WRC 2019. Argentina. Neuville Assoluto In Doppietta Hyundai

WRC 2019. Argentina. Neuville Assoluto In Doppietta Hyundai
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Dopo Corsica, il belga ottiene la seconda vittoria consecutiva e si libra sul Campionato. Eloquente doppietta Hyundai con il secondo posto del miglior Mikkelsen dalla notte dei tempi. Ogier è “cocciutamente” terzo e vince il Power Stage. Tanak resta al palo
28 aprile 2019

Villa Carlos Paz, Argentina, 28 Aprile 2019. Strepitoso Neuville, incredibile Neuville… credibile Hyundai. Il Rally di Argentina è uno di quelli che non ti fanno dormire, ma che in cambio ti offrono l’essenza duratura dell’emozione. È un Rally durissimo, imprevedibile, quasi insostenibile per la fatica e il martellamento del terreno, implacabile sulle meccaniche e… sui nervi.
Si arriva al terzo, anzi quarto, e ultimo giorno di Gara effettivamente provati, ma assolutamente coinvolti. Copina-El Condor, 16.43 chilometri, Mina Clavero-Giulio Cesare, 20.30, e El Condor Power Stage. Una giornata conclusiva di poco più di 50 chilometri nella quale si concentrano tutti gli elementi più forti, epici ed evocativi del Xion Rally Argentina. L’incubo finale, se così si vuole dire, prima del Paradiso conquistato con sudore e lacrime. L’incubo perché in Argentina rompere, sbagliare, sentire la Macchina che si ferma o che parte via è un attimo ferale che si cerca di evitare per tutta la durata del Rally, un carico emotivo che resta dentro anche dopo, per un po’.
 

Alla domenica argentina si arriva con due Hyundai al comando. Neuville saldamente in testa, la Macchina si è ripresa l’affidabilità, è competitiva, e in questa culla di felicità il belga ha ritrovato sé stesso e la più genuina e stimolante voglia del… dovere di vincere. Al secondo posto c’è Andreas Mikkelsen, ed è il week end più felice del Norvegese.
In agguato il semprevivo Sébastien Ogier con l’unica Citroen C3 WRC, Dani Sordo con la terza Hyundai e Kris Meeke con la Toyota migliore. Quest’ultimo era felicissimo fino a sera, poi sono arrivati i fulmini dei tuoni di Ogier, che si era soffermato a un cancello e che proprio in quell’esitazione aveva innescato il problema alla guida assistita. Ogier era sicuro che non tutti avessero seguito il road book, e che la cosa non poteva finire lì. A sera si erano rivisti i filmati e Meeke era stato penalizzato di dieci secondi, costretto a retrocedere dal terzo al quinto posto. Niente di particolarmente grave, non un accenno di polemica, semplicemente un buon motivo per dissotterrare l’ascia di guerra. All’appello della griglia ideale della domenica mancano Ott Tanak, Jari-Matti Latvala, le Ford in generale del ritirato Evans e dell’esitante Suninen, la Citroen di Lappi.
Diverso, invece, il discorso relativo alla singola giornata di Gara e al finale del Power Stage, che distribuisce a cinque unità Pilota-Navigatore-Auto 15 punti che finiscono per essere sempre più importanti e, in ogni caso, un buon pretesto per non risparmiarsi.
 

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Si parte. Bel tempo. Sulla prima El Condor Meeke divora Sordo, nella successiva Mina Clavero l’irlandese si mangia anche Ogier, nonostante uno strano problema allo sterzo, e torna al terzo posto. La sola differenza di “comportamento” è quella di Neuville, che “dorme” sulla prima per “una buona ragione” e si risveglia vincendo la speciale successiva e quindi sottoscrivendo indirettamente anche l’impegno del Power Stage. Tutto come prima, come Sabato sera, e si va al Wolf Power Stage sull’ultima, iconica El Condor. 16 chilometri di fiato sospeso. La macchina del gran finale va in pressione.
Ancora emozioni. Tante. E si riparte. L’unico a non esserci proprio è Ott Tanak. Non c’è con l’anima e sembra aver mollato. Non è il suo week end. Gli vengono in aiuto i compagni di Squadra, il resuscitato Latvala e l’indomabile Meeke, forse il più atteso allo sprint finale. Ma il vero atto di forza è quello di Sébastien Ogier che lancia l’attacco finale in risposta allo “sgarbo” di Meeke e punta dritto ai cinque punti. Finale travolgente. Un decimo di secondo meglio di Latvala, cui vanno i quattro punti, quasi cinque secondi a Neuville, che è terzo e aggiunge altri tre punti ai 25 del secondo successo consecutivo in questo Mondiale ancora tutto da scoprire. A Sordo i due punti del quarto, a Tanak l’ultimo punto che suona più cinico che di consolazione. Meeke avrebbe forse potuto mantenere il terzo posto, e magari completarlo con i punti del Power Stage. Non lo sapremo mai, e in ogni caso, ultimo colpo di scena di un Rally inesauribile, Meeke buca a circa sei chilometri dalla fine, scende dal podio, esce dal cerchio dei cinque che vanno ai punti finali del power Stage e, desolato, alza le braccia. Bella Gara comunque.
Thierry Neuville vince per la seconda volta in Argentina e ottiene il secondo successo consecutivo della stagione, Corsica prima di Argentina. Il belga pareggia il conto delle vittorie con Sébastien Ogier e si stacca leggermente, ma decisamente, dall’Avversario. Adesso vola “stabile” in testa al Mondiale. Il secondo posto di Andreas Mikkelsen arriva come una boccata di ossigeno. Era dal Germania 2017 che il norvegese non otteneva un piazzamento, e la doppietta Neuville-Mikkelsen rilancia di fatto completamente le quotazioni Hyundai, che guida anche la classifica dei Team con un margine consistente. Andrea Adamo parlava del compito difficile di recuperare velocità e affidabilità della i20 Coupé presa in carico a inizio stagione e a (molte) cose già fatte, e con queste la fiducia e il morale dei suoi Piloti. Se dopo il Corsica il recupero poteva anche sembrare parziale e fortuito, non c’è dubbio che dopo l’Argentina l’accelerazione impressa al rinnovato “impianto” è del tutto sostanziale e evidente.
Ogier porta nel carniere Citroen un terzo posto prezioso in un bilancio estremamente positivo, soprattutto se si considera che il Campione del Mondo era partito con qualche perplessità sull’assetto della C3 WRC e che ha corso quasi un giro del Sabato con un problema alla guida assistita. Il criterio di valutazione dell’Argentina di Ogier deve tener conto ancora una volta della totale irriducibilità di un Fuoriclasse che sembra non riuscire a contemplare un’ottava inferiore nelle sue armoniche agonistiche, un fenomeno che conferma l’opportunità generale di non dare mai nulla per perso, o come nel caso specifico anche solo messo in discussione.
Tanak resta al palo. Dopo il Corsica, Neuville, Ogier e Tanak erano vicinissimi, appena cinque punti di differenza tra il primo e il terzo. Dopo l’Argentina Neuville allunga fino a dieci punti su Ogier, 110 contro 100, e i cinque punti recuperati l’ultimo giorno lasciano adesso Tanak a 82 punti, il vecchio gradino occupato da Neuville, con un gap di quasi trenta punti da recuperare che non sono il massimo per la tranquillità.
Non c’è quasi tempo per riflettere. Maniche rimboccate, il Copec Rally Chile arriva subito. Anzi, è già lì dietro… le Ande.
 

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