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L’Alguer, Sardigna, fine Giugno 2019. No, non siamo rimasti in Sardegna a oltranza, anche se l’avremmo fatto volentieri. Il fatto è che l’Italia Sardegna è molto di più e oltre l’intensità del gesto sportivo o del record di implementazione tecnica. Molto oltre il giro di boa del Campionato e più avanti di quanto si pensi nei termini di quelle decisioni per il futuro, vicino o lontano, che magari maturano qualche giorno dopo il Rally, più avanti nel corso della Stagione o alla fine dell’anno durante la pausa invernale.
In concomitanza con il Sardegna si è parlato in forma finalmente concreta di ibrido e di quel futuro 2022 che, sottintendendo un grande lavoro di definizione e di sviluppo delle nuove Macchine, non è poi così lontano. Si vede che c’era bisogno di una sveglia, e Yves Matton, che è il guru del WRC federale, ha deciso di mettere in movimento la macchina. Ecco, dunque, la nuova sfida di Michel Nandan, e del nuovo Direttore delle Operazioni in Ambito Sport della FIA Bruno Famin, chiamati a fare il punto, coordinare e definire il passaggio dall’attuale regolamento al nuovo che parla ibrido. Ibrido, non elettrico, Macchine che possono transitare attraverso i centri abitati in fase elettrica e spingere di più e diversamente in Speciale, e quindi uno sviluppo promozionale in maggiore sintonia con l’evoluzione dei tempi. Uno sviluppo giù visto dieci anni fa nella proposta Citroen C4 WRC HYmotion 4, e che non vede tutti d’accordo, a quanto pare, soprattutto a livello di “base”, di appassionati. Dite la vostra che dico la mia, forse non ci dovrebbe essere tutta questa fretta, dal momento che tutto quanto è elettrico porta oggi un grande contributo di esperienza in prospettiva, certamente, ma ancora non risolve il punto focale della faccenda, ovvero un altrettanto corretto atteggiamento “filosofico” per quanto riguarda la produzione e la distribuzione dell’energia. Senza contare che non siamo certo arrivati al top nemmeno per quanto riguarda la “conservazione” di quell’energia, leggi batterie. Individuare e decidere le regole è comunque un grande passo, perché deve obbligatoriamente tener conto di tutti i fattori influenti, non solo dell’aspetto “morale” e di immagine.
Lavoro per tre anni buoni e davvero intensi, sul quale si sovrapporrebbe anche la soluzione dei nuovi telai tubolari per una maggiore prototipazione delle WRC e il ritorno al concetto delle Silhouette. Ma ci sono altri argomenti interessanti che emergono dal Sardegna, che hanno un effetto immediato o che lo avranno poco più avanti.
Uno di questi è acceso dall’annuncio della Formazione Hyundai per il prossimo Rally Neste Finlandia. Neuville, e va bene, no Sordo e no Loeb, e anche di questo, appunto, si parlava in Sardegna non riuscendo a immaginare in che modo si sarebbe mosso Andrea Adamo. Ma il nuovo Team Director di Hyundai Motorsport ci ha ormai abituati a muoversi sull’intera scacchiera del WRC con una sorta di autonomia strategica disinibita e disinvolta, che tende a esplorare ogni angolo di un “quadrato” solo superficialmente evidente. Ecco le strategie di Gara, ed ecco un concetto “olandese” di turnover. Che alla fine sembra soddisfare i più e far storcere il naso ai meno. Mikkelsen, quindi, va in campo in Finlandia e finalmente elogia incondizionatamente l’operato del “Mister”. A storcere la bocca, e a non mandarla a dire, è piuttosto Hayden Paddon, che si poteva supporre richiamato una tantum alla guida della Macchina che usa da ambasciatore in Oceania e che, invece, resta in Nuova Zelanda. La terza i20 Coupé sarà, infatti, guidata da Craig Breen e Paul Nagle. È senz’altro una bella mossa, che tra l’altro leggo come un’ulteriore dimostrazione di chiarezza della strategia generale tesa a portare a Hyundai quel Titolo urgente e non negoziabile che manca dalla notte dei tempi. Più chiaro ancora è il fatto che, contando in successione prima la Marca, poi la Macchina e infine gli obiettivi, concetti come “panchina lunga” e rifiuto del “posto fisso” vengono ormai considerati come “digeriti”, dando al senso meritocratico della strategia di Adamo un effetto “boost” e esemplare.
Per inciso, tanto di cappello a Breen, che all’indomani della rinuncia di Citroen a mantenerlo nella sua lineup, si è rimboccato le maniche e ha studiato un piano flessibile di impegni e di attività che ha dato i suoi frutti appena dopo la primavera.
Se Adamo lavora senza sosta e con piena libertà creativa sul presente, è sul futuro prossimo che sembra aver spinto Toyota, con la “WRC Leak” dell’assunzione di Kalle Rovanpera, per i prossimi tre o quattro anni e a partire dalla prossima stagione, che a 19 anni diventerebbe il più giovane Pilota ufficiale a tempo pieno del Campionato. Era l’argomento hot sulla banchina di Alghero, peraltro in contrapposizione a quello sul futuro di Ott Tanak, ritenuto per qualche ragione in partenza. Si diceva, infatti tra una prova speciale e uno spritz, che Tanak potesse tornare con M-Sport, o più precisamente da Malcom Wilson. Le ragioni? Ferma restando quella di base, ovvero della definitiva maggiore attitudine alla partecipazione diretta della Casa madre, Ford, c’erano in contro il grande feeling con il carismatico Boss di Ford, in contrapposizione alla maggiore “istintività” di Tommi Makinen, e la rilevanza delle problematiche tecniche delle Yaris WRC in alcune circostanze. Erano tutti argomenti buoni per supporre che le chiacchiere potessero avere un seguito coerente, o per lo meno generare alti pour parler.
Paradossalmente, invece, proprio nel frangente in cui la Yaris tradisce il Pilota nell’epilogo indimenticabile e drammatico dell’Italia Sardegna, credo di poter affermare che le chiacchiere di Alghero possono andare tutte nel cestino. La tradizionale umanità di Wilson è surclassata da Akio Toyoda che in persona e a nome di Toyota, si scusa e si fa carico di dare alla Macchina più veloce del momento anche il restante requisito di competitività richiesto, in una promessa che vale ben più di una trattativa contrattuale.
Il mio pensiero è che si possa sgombrare il campo dalle “preoccupazioni”. Tanak resterà con Toyota. Arriverà Rovanpera prima del previsto - d’altra parte che si deve fare con un ragazzino che continua a bruciare le tappe? – e semmai si porrà il problema del resto della formazione. Gli argomenti diventano Latvala e Meeke. Senza dilungarci in spiegazioni e con un po’ di fantasia, penso si possa dire che ci sia ancora posto, o posti diversi nella stessa Squadra, per tutti!
E ora tutti dal Prosciuttaio di Alghero. Da qui non ci muoviamo.