudescenza nella successiva Cabeceira de Basto. Ancora una sospensione danneggiata, questa volta però seriamente, e il finlandese che era ormai in scia al “Capitano” deve arrendersi e ripartire domenica in regime di Rally2.
Credo che per Latvala si tratti di una situazione singolarmente stressante. Non più in grado di insidiare il triumvirato in corsa per il Titolo Piloti (e navigatori), Mister 200 Rally e passa deve anche vincere quella Prova di Campionato all’anno che è l’insegna della sua eterna freschezza da ben18 stagioni. Operazione difficile, anche psicologicamente, ma non impossibile. L’anno scorso uscì all’ultimo tuffo in Australia, quest’anno a dire il vero poteva essere la volta buona proprio qui in Portogallo. Il finlandese stava benissimo, la Yaris pure. Di nuovo ed evidentemente difficile da gestire c’è questa posizione di vaga subordinazione all’astro nascente, ormai nato e battezzato, che è oggettiva e tattica, delicatamente strategica in seno all’economia del Team Gazoo. Poi vai a sapere se Latvala era veramente sopra le righe o si accontentava di esprimersi come meglio gli viene. Una cosa mi sento di poter dire con convinzione: Latvala si appresta ad essere un cliente difficile in Sardegna, in quella che in qualche modo è la sua Terra e nel Rally che ha già vinto, magari un po’ troppo indietro nel tempo, giustappunto dieci anni fa.
Per un Latvala che esce mestamente di scena, ecco un Meeke che, alla faccia di uno “storico” piuttosto e sconsolatamente irriverente, rasenta il colmo della solidità. Meeke porta al mulino del Team l’acqua fresca che si traduce oggi, venerdì primo giugno alla sera, nel secondo posto che varrebbe, proiettato domenica 2 Giugno a ora di pranzo, una doppietta di un certo peso per il Team nippo-finlandese.
Cancellati da tempo i due inizialmente previsti Gaia Street Stage a Vila Nova, la seconda Tappa del Rally del Portogallo è veramente pesante. Due speciali da oltre venti chilometri, la Vieira e la Cabeceira, e la spossante e insidiosa Amarante di 37, il tutto per due giri, sono un lungo stillicidio di apprensione e di strategie difficili. Rally esigente e bellissimo.
Si inizia con un po’ di nervosismo. È la trovata del Team Hyundai che agita le acque. La Squadra di Adamo decide che, anche se ormai fuori dai giochi per quanto riguarda il risultato, le sfortunate vittime del clamoroso guasto del venerdì, Loeb e Sordo, posso essere utili. Risparmiando a Loeb un ruolo che avrebbe scatenato le migliori polemiche del secolo, tocca a Sordo rinunciare al “diritto” di partire per primo e aspettare di infilarsi giusto alle spalle di Ogier e giusto davanti a Neuville. Il francese può usufruire del servizio di pulitura strade di un pilota in meno, il belga di uno in più. La cosa viene “rilevata” immediatamente, io non ho scagliato la prima pietra e non credo che molti altri potessero permetterselo. Ci si lamenta anche della polvere, della sabbia “dakariana”, ma con bei sassi sotto, del caldo e del sole d’infilata poi, con l’intervallo infine portato a quattro minuti tra una Macchiane l’altra, basta, a chi tocca ‘un brontoli!
Alla fine del primo giro tre Toyota ancora davanti. Latvala, con l due vittorie di Cabeceira e Amarante, era ormai vicino a Tanak, Meeke faceva da tampone davanti a Neuville e Ogier, vicinissimi. È Ogier che scommette sulle mescole e, controtendenza rispetto agli avversari, carica due medie. La soluzione potrebbe favorirlo nel “morbido”, ma la risultante non è azzeccata ed è Neuville che sfrutta meglio le “dure” nei solchi, vince due volte in chiusura di Tappa e prende gradualmente il largo concludendo a nove secondi appena da Tanak.
Tutto da rifare, o da concretizzare in un disegno che ai più appare ancora misteriosamente affascinante. Tanak ce l’ha fatta a concludere e a mantenere la leadership. Toyota fortissime, i Piloti di più. Meeke con una serie di piazzamenti strepitosi, e controllati, è stato il più veloce della Tappa ed è lì a meno di cinque secondi. Neuville a nove, visto come è partito e con che chiarezza di idee, è una minaccia certa. Nel finale il belga ha espresso tutta la velocità delle Hyundai sul finire della stagione scorsa considerate “lente”. E poi c’è Ogier ai piedi del podio, in una posizione tutt’altro che tranquillizzante, se in testa pensavano che il discorso fosse già chiuso. Entrambe le Citroen sono nei primi cinque, non certo male per un Macchina che è ancora da scoprire.
“Come avevano anticipato” – mi piace troppo questa frase che fa del cronista un veggente, quasi un mago – Lappi, soprattutto considerando il difficile ordine di partenza, si è ripreso alla grande e naviga onorevolmente alle spalle del Comandante, e così si sono riabilitati anche Suninen e Evans, ma ormai si parla di minuti dalla testa di questa fenomenale Corsa, e sono già nei dieci anche i primi del WRC 2, Rovanpera, Kopecky e Loubet.
Giustamente impazienti, resta “solo” da vedere come si sviluppa l’ultima giornata del 53° Portogallo, 50 chilometri di Speciali. Tutti così vicini, il finale del Power Stage sulla collina dell’onore di Fafe è da capogiro.
Photo Credit: Pure WRC Agency